Hanno vinto i sì. Gli Italiani hanno dimostrato che non ne possono più di esser rappresentati da personaggi improponibili e che non si fanno circuire dai diktat di partito, che sono coerenti e che quando dicono "NO al nucleare" non si rimangiano quel NO! nemmeno dopo 24 anni. E finalmente, di nuovo, c'è un venticello che spira ed il dolce SI' risuona...
Evidente che sono contenta... almeno un po'.
Non starò a tediarvi con analisi sociologiche (di esperti ne abbiamo a sufficienza) o esternazioni di gaudio smodato... voglio solo fare alcune considerazioni personali.
Innanzitutto ci tengo a ringraziare quel 5% circa di elettori che sono andati a votare "NO" ai quattro quesiti referendari. Grazie perché non avete disertato le urne e avete dato il vostro contributo al raggiungimento del quorum. Certo, con il senno di poi si potrebbe obiettare che ci saremmo arrivati comunque... appunto: con il senno di poi. Nessuno, credo, aveva grossi dubbi sulla predominanza di sì (almeno per quel che riguardava i primi tre quesiti, perché il quarto...), qualsiasi fosse l'affluenza alle urne: il problema era solo il raggiungimento della benedetta soglia che impedisse che l'espressione popolare venisse inficiata. Questo comportamento mi ha favorevolmente colpito, lo devo ammettere, soprattutto dopo aver litigato su FB con un astensionista che sosteneva il suo rispetto per l'ambiente proprio non andando a votare... che importa se così dimostra rispetto nullo per gli altri? Io cerco di rispettare le opinioni altrui, ma vorrei anche che gli altri rispettassero le mie... e lo so che adesso questo discorso lascia il tempo che trova, ma insomma: la libertà di espressione è un bene prezioso e non andrebbe invocata solo quando riguarda i NOSTRI interessi...
http://youtu.be/GNv3BRkZ_uc
Passo ora ad un semplice calcolo matematico (con le sue debite conseguenze, o almeno quelle che ne traggo io). Semplice perché lo semplifico oltremodo, anzi dico subito che lo sballo, lo estremizzo... a tutto vantaggio degli "oppositori".
Traggo i dati da wikipedia, che non mi sembra sia un pericoloso covo di comunisti... dunque: avevano diritto al voto 47.118.352 elettori più 3.300.496 residenti all'estero, per un totale di 50.418.848 votanti (e già qui pare che siamo nel campo delle opinioni... secondo Wikipedia il totale è 50.594.868: ma che calcolatrice hanno usato?). Di costoro si è effettivamente presentato ai seggi il 54% (arrotondato per difetto), pari a 27.226.178 individui ed il 94% di loro ha votato SI' (sempre arrotondando per difetto, in modo da non poter essere accusata di faziosità o voler dimostrare tesi preconcette).
Dunque 25.592.607 persone hanno votato sì, cioè vogliono che l'acqua resti pubblica, che le centrali nucleari non vengano costruite in Italia e che la giustizia sia uguale per tutti i cittadini, cariche governative o meno. Più della metà degli Italiani aventi diritto.
Sempre da wikipedia traggo i dati relativi alle politiche del 2008 (solo la Camera, Valle d'Aosta esclusa), quando l'unto del Signore ha riscosso un plebiscito di successo personale. Gli aventi diritto al voto erano allora 47.295.978 ed i voti validi son stati 36.452.305. Di questi, 13.629.464 sono andati al PDL, cioè - per semplificare - a Berlusconi. E va bene, aggiungiamoci pure i 28.357 della val d'Aosta ed i 322.437 provenienti dall'estero: arriviamo a 13.980.258: vogliamo dire che la percentuale (che non ho voglia di calcolare con tutti i crismi perché ovviamente quelle riportate su Wiki si riferiscono al singolo comparto: percentuale estera per voti esteri etc, quindi non sommabili... ma forse è proprio quello che ha fatto il nostro: si arriva a ben l'86,8%!) di preferenza espressa per il nostro arriva al 40%? Lo so, esagero... ma va bene comunque.
Dicevo: ammesso che il 40% degli elettori (sia in patria che all'estero, Val d'Aosta compresa) abbia dato il suo voto al cavaliere, sono 14.580.922 elettori. Trentasei milioni meno quindici milioni (arrotondo sempre a suo favore) sono quasi ventun milioni e mezzo di italiani che non l'hanno votato... ergo tanto unto non è mai stato. Ecco dove volevo arrivare: anche ammesso che lo fosse (e già era una palese bugia), il dissenso nei suoi confronti è cresciuto. Tra coloro che han votato... e nessuno può sostenere che tutti gli astenuti avrebbero votato NO - io stessa conosco qualcuno impossibilitato ad esprimere i suoi SI'.
Ergo... dovrei essere felice, no? E lo sono, lo sono... ma non posso evitarmi alcune elucubrazioni. Non solo nei confronti dei soliti cavalcatori di tigri (e mi riferisco ai vertici dei partiti più che ai militanti di base, che ho spesso visto impegnarsi allo stremo anche quando il partito di riferimento nicchiava), tipo Bersani e Vendola.
http://www.youtube.com/watch?v=8V8r_e3itCE&
(l'articolo completo è qui)
Non sono una teorica del volemose bene, io... io mi ricordo e voglio che anche gli altri abbiano buona memoria. Del resto non c'è nulla di nuovo sotto il sole, già era successo qualche tempo prima con le vittorie elettorali di Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli: abbiamo vinto... ABBIAMO VINTO? Hanno vinto! I cittadini hanno vinto, non il piddì che alla prima tornata aveva un altro candidato... a proposito di Milano e Napoli: da un certo punto di vista, secondo me, sono la dimostrazione più efficace che il vento che qualcuno sente soffiare è solo una leggera brezza e rischia di scemare prima di dare tutti i suoi frutti.
Io interpreto così il fatto che i milanesi abbiano raggiunto una percentuale di votanti al referendum (52,0%) più simile a quella di certe regioni meridionali (con le debite eccezioni: ci sono seggi al sud che hanno superato di gran lunga il quorum nazionale!) e Napoli (49,3%, con PALERMO 48,5%) non abbia neppure raggiunto il quorum... (la fonte in questo caso è http://attualita.tuttogratis.it/politica/referendum-2011-quorum-risultati-e-aggiornamenti-in-diretta/P93281/): non è un buon segno.
Sembra quasi voler dire che, siccome ora entrambe queste città sono uscite dalle sgrinfie delle pessime amministrazioni che avevano, ora è tutto a posto. Nossignori: un popolo unito non sarà mai vinto... se quel popolo combatte per le sue leggi come per le sue mura. Non è questo il momento di delegare, ma di continuare ad impegnarsi in prima persona e di abbandonare gli sterili egoismi di bottega per pensare, davvero, a tutti.
Italiani e non, perché, come scriveva Donne, "nessun uomo è un'isola"...
PS: sorvolo volutamente sulle strane dichiarazioni di sfera-di-cristallo Maroni, che diceva che il quorum era raggiunto ad urne ancora aperte... e giusto di passaggio ricordo che il nostro PdC, mentre erano in corsi le operazioni di voto, intratteneva indegnamente Netanyahu
http://youtu.be/JbIeK8uTK1Q
e poi... compra collanine.
Intanto l'opposizione trova il modo per continuare a non trovare un accordo. Perché proprio ora che il piddì decide di chiedere le dimissioni di Berlusconi, Di Pietro si tira indietro e sostiene che non bisogna strumentalizzare il risultato referendario... Allora: finché si parla di acqua o nucleare, faccio comunque fatica a non considerare i SI' una risposta politica (son pur sempre il segnale di rifiuto di leggi FATTE DA QUESTO GOVERNO, mi pare). Ma siamo seri: se parliamo di legittimo impedimento come si fa a sostenere che non era una legge politica e la decisione popolare non è una precisa indicazione politica? Questi sì sono contro una legge POLITICA fatta dalla POLITICA per un manipolo di POLITICI e la gente l'ha bocciata. Politicamente? Forse no: nessuno schiamazzo, solo un voto... oppure qualcuno mi spieghi, perché forse non mi è chiaro cos'è la politica!
Secondo voi c'è da stare tranquilli? Anche perché nel frattempo qualcuno ha pensato bene di evidenziare l'apporto decisivo che la rete ha dato alla campagna per il sì (dato anche il silenzio fragoroso e l'informazione timida data al termine dalla RAI), da FB a twitter ai blog personali (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8851&ID_sezione=&sezione= è solo un esempio): volete vedere che se il vento non si rimette a fischiare forte la prossima volta ci tappano la rete?