"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
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giovedì 11 agosto 2011

DICIAMO NO AL CENTROSINISTRA, SI ALL'UNITA' DEI COMUNISTI

Per aderire e sottoscrivere, manda una mail a: adesioni22ottobre@gmail.com con nome, cognome, città ed eventuale partito di appartenenza.

UNITI E COMPATTI VINCEREMO! FINO ALL'UNITA' LOTTEREMO!

Diciamo no alle alleanze con il centrosinistra, e sì all'Unità dei Comunisti.

Siamo un gruppo di compagne/i appartenenti alla moltitudine dei partiti comunisti e alla diaspora.

La situazione sempre più reazionaria della destra e il comportamento sempre più complice dei partiti borghesi (PD e SEL), la mancata risposta dei partiti comunisti, la poca credibilità e la subalternità al pd e alla nuova sinistra moderata nonchè i comportamenti settari e autoreferenziali, ci impongono di scendere in piazza, subito prima dei due congressi del Pdci e del PRC, rivolgendoci però a tutti i partiti comunisti.

Questa volta la manifestazione la faremo in casa – tra comunisti- e siamo convinti che le dirigenze di tutti i nostri partiti, sensibili alle rivendicazioni, alle richieste ed alle volontà dei loro compagni, non si esimeranno dal darne seguito e risposta.

Dopo quindici anni di tattiche erronee e sempre simili a se stesse, dopo decenni di disfatte e revisionismi, è ora di dire basta con la subalternità al governismo e alle alleanze a tutti i costi col PD. Eliminare la destra del paese è un compito per noi prioritario ed ineludibile ed è per questo che ci battiamo da sempre nelle piazze per raggiungere questo obiettivo che però non può più essere strumentalizzato per sostenere un futuro governo di centrosinistra che flirta con Confindustria, sostiene le missioni militari all'estero ed è in linea con i poteri forti come Vaticano e BCE. Abbiamo ormai un'esperienza e un bilancio chiaro sulle esperienze fallimentari dei governi di centrosinistra che portano tutti a dover riconoscere che questa prospettiva è a sua volta nemica dei lavoratori e del popolo italiano.

Consci che la eventuale presenza di quattro parlamentari in un parlamento che, al di là dei giochi di ruolo e dei copioni, è compatto a favore dei padroni, non modificherà di una virgola le decisioni filo-capitalistiche e le controriforme dei partiti del cosiddetto "centrosinistra". Crediamo sia venuto il momento definitivo per ricominciare a costruire un partito alternativo, autonomo ed in opposizione anche al PD e ai suoi accoliti. Un partito che sia avanguardia, che sia riconoscibile nelle lotte e nelle scelte politiche come strumento per la lotta di classe, un partito che non tentenni tra lo stare dalla parte dei lavoratori o degli accordi scandalo sottoscritti in campo sindacale, un partito presente e unitario,che lotti senza compromessi per l’eliminazione del precariato e della legge 30. Un partito dunque che si riconosca nei principi comunisti tutti i giorni e a tutti i livelli. Un partito che non abbia paura a fare opposizione e che lo faccia mettendo sempre al centro gli interessi e i programmi delle classi subalterne che deve rappresentare, che non sia morbido verso le scelte politiche o sindacali solo in prossimità di appuntamenti elettorali,che tralasci gli opportunismi a chi dell'opportunismo è maestro e per questo inviso da noi compagni e compagne. Un partito che sia credibile e non sia oggi contro la TAV senza se e senza ma e che poi invece frena e concede in vista di possibili accordi elettorali futuri con il PD, che non sia a parole per l'acqua pubblica e la sanità pubblica, ma contemporaneamente preghi per l’unità con sinistra e libertà che calpesta queste parole d’ordine a partire dalla Puglia, che non sia per la pace e contro le guerre imperialiste ma contemporaneamente supino alle alleanze con i guerrafondai del centrosinistra e lo supporti nel finanziare le missioni militari.

Tutto questo è film già visto e ci ha portato all'ulteriore declino e frammentazione, se non al vero allontanamento, abbandono e disaffezione di validi compagni all'impegno politico. Chiediamo un atto di coraggio e di discontinuità. La dimostrazione che i comunisti sono diversi e alternativi al modello di società dominante, nella questione morale, nelle lotte, negli obiettivi da perseguire e nella prospettiva di costruire una società diversa. La dimostrazione che il vertice ascolti e incarni i sentimenti politici della base che dovrebbe rappresentare e che si vuole lottare, uniti, per la classe lavoratrice, i precari, le donne, gli immigrati ed i pensionati a basso reddito, e non che si lavora per avere una poltrona con scorciatoie che non modificano nulla degli assetti presenti e che al contrario compromettono la nostra credibilità.

Non ci interessano le lotte interne, non ci interessano le complicità sottobanco con altri, ci interessa tornare ad essere orgogliosi di definirci tesserati di un "Partito Comunista". Non accetteremo di nuovo di piegarci ai ricatti della "Grande alleanza democratica" (2004) o di nuove alleanze subalterne variamente dipinte in questi quindici anni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, nessuna utilità, nessuna crescita, al contrario,solo disillusione da parte dei compagni che si sentono ogni volta sempre più traditi.

Pertanto, la priorità su cui ricostruire questo Partito non può essere solo quella di tornare in Parlamento, soprattutto se non vincoliamo questo ritorno a un preciso programma tutto a vantaggio della classe e non a sostegno dei poteri forti. Parallelamente chiediamo l'inizio di un percorso condiviso verso una costituente aperta e partecipata, che porti alla realizzazione dell'unità dei comunisti, a un programma minimo anticapitalista e antimperialista e che non sia un progetto calato dall'alto stabilito a tavolino e per quote, ancora una volta lontano dai compagni e da tutte/i le/i comuniste ma frutto di un lavoro e di una discussione seria e costruttiva.

Un percorso condiviso che coinvolga tutte le diverse realtà comuniste disponibili e non solo un'unità tra i vertici di due partiti, ma l'apertura di una reale Costituente Comunista che dia vita ad una concreta opposizione di classe, contro lo squalo capitalista, contro il patto sociale, contro gli accordi truffa, supportati dal centrodestra e dal centrosinistra.

Noi chiediamo con coraggio e convinzione che ci sia una svolta realmente a “sinistra” e dal “basso”.

Per sostenere con forza questi obiettivi diamo appuntamento a tutti i compagni e tutte le compagne, a Roma, sabato 22 ottobre 2011, alle ore 15.00 sotto la sede della Federazione della Sinistra, per far sventolare di nuovo, con orgoglio, tutti insieme la nostra bandiera rossa.

Per aderire e sottoscrivere, manda una mail a: adesioni22ottobre@gmail.com









prime adesioni:

Gennaro Thiago Nenna, PRC Circolo Fortunato Cava de' Tirreni (SA)

Costantino Borgogni, PRC Poggibonsi (SI)

Maria Antonietta Garofalo, PRC Castelvetrano ( TP ),

Elena Gaetti, PdCI Pavia

Valentina Marchesini, Circolo PRC Siena,

Fausta Dumano, Circolo PRC Carlo Giuliani Frosinone,

Mario G. Cossellu, Segreteria Circolo PRC/SE "Enrico Berlinguer" Bruxelles,

Mauro Salvi, PdCI Pavia,

Manuela Consogno, PdCi Pavia,

Nicola Iozzo PDCI Vibo Valentia,

Francesco Andreini, PRC Siena,

Roberta Laura Vannini - Guidonia Montecelio (rm)-pdci

Tea Cernigoi, Torino

Andrea Salutari, coordinatore provinciale Giovani Comunisti Torino

Andrea Zampieri, PRC Mirano Ballan (VE)

Marina Susanna Loi, PRC Sardegna

Filippone Manuela Calamonaci, Rifondazione Comunista Federazione provinciale FdS

Katia Silvestrini, PRC Fabriano (ex segretaria circolo PRC Fabriano)

Massimo Filipponi detto Kolkov, Roma ex dirigente PdCI (non rinnovata la tessera per protesta)

Angelo Caputo, Giovani Comunisti (RC) circolo: Tiburtino III Roma

Anna Cotellessa, ex PdCI (non rinnovata la tessera per protesta)

Luca Furlan dei Giovani Comunisti di Gorizia (circolo PRC di San Canzian d'Isonzo)

Maria Pina Chessa, (insegnante precaria) Circolo Centopassi PRC Nuoro

Luca Marini, PRC Prato

Angela Bindi - Circolo PRC di Sovicille - Siena

Iole Superchi, Allumiere, Circolo P.R.C di Allumiere

Luisa Monaco, circolo PRC San Lorenzo, Roma

Margherita Bravo, PRC Venezia

Andrea Cristofaro, Circolo PRC Carlo Giuliani Frosinone

Alessandra Aiello, PRC Roma

Angelo Silvestri, Segreteria PRC CORI (LT)

Laura Scappaticci- senza tessera ex pdci- Arpino (FR)

Adele Patriarchi, insegnante Roma

Italo Nobile, Circolo Stella San Carlo all'Arena - Napoli

Pino de Luca, San Donaci (BR)

Loretta Mugnaini, rappresentante PRC di Scandicci

Parissi Piero, Vignoli Mauro, Pucci Parizia, ex PRC non rinnovate le tessere per protesta(Scandicci)

Gianni BASSANI, responsabile provinciale Lavoro del P.R.C. SIENA

Alessandro Perrone, CU Monfalcone/FVG

Mario D'Acunto, Comunisti Uniti Toscana

Simone Servello, PRC Petrizzi CZ

Marina Sartor, operaia, Casole d'Elsa (SI)

Sandro Targetti, PRC - Circolo Ferrovieri Spartaco Lavagnini- Firenze












documento, primi firmatari e aggiornamenti su: http://appello22ottobre.blogspot.com/

fonte: facebook

giovedì 14 luglio 2011

Appello ai politici italiani in Israele. Firmato: gli Italiani in Palestina.

Leggo su The alternative Information Centre il seguente appello, che condivido e pubblico:

Siamo un gruppo di cittadini italiani. Per motivi diversi, dal lavoro allo studio alla solidarietà, siamo attivi in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati, per cercare di dare il nostro contributo alla realizzazione di una pace basata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani fondamentali.

Sappiamo che da domenica una delegazione di giovani politici italiani sta partecipando a un tour organizzato dall’Ambasciata israeliana in Italia. Non ci stupisce il fatto che il tour non preveda nessun incontro con la società civile palestinese. Non ci stupisce che il Governo israeliano cerchi di auto-promuovere le sue politiche, le sue innovazioni tecnologiche e le sue strategie militari.

Quello che chiediamo ai nostri coetanei che stanno partecipando all’iniziativa è di aprire gli occhi e notare chi saranno i grandi assenti del loro viaggio. Nonostante i tentativi di Israele di impedire il libero accesso ai Territori Palestinesi Occupati oltre il muro (illegale) esistono un mondo e un tessuto sociale che devono essere conosciuti per poter far sì che la politica italiana dia un contributo sincero alla fine delle discriminazioni e delle violenze che il popolo palestinese subisce da oltre 60 anni.

Questa lettera-appello non mira a riassumere qui questa situazione di illegalità e ingiustizia: fior di dossier, report e risoluzioni delle Nazioni Unite si possono rintracciare con facilità in rete.

Questa lettera-appello è un invito che vi facciamo, come concittadini, a partecipare a una delle innumerevoli iniziative di turismo politico e turismo responsabile che vengono organizzate in Cisgiordania: dal campo Bridges instead of walls dell’organizzazione israelo-palestinese Alternative Information Center, ai tour di Hebron promossi dagli ex soldati israeliani di Breaking the silence. Da uno dei diversi itinerari dell’Alternative Tourism Group, al giro di Gerusalemme organizzato dall’Israeli Committee Against House Demolition.

Le possibilità sono molte. Crediamo di poterci appellare alla vostra volontà perché la giovane politica italiana dimostri di essere vicina alle voci e alle storie dei suoi pezzi di società che si mettono in gioco nella solidarietà agli esseri umani che vivono, ancora e nonostante tutto, in questa terra.

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PS. Ci piacerebbe poter sottoscrivere questo appello con i nostri nomi e cognomi, ma a causa delle politiche israeliane attuate nei confronti di chi vive e lavora nei Territori Palestinesi Occupati, rischieremmo di non poter avere più l’occasione di visitare queste terre.

http://www.nena-news.com/?p=11436

Per adesioni inviare una mail a: italianinterrasanta@gmail.com

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Non posso certo non aderire a questa iniziativa, dopo che in questi ultimi giorni Israele ha spadroneggiato nel mondo in tutti i modi e senza che il mondo stesso gli mettesse un freno... sia chiaro: per Israele intendo l'attuale governo israeliano, NON tutto il popolo israeliano e tantomeno tutti gli ebrei - molti di loro si stanno opponendo a questo... diciamo eccesso di autodifesa perpetrato dal loro governo!

Israele non solo ha ricattato la Grecia per impedire alle imbarcazioni della Freedom Flotilla 2 di salpare per Gaza, non solo ha fornito alle compagnie aeree non sue un elenco di "indesiderabili" che nessun rispettivo governo ha difeso (indesiderabili perché appartenenti alla Flightilla), non solo ha trattenuto, malmenato e incarcerato gli attivisti atterrati all'aeroporto Ben Gurion (certo, se ci fosse un aeroporto a Gaza, chi ci passerebbe da Israele? ma no, loro vogliono decidere per tutti...), continua ad imporre il limite di pesca entro le tre miglia, soffoca con la violenza le proteste, sradica 450 ulivi, costruisce il suo museo della (in)tolleranza sopra un cimitero musulmano... no, adesso legifera in campo internazionale ed approva la Boycott Bill (la cui prima conseguenza è che la compagnia ARCA abbandona Rawabi e straccia il contratto).


Tutto questo è gravissimo... invece l'ONU se ne sta zitta e buona, permettendo agli israeliani di comportarsi da padroni del mondo. Quindi, se prima sostenevo la necessità di boicottare i prodotti macchiati dal sangue Palestinese, adesso ho deciso di contribuire attivamente al sostegno dell'economia palestinese.

PS: apprendo ora che la barca OLIVA è stata /oliva-attaccata da navi da guerra israeliane

E bravi... continuate ad autodifendervi... a me ricordate tanto "fanno un deserto e lo chiamano pace"...

mercoledì 21 ottobre 2009

No Berlusconi Day - appello


Il comitato “No Berlusconi Day”, nato su Facebook per iniziativa di un gruppo di blogger democratici, indice per il prossimo 5 dicembre, a Roma, una manifestazione nazionale per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

ILTESTO DELL’APPELLO


A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il finto “Fair Play” di alcuni settori dell’opposizione, costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali -come ribadito in questi giorni dalla stampa estera ce definisce la nostra “una dittatura”- e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento.

Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri.

Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.

Per aderire alla manifestazione, comunicare o proporre iniziative locali e nazionali di sostegno o contattare il comitato potete scrivere all’indirizzo e-mail: noberlusconiday@hotmail.it

Questo è l'indirizzo del blog "padre": http://noberlusconiday.wordpress.com/

martedì 2 giugno 2009

La denuncia penale e Mariastella Gelmini - il clima si fa sempre più pesante

Leggo su facebook e riporto, con preghiera di massima diffusione. Ovviamente i dati tecnici della manifestazione verranno inseriti non appena ne verrò a conoscenza. Grazie a tutti gli amici bloggers che si attiveranno per dare risalto al caso (che non è poi così “caso”, e nemmeno unico):














Buongiorno a tutt*,

vi scrivo per due motivi. Il primo è sicuramente più importante del secondo.

Ieri pomeriggio mi è stato comunicato che la Questura di Lecco mi ha denunciato per violazione degli articoli 650 e 654 del Codice Penale. Art. 650: Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Il 654: Grida e manifestazioni sediziose. Il tutto per essermi permesso di contestare il Ministro La Russa il pomeriggio del 22 maggio. Il massimo della pena prevista è di un anno e tre mesi.

Il paradosso è che l'unico ad aver subito un torto sono stato io: il Vice Questore infatti mi ha riservato particolari attenzioni come strattonarmi, tapparmi la bocca, minacciarmi, insultarmi e via discorrendo.

Questa denuncia non è che l'ennesimo episodio del progressivo inasprimento del trattamento nei confronti di ogni forma di dissenso nel nostro territorio. Il cittadino non suddito ogni giorno di più infastidisce i prevaricatori e i loro sgherri.
Quindi: repressione indiscriminata. E non è la prima volta che accade.
A detta di fonti interne alla Questura avrei altre tre denunce penali maturate a Milano. A breve arriveranno anche quelle.

Con alcuni amici si sta pensando di organizzare una manifestazione cittadina improntata non tanto al mio caso personale - gravissimo - quanto invece al fine di prendere una posizione netta di contrasto (aspro ma pacifico) verso questa cultura della paura e dell'intimidazione continua.

Spero che in breve possa comunicarvi la data e i tempi organizzativi. Sarebbe bello se si riuscisse a spargere la voce il più possibile.


In Italia, a Lecco e ovunque sopravvenga qualche potentucolo di peso, ogni forma di contestazione o dissenso è ritenuta fuori luogo e quindi da punire, perseguire, denunciare e possibilmente nascondere.


Sono accettate solo folle inginocchiate e mani spellate per gli applausi. Tipo il salottino di Bruno Vespa.

A questi link troverete alcuni riassunti delle "puntate precedenti" per comprendere meglio l'affaire La Russa.

http://www.quileccolibera.net/?p=652
http://www.quileccolibera.net/?p=658
http://www.quileccolibera.net/?p=661
http://www.quileccolibera.net/?p=664

Secondo punto: abbiamo incrociato Mariastella Gelmini. La furbetta del bresciano.
Qui il resoconto filmato dello spiacevole incontro: http://www.youtube.com/watch?v=8E6QrpYuBhc

A presto,
Duccio





















La libertà non è star sopra un albero...

martedì 15 gennaio 2008

Suoni della Memoria: l’Evento


In preparazione al 18 marzo 2008, trent’anni dall’omicidio di Fausto e Iaio...


20 gennaio 2008
Milano (MI)
Leoncavallo S.p.A
Via Watteau 7

In occasione della giornata mondiale della memoria, anche quest'anno il Leoncavallo, in collaborazione con Daniele Biacchessi, organizza un'iniziativa che intende intrecciare i fili delle diverse memorie soggettive di cui si compone la storia del nostro Paese. L'evento intende offrire alla città un percorso che, idealmente, cammina sulle orme lasciate dalle molte storie interrotte, ma ancora vive, che costituiscono la memoria dei movimenti sociali.

Verità è giustizia.

Fare luce su verità non dette, squarciando l'oblìo e il silenzio che le circonda è anche fare un po' di giustizia, lo sapevano i martiri della shoah e i desaparecidos, lo cantarono i partigiani della prima e della seconda resistenza, lo chiedono fino ai giorni nostri tutte vittime innocenti delle bombe nelle banche e sui vagoni, dei proiettili vaganti e delle aggressioni squadriste.

Esiste un filo rosso che unisce la memoria delle vittime in tempo di pace, siano queste cadute per mano del terrorismo o della mafia, morti bianche sul posto di lavoro o la strage quotidiana dei naufraghi nei mari del sud. L'ingiustizia.

Il caso milanese di Fausto e Jaio che segna la storia e la pelle del Leoncavallo, testimone della saldatura più feroce tra apparati dei servizi segreti deviati, bande criminali e frange dell'eversione nera, rende la scelta del luogo significante e non solo simbolico. Un luogo che rappresenta un monumento, un pezzo di storia ed un polmone di rigenerazione sociale per la città, uno spazio sociale ancora, da trentun anni, sotto minaccia di sfratto.

L'evento intende creare nuovi legami sociali e nuove connessioni tra i fili slegati delle tante memorie, offrendo contenuti vivi e documenti veri di una storia troppo presto cancellata dalle pagine dei giornali, non scritta sui libri di scuola ma spesso rifugiatasi, come in esilio, nella poesia. Ci riuniremo quindi, ancora una volta, per dire e per fare, in uno spazio Pubblico autogestito, un dibattito, una cena sociale, musica e un reading di teatro civile.


Programma:

Dibattito: Introduce Elena Hileg Iannuzzi (Leoncavallo S.p.A.), Giovanni Impastato (Archivio Peppino Impastato), Lorenzo Frigerio (Associazione Libera), Francesco Barilli (Reti Invisibili).

Video: anteprima del videoclip "Fausto e Jaio, trent'anni dopo" e di Bruno Capuana, "12 dicembre 1969""O sistema" di Ruben Oliva, "La mattanza" di Carlo Lucarelli.

Cena sociale: pastasciutta antimafia con menù a base di prodotti tipici delle cooperative che lavorano le terre confiscate alle organizzazione mafiose.

Reading: Giulio Cavalli "Re Carlo torna dalla battaglia di Poitiers", Trio Liguori e Fusiello accompagnano Daniele Biacchessi in "I ventitré giorni di Alba" di Beppe Fenoglio; Bebo Storti recita liberamente da "Mai Morti", Gianni Biondillo legge Pier Paolo Pasolini.

Chiude la serata la lettura in anteprima di alcuni stralci dal nuovo libro su Fausto e Jaio, in uscita per il trentennale.



Grazie per la segnalazione all'impagabile Baro!