"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 4 agosto 2007

Badante costringe anziana di 77 anni a chiedere l'elemosina per giocare a videopoker



Una notizia che si commenta da sola. Ma un aspetto inquietante traspare comunque: la facile fiducia conquistata ai familiari che in un misto di buona fede e sollievo per la soluzione di un problema angosciante (e limitante le proprie libertà) come l'assistenza alla vecchia mamma non ancora, purtroppo, "cara estinta". E si cerca la badante, senza badare troppo. Appunto.
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MONTEPRANDONE (4 agosto) - Una badante italiana avrebbe picchiato - e costretto a chiedere l'elemosina - una donna anziana invalida a lei affidata per racimolare soldi da giocare al Bingo e al videopoker.

E' con questa accusa che i carabinieri di San Benedetto del Tronto hanno arrestato una donna di 64 anni, L.G., originaria della Calabria ma residente a Centobuchi di Monteprandone, vicino a Ascoli Piceno, dove vive anche la vittima. La bandante è stata rinchiusa nel carcere di Castrogno (Teramo). I reati ipotizzati sono sequestro di persona, circonvenzione di incapace, lesioni personali e riduzione in schiavitù. L'anziana è stata affidata alla figlia.

I militari hanno fatto irruzione nell'abitazione della badante e hanno trovato l'anziana, 77 anni, chiusa a chiave in una stanza. La donna era in preda ad una forte agitazione e continuava a gridare aiuto senza che la sua assistente le prestasse la minima attenzione. È stata portata al pronto soccorso, dove i medici le hanno riscontrato lividi e una ferita a un dito guaribilie in quindici giorni.

Secondo il capitano dei carabinieri Giancarlo Vaccarini, la badante accompagnava regolarmente la signora davanti al santuario di Loreto, o in altre chiese della zona costringendola a forza di botte e minacce a chiedere l'elemosina per raccattare soldi da giocare a videopoker o al Bingo. Il tutto all'insaputa dei due figli dell'invalida, che vivono a San Benedetto del Tronto.

Già conosciuta dalla polizia, la badante aveva in cura la signora da due anni e nel tempo era riuscita a conquistare la fiducia dei familiari della vittima, al punto che era lei a ritirare la pensione e l'indennidtà di accompagnamento della donna. Stando alle testimonianze raccolte dagli investigatori, la vicenda sarebbe cominciato qualche mese fa.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=6463&sez=HOME_INITALIA

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3 commenti:

ska ha detto...

Beh, ragazzi, sono cose brutte ma direi che puntare il dito verso i familiari incapaci si rendersi conto della situazione è un po' crudele, e infondato sulla base di ciò che ne sappaimo. Spesso quello della badante è il compromesso migliore che una famiglia possa trovare, poiché l'anziano non viene sradicato dal suo ambiente, rimane a casa sua, mentre un'altra persone, spesso straniera e in difficoltà, trova lavoro. Certo, sarebbe bello che l'anziano vivesse coi figli, che però quasi sempre sono a loro volta genitori e lavorano entrambi. Sono situazioni drammatiche in cui si viene lacerati dai sensi di colpa. Io direi che, con rare eccezioni, ognuno fa il meglio che può. Badanti assassine e torturatrici a parte, chiaramente.

Anonimo ha detto...

D'accordo ska, non bisogna fare di tutta un'erba un fascio. Però..
Però, vedi, io conosco bene quella zona, sono nativo di Ascoli Piceno, e ti assicuro che Monteprandone è parecchio distante da Loreto, e che dal paese non c'è alcun collegamento possibile, nè autobus nè altro, che renda agevole recarsi a Loreto in poco tempo (e tornare).
Ora, come l'anziana era in grado di chiedere l'elemosina, così era pure in grado di riferire ai parenti le sue vicissitudini.
Ciò di cui mi rendo conto, è che questa infelice anziana i parenti li vedeva ben poco, altrimenti non si spiega. E guarda che conosco bene il giro dell'assistenza domiciliare. Quella badante non era fornita tramite servizi sociali di qualsivoglia natura, ma assunta privatamente. Altrimenti i controlli ci sarebbero stati, te l'assicuro.
Ti dico questo con molto senso di amarezza, e non piace gettare la croce addosso a chicchessia..
Istintivamente ti sei schierata dalla parte dei parenti, perché hai un'animo buono e buoni sentimenti per tutti.. Ma i lupi ci sono, ska, eccome, e, molte volte, sono pure nostri parenti..
mauro

ska ha detto...

Ciao mauro: no, non è che mi sono schierata dalla parte dei parenti, non conosco la situazione per farlo....è solo che conosco molte storie difficili di anziani da gestire e tempo che non si trova, notti passate lontani da moglie e figli, preoccupazioni, finché non si giunge alla soluzione della badante.
Io stessa ne so qualcosa, non di abdanti ma di assitenza agli anzioani in generale, perché ho assistito mio nonno negli ultimi anni di vita: era ancora autosufficiente, lo è stato fino all'ultimo, ma alla fine è stato necessario che passasse gli ultimi anni in una casa di riposo, nonostante avesse casa sua, per ragioni che qui è troppo lungo spiegare. Fatto sta che aveva talmente tanta fretta di andarci, che in attesa di una casa parzialmente sovvenzionata dal comune, ne abbiamo trovato una privata, come soluzione provvisoria. E questa casa privata era gestita da una signora che definire una strega sarebbe dir poco. Certo, non ci è voluto molto ad accorgersene, e mio nonno era in grado di riferirmi la situazione, ma lo stesso mi sono sentita terribilmente in colpa per la pessima scelta.
Guarda, giro intorno e non so come spiegarmi, dico solo che gli anni passati in queste vicissitudini con mio nonno sono stati difficili, agitati da mille sentimenti contrastanti: sono stata furiosa, perché anche in queste circostanze lo Stato to abbandona, e devi trovare dei compromessi.
Non avevo considerato tutte le variabili da te riportate rigaurdo a questa vicenda, mi pareva solo che fosse un j'accuse in generale contro chi non assiste personalmente, in casa propria, un anziano. E magari mi ci sono sentita tirata in ballo perché non conoscendo la situazione, qualcuno potrebbe muovere delle accuse anche a me.
Il brutto è che in questa società frenetica in cui i nostri figli devono crescere con le baby sitter, figuriamoci se abbiamo il tempo e la pazienza di preoccuparci e occuparci di un anziano. Anche io ti dico questo con molta amrezza, perché con mio nonno avrei voluto agire diversamente, ma se ripenso a tutta la situazione, temo sarei costretta a rifare tutto come ho fatto.

"Ma i lupi ci sono, ska, eccome, e, molte volte, sono pure nostri parenti.."

Lo so, lo so...oh, se lo so!

Ciao