"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 6 agosto 2007

La tragedia del Sud-est asiatico: Dieci milioni di bambini in pericolo

Le piogge monsoniche stanno calando, è tempo dei primi bilanci sul campo
Colpite almeno 35 milioni di persone. Rischio epidemie. L'assalto alle provviste




Allagamenti nel Bangladesh


PATNA (INDIA)
- Dieci milioni di senza tetto, 35 milioni di persone fra cui 10 milioni di bambini in pericolo. E' questo il bilancio delle tre settimane monsoniche che hanno spazzato l'Asia con una violenza, in molte zone, senza precedenti. E mentre in India, Bangladesh e Nepal i fenomeni si attenuano ed affiorano i drammi delle popolazioni, le piogge continuano a fare danni in Vietnam. Nella zona centrale del paese si contano nove morti, quindici persone scomparse e migliaia di sfollati. Le piogge, in questa parte dell'Asia, hanno superato i 400 millimetri, con venti prossimi ai 60 Km orari, prima che la depressione all'origine delle piogge dirigesse a Nord, verso il Golfo del Tonchino.

Intanto nelle zone abbandonate dai monsoni i disperati colpiti dalle ingiurie del clima si sono trovate a combattere per un po' di provviste alimentari, secondo quanto riportato da fonti ufficiali dei paesi coinvolti e dalle stesse organizzazioni umanitarie accorse nei luoghi del disastro.

Nel distretto di Begusarai dello stato indiano del Bihar, centinaia di persone che hanno trovato una dimora di fortuna in rifugi improvvisati di tela e bambù, issati su argini di fango, si accatastavano l'una sull'altra ogniqualvolta un elicottero provava ad atterrare per portare provviste. Nel nord dello stato, nelle ultime ore 4 elicotteri hanno portato migliaia di sacchi di riso, farina, zucchero di palma, sale, oltreché di fiammiferi e candele. Ma la domanda supera largamente l'offerta e nella corsa all'approvvigionamento si rischia la tragedia ad ogni occasione.

In questa situazione si aggrava il rischio di epidemie. L'Unicef, che ha notizie di diarrea da infezioni batterico-virali, ha suggerito al governo del Bihar di sganciare l'acqua in borse morbide, anziché in contenitori rigidi, che esplodono nell'impatto al suolo. Marzio Babille, che coordina le operazioni ha spiegato che in un'area nella quale solo un terzo dei bambini è vaccinato, anche malattie come il morbillo possono generare epidemie. "La popolazione è esposta ai rischi per almeno due settimane, forse un mese - ha spiegato - E' l'impatto dei cambiamenti climatici, dobbiamo adottare nuove strategie di gestione del rischio".

Nello stato nordoccidentale di Assam, centinaia di medici privati si sono improvvisati volontari, e sono corsi in aiuto agli ospedali pubblici, costretti a gestire un afflusso abnorme di persone con dissenteria, diarrea, febbre e malattia della pelle. "Abbiamo tutte le ragioni per aspettarci l'esplosione di una qualche epidemia nello stato", dice Nareswar Dutta, presidente del ramo locale dell'Associazione dei medici indiani. Privato delle difese che ha imparato a costruirsi nei millenni, l'uomo vede la propri vulnerabilità umana accrescersi in modo esponenziale: in un Bangladesh sferzato per i due terzi dagli allagamenti, 36 persone sono morte solo per i morsi notturni dei serpenti.

Secondo "Save the Children", solo i bambini che hanno bisogno di aiuto sono almeno 10 milioni. L'organizzazione internazionale che promuove la difesa dell'infanzia, è già intervenuta in favore di oltre 90.000 fra bambini e famiglie costrette ad abbandonare le proprie case.

"Milioni di bambine e bambini - spiega Gareth Owen, direttore delle Emergenze dell'organizzazione - sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e la mancanza di ripari, cibo e acqua potabile insieme all'esposizione al gran caldo e all'umidità li stanno esponendo a gravi rischi per la salute e la sicurezza".

Da qui l'impegno per mettere in salvo e trasferire interi nuclei familiari, l'allestimento di ripari temporanei e aree sicure per bambini e famiglie sfollate, la fornitura di potabilizzatori dell'acqua, kit igienici, vestiti, materiale scolastico, giocattoli. In Bangladesh, Save the Children ha portato in salvo e trasferito in zone libere dalle acque 5.000 famiglie. In Nepal sta distribuendo cibo, teli di plastica, coperte. In India, sta portando aiuto a 3.000 famiglie nel Bengala Occidentale.

(6 agosto 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/esteri/asia-alluvioni/allagamenti-monsoni/allagamenti-monsoni.html

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