"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 2 agosto 2007

Difendiamo Uluru!




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dal blog di Beppe Grillo

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Uluru è il vero nome di Ayers Rock. Una grande roccia rossa al centro dell’Australia. La montagna sacra degli aborigeni. L’equivalente della Mecca per gli islamici o di San Pietro per i cattolici. Immaginate se questi luoghi fossero trasformati in attrazioni turistiche con bar, passeggiate, qualche bordello. Se fosse possibile scalare il Cupolone con corde e catene. Scattare foto alla Pietra Nera. E’ quello che succede a Uluru.

Gli aborigeni chiedono che Uluru torni un
luogo sacro . Il Governo australiano ha nel frattempo un piano. Ridurre il consumo di alcolici tra i nativi e i presunti abusi sessuali sui bambini anche sottraendo i bambini alle famiglie. Gli aborigeni si ricordano ancora della “Stolen Generation”, della generazione rubata. Di 100.000 bambini aborigeni rubati dal Governo nel secolo scorso per educarli. Gli aborigeni non vogliono mercificare il loro territorio per il turismo di massa dell’uomo bianco. Ieri, l’aborigeno Bruce Trevorrow, ha vinto una causa con un risarcimento di 525.000 dollari australiani per essere stato sottratto da bambino a sua madre. In alcune parti dell’Australia gli aborigeni sono stati sterminati. Come è avvenuto in Tasmania dove venivano organizzate delle battute all’aborigeno. Poi si è estinto e non è stato più reintrodotto dai cacciatori.

La diffusione dell’alcool che tanto preoccupa il primo ministro John Howard è colpa dei bianchi. Prima che arrivassero loro gli aborigeni erano sobri. Credo che anche nelle grandi città bianche australiane vi siano abusi sessuali sui bambini nelle famiglie. Cosa si intende fare in questi casi, espropriare i quartieri bianchi, fare qualche deportazione?
Le grandi chiese australiane siano rese disponibili per il free climbing e per gli alcolizzati. Come avviene per Uluru. Per stabilire un diritto di reciprocità. E i pub australiani siano chiusi. Le regole devono valere per tutti.

fonte: www.beppegrillo.it
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Il viaggio sacro nella terra

A cura di Italo Bertolasi

Il viaggio piu' avventuroso é il "ritorno" nel "ventre" della Terra. Dea Madre che sostiene la vita. "Sciamani", turisti verdi, e fanatici del viaggio esplorano in lungo e in largo le terre piu' selvagge per raggiungere foreste tropicali e deserti d'alta montagna. Vero viaggio se si avrà il coraggio d'abbandonare i sentieri battuti per godersi l'avventura del vagabondaggio.


Il cuore rosso dell'Australia

Uluru - la montagna dei segni - é un monolito di roccia rossa che si drizza per ottocento metri nel cuore del deserto australiano. E' il monte sacro venerato dalla tribu' aborigena dei Pitjantjatjara. Ci spiegano che Uluru - la montagna dei "segni" - " non é solo una montagna, ma é nostro padre e nostra madre. E' il luogo magico delle forze e delle visioni che germogliano dalle pietre". "Luru" nella lingua indigena sono chiamate le incisioni che decorano armi ed utensili e che assomigliano ai geroglifici disegnati dall'acqua, dal sole e dai venti sulle roccia rossa di Uluru. Montagna magnete che irradia energia. "Insanguinata" perche' ha partorito gli Anangu sterminati dal genocidio dell'uomo bianco - il feroce ""piranpa". Gli aborigeni si sentono imparentati con creature polimorfe, metà uomo e metà animali, dotate di poteri straodinari: "Kalayamati" é l'uomo emu, "Mynyama Tyala" la donna ape. Progenitori della razza umana.

Uluru é ricca di tesori: a Nord, tra rocce umide e "femminili", c'é una sorgente d'acqua piovana protetta dal serpente "Mutidjula". E la caverna vagina, luogo iniziatico, dove vengono istruite le "fanciulle che fioriscono" col primo mestruo. Luogo tabu' profanato dai turisti. Ci dicono le donne aborigene: "Quando un uomo ignorante entra nello spazio sacro delle donne, le violenta tutte... non solo le donne Anangu ma anche tutte le altre donne del mondo!".

Rivolta a mezzogiorno c'é la parte maschia con i suoi monoliti falli. Qui si apre la voragine di "Kundji", porta del paradiso, dove i cacciatori si ritrovano a danzare in trance. Le rocce sono affrescate con disegni di soli che irradiano raggi di luce. I colori - gialli, ocra, aranci - sono incollati col sangue dell'artista alle rocce "insanguinate". Carni vive di Uluru.

Uluru - Ayers Rock - é purtroppo anche il simbolo turistico dell'Australia da bere e le migliaia di turisti che visitano il tempio montagna non rispettano certamente le regole degli aborigeni: la montagna sacra non si deve scalare. Non si deve fare il bagno nella sorgente sacra. Non si devono profanare i luoghi " tabu' ". Uluru é al centro di un "mandala" di monti radioattivi che sono anche i libri di storia piu' antichi del mondo.

fonte: http://www.globalvillage-it.com/enciclopedia/eco/eco07.htm

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FILM DA VEDERE

Nel 1900, durante la gita scolastica di un collegio australiano per fanciulle, tre ragazze e una insegnante si allontanano tra le rocce vulcaniche. Solo una ritorna, ferita e scioccata. Le altre scompaiono. Che eleganza in questo film australiano che coniuga una sapiente rievocazione dell'epoca vittoriana con la magia di una natura selvaggia e impenetrabile. Attraverso immagini preziose passa la corrente di un'aguzza critica sociale. Da un romanzo di Joan Lindsay, sceneggiato da Cliff Green.

il MORANDINI 2007
di Laura, Luisa e Morando Morandini

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho già scritto sul mio blog, ma te lo posto volentieri qui.
Non ho cancellato il link di kilombo, ora sto usando la versione rimpicciolita, che si può sempre vedere, per motivi di spazio e 'bellezza' del blog. Quanto al banner, è una spia del fatto che condivido che per la prossima legislatura comunisti e resto della coalizione viaggino su binari separati. Questo non per colpa dei comunisti tout court, ma per una seria riflessione sui propri sbagli da parte dell'ala massimalista e di quella riformista per siglare in futuro un accordo che sia un accordo e non una pagliacciata. Detto questo, non sono nemico dei comunisti. Ho tanti amici di sinistra, (uno di MetroLab, organizzazione dei no-global bolognesi) ci parlo, ci discuto volentieri, spesso le idee non coincidono (ma si può capire la distanza politica), e c'è sempre rispetto. Anzi, la buttiamo proprio a ridere. Certo che mi voglio confrontare. Ma politicamente c'è un periodo per essere nella stessa coalizione, e c'è un tempo per dire 'prendiamoci una pausa di riflessione'. Ma il dialogo non ne deve proprio risentire, e nemmeno la stima, l'affetto e il rispetto. Altrimenti non t'avrei messo nei miei link (e non avrei dovuto nemmeno mettere gli amici di A destra, allora). Spero che la relazione bloggeristica continui.