Oggi si chiudono le consultazioni. La maggioranza dei partiti chiede il voto
Due spiragli: mandato esplorativo al presidente Marini o governo Amato
Montezemolo: "Almeno inserire le preferenze". L'ex premier ribadisce: "Alle urne"
Nel Pd pronti al voto. Bettini apre: "Alleanze possibili su programmi omogenei"
di CLAUDIA FUSANI
Veltroni e Montezemolo non parlano quasi mai nello stesso posto (oggi il segretario è a Roma e il numero 1 degli industriali a Pordenone) ma sempre più spesso dicono e chiedono le stesse cose: una politica che decida, che sappia parlare a voce bassa, in grado di dare fiducia e stabilità al paese.
Quelli di oggi sono gli ultimi appelli. Domani il presidente della Repubblica conclude i colloqui, tra mecoledì e giovedì deciderà il da farsi, le posizioni dei partiti sono distanti, quasi un muro contro muro, e il ritorno alle urne resta ad oggi la soluzione più probabile della crisi magari col passaggio di un incarico esplorativo dall'esito però molto incerto. Oggi è tornata a circolare in modo insistente l'ipotesi che dal Qurinale esca un incarico governativo (al ministro dell'Interno Giuliano Amato?) per un esecutivo lungo dieci mesi, un anno, quel tanto che basta per fare le riforme elettorali, istituzionali e dei regolamenti parlamentari. Quello che chiede il Pd di Veltroni, la Confindustria di Montezemolo, l'Udc di Casini. A favore di questa scelta ci sarebbe anche la forte irritazione del Colle, notata oggi da alcuni degli interlocutori che si sono succeduti nelle consultazioni, per le dichiarazioni circa "marce su Roma" e "milioni di italiani in piazza per andare alle urne". Pressing e minacce inaccettabili per la Presidenza della Repubblica decisa più che mai a percorrere il pur stretto pertugio che ha davanti.
La sfida a Berlusconi: "Corri da solo". Veltroni, accompagnato da Franceschini e Bettini vorrebbe oggi non parlare di crisi di governo. C'è il Pd, i nuovi circoli, le adesioni. Poi ci finisce dentro da solo, portato dalle parole. E dalle domande. Il segretario torna sul nodo delle allenze: "Vorrei che Forza Italia avesse il nostro stesso coraggio: visto che sono così sicuri di vincere, perchè non vanno soli senza allearsi con chiunque?". Finora il Cavaliere ha sempre risposto picche a questa ipotesi pur sapendo che la sua coalizione è risorta dalla ceneri e di certo non ha un grande cemento. Immediata la replica di Forza Italia affidata ai numeri 2 e 3 del partito, Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto: "Richiesta incomprensibile, il centrodestra non è il centrosinistra". An, con Matteoli, gli manda a dire che "il bizantinismo sarebbe negare il voto agli italiani".
Tema delicato, questo delle allenze. E a Mussi (Sd) che dice "se il Pd va da solo vuol dire che corre contro la sinistra", risponde il coordinatore del pd Goffredo Bettini: "La nostra non è una voglia boriosa di andare da soli. Vogliamo però allenze omogenee su alcuni e precisi punti".
Veltroni: "Un governo di 8-10 mesi". Il segretario insiste sulla "grande opportunità" di cambiare le regole, il sistema di voto, di avere una sola Camera che approva le leggi, di tagliare i costi della politica e al tempo stesso di proseguire nella scelta di aumentare i salari. Fare tutto questo "in otto-dieci mesi e poi tornare a votare avendo finalmente un'idea più semplice ed appassionata della politica". Veltroni chiede "un'assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Non una forzatura, sia chiaro, nei confronti del Quirinale, ma "un appello alle forze politiche a cominciare da Berlusconi". E a proposito di marce e di popolo in piazza evocati da Bossi e dal Cavaliere, il sindaco di Roma taglia corto: "I richiami alla piazza non sono mai un segno di forza nè di responsabilità".
Ma il Pd è pronto: al via 2.500 circoli e 1 milione e 200 mila adesioni. Come che sia, il Pd è pronto alla campagna elettorale. Almeno così sembra nel vedere i numeri distribuiti oggi nel quartier generale del partito in piazza Sant'Anastasia. In un fine settimana in Italia sono nati "2.500 circoli per 1 milione e 200 mila persone che hanno aderito ritirando il certificato-tessera. Molto di più dei 900 mila che erano la sommatoria degli iscritti a Ds e Dl" spiega Andrea Orlando. Il messaggio è chiaro: vada come vada, il Pd esiste già, nasce nelle urne, "sta in mezzo alla struttura sociale del paese grazie ad un nuovo soggetto politico aperto, lieve ma con buone radici". L'obiettivo è arrivare a 7821 circoli in tutta Italia.
Montezemolo: "Almeno inserire le preferenze". Montezemolo chiede "un governo di scopo o tecnico" in grado comunque di affrontare le emergenze e le riforme strutturali per sbloccare un paese bloccato. Il suo è un appello "disperato per non andare al voto" perchè la situazione interna ma anche internazionale in questo inizio d'anno è "molto, molto difficile". Ma nella "peggiore delle ipotesi", riflette, "almeno venga fatta una modifica per inserire le preferenze". E' la stessa richiesta dell'Udc di Casini a Napolitano.
La scelta del Quirinale. Domattina sono in calendario le consultazioni Forza Italia (alle 10 e 30) e Pd (11 e 30). Per preparare e definire l'incontro Veltroni oggi ha incontrato Massimo D'Alema e in serata il premier Romano Prodi. Nel pomeriggio chiuderanno gli incontri nello studio della Vetrata i presidenti emeriti Cossiga, Scalfaro e Ciampi. Poi Napolitano potrebbe prendersi un giorno per riflettere. La scelta più probabile è quella di un incarico esplorativo al presidente del Senato Franco Marini per cercare di trovare un punto comune tra le forze politiche su una nuova legge elettorale partendo dalla prima bozza Bianco. Una missione quasi impossibile per motivi numerici (quali i voti di questa maggioranza?) e non solo: Verdi e Pdci non ci stanno a farsi uccidere da un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%. Allora meglio andare al voto. Per loro, in fondo, c'è sempre la chance di confluire nella Cosa Rossa. Accanto all'incarico a Marini è tornato in quota oggi anche l'ipotesi di un governo Amato che avrebbe in agenda, oltre alle riforme, anche la prosecuzione delle misure economiche tra cui la distribuzione dell'extragettito. Con quali voti? Il trasformista Dini ha già fatto sapere che ci sta e con lui i lib-dem. E voti preziosi potrebbero arrivare dagli Udc Bruno Tabacci e Mario Baccini.
(28 gennaio 2008)
fonte: http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/crisi-governo-4/crisi-28-gennaio/crisi-28-gennaio.html
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MortazzaTua denuncia la Grande Abbuffata
di Alessia Grossi
Dopo Miseria e Nobilità e a pochi giorni da La Grande abbuffata di mortadella in Senato il regista Ollio De Ricino presenta in anteprima su YouTube Mortazza Tua, il nuovo horror tratto da una storia «drammaticamente vera». Ogni riferimento a senatori realmente eletti è quindi chiaramente esplicito. Mortazza tua, prossimamente nei peggiori seggi elettorali, è il film che mostra tutto il trash dell’Italia contemporanea. L’Italia che non si accontenta più di abbuffarsi a casa propria ma si abbuffa in piena seduta al Senato della Repubblica. Mortazza tua è il film che chiude i conti con l’Italia degli spaghetti e del mandolino e manda sul grande schermo globale la novelle cucine italiana fatta di mortadella e champagne. Insomma basta vedere il trailer del nuovo colossal della commedia all’italiana per definirlo il miglior horror di tutti i tempi.
Più che horror però, lo stile documentaristico del film lo iscrive di diritto al lungo filone dei film di denuncia. E la denuncia è chiara. Questo, infatti, è il post più recente comparso su YouTube dopo la caduta del Governo Prodi. Ma scorrendo con il mouse fino al fondo più nero della pagina si può vedere in ordine sparso cosa sta a denunciare. Per colpa della caduta del Governo Prodi anche a YouTube salgono i triogliceridi e vengono i brividi. Perché laddove c’erano video di pungente sarcasmo ora c’è la miseria dell’abbuffata, alla nobiltà del gioco delle parti si sostituiscono grasse mortadelle e al posto dell’ironia si insinua il più volgare sfottò.
E allora troviamo Addio Mortadè!, Ciao Mortadella, la mortadella è scaduta. In alcuni di questi post, senza neanche una briciola di vergogna, la mortadella dei senatori è presa ad esempio del lecito festeggiamento. Per non parlare del caso in cui da Mortadella si passa a Merderella, il tutto colorato sempre dalle immagini dei senatori d'osteria. Insomma, c’è qualcuno che ha pensato bene di emulare virtualmente l’orrore del Senato. Ma questo è YouTube, signori, specchio del mondo, dei senatori, nel caso specifico. E se la volgarità passa in Senato non c’è motivo perché non arrivi sul grande schermo.
Pubblicato il: 28.01.08
Modificato il: 28.01.08 alle ore 19.45
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72466
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