La guerra è madre di tutte le cose. Divagazioni semiserie di un cuore irriducibilmente anarchico
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
mercoledì 16 marzo 2011
17 marzo 2011: viva l'Italia?
Ebbene sì, lo ammetto: sono un po' frastornata. Sarà perché non mi sono mai considerata nazionalista (sostengo di essere cittadina del mondo) o perché mi son sempre rifiutata di sentirmi italiana in occasione dei mondiali di calcio... sarà perché la storia che mi hanno raccontato comincia a mostrare la corda (ce ne ho messo ad arrivarci, lo so, ma dacché son nata e cresciuta al nord, in una famiglia tipicamente lombarda e quindi senza contraddittorio fino a pochissimo tempo fa... già: strano, a pensarci ora, ma nessuno dei meridionali che ho incontrato finora mi ha mai raccontato una storia diversa da quella tradizionale dei libri scolastici... l'unica voce fuori dal coro è stata il film "Bronte: cronaca di un massacro" che era un po' un must dei cineforum, ai miei tempi).
Sarà che mi ci riconosco molto poco, in questa Italia attuale, così egoista e chiassosa e bigotta, sarà che sento tanti italiani dire che non c'è nulla da festeggiare, anzi... sarà che sono troppo affezionata all'immagine di Garibaldi eroe, magari pure incompreso ed incompiuto ma sempre eroe... insomma, ho i miei bravi dubbi a calarmi nella parte della patriota.
Eppure... in fondo lo sono. Non di quel patriottismo che difende i confini o la razza, intendiamoci: di quelli faccio volentieri a meno. Di quello invece che pensa che uniti si possano risolvere i problemi, di quello solidale e attivo che vede mobilitarsi insieme tutte o quasi le teste migliori del paese, come in caso di calamità grosse, che da noi non mancano mai. E non sulla base di un generico "volemose bene" o "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato", ché io penso che i debiti vadano saldati. Ma perché mi pare che siamo già abbastanza divisi e frazionati e questo fa solo il gioco dei potenti che cavalcano i vari malcontenti per farsi impuniti i fatti propri.
E lo so anche io che questa Italia è l'Italia dei furbetti, dei raccomandati, dei lacché e delle cortigiane... ma è anche l'Italia dei Rubbia e dei Baracca, dei Borsellino e della Hack, di De Magistris e della Boccassino... giusto per citare solo alcuni nomi. So anche che è l'Italia in cui poliziotti e carabinieri, invece di difendere i cittadini, li massacrano e si mettono al servizio dei potenti che li affamano, so che le nostre carceri così come i nostri luoghi di lavoro sono posti insicuri e per precise responsabilità e volontà, so che gli extracomunitari vengono giudicati in quanto tali, so che il parlamento è ridotto come il Tempio che Gesù distrusse, dove invece di pensare al bene di tutti si pensa solo ai fatti propri... le so queste cose, ma so pure che accanto a questi obbrobri ci sono tante persone per bene, persone che fanno il loro dovere senza nemmeno il giusto riconoscimento verbale (ché di soldi proprio non si parla...) ed è per tutti costoro, per i giovani che credono nei loro diritti di una scuola che li prepari e li formi, per i cittadini che chiedono una cultura al servizio di tutti, un'informazione reale e non imbavagliata o pilotata, una sanità che funzioni e un lavoro sicuro in tutti i suoi aspetti, è per tutti quelli che non vogliono piegare la testa che oggi il tricolore sventolerà anche dalla mia finestra.
ORA E' SEMPRE RESISTENZA.
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