Il presidente degli industriali Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato di aver firmato il Protocollo sul Welfare. Allo stesso tempo, il leader di Confindustria definisce "una condizione irrinunciabile per la credibilità del confronto" il fatto che il documento sia "immodificabile".
"Con la firma dell'accordo Confindustria vuole sottolineare la necessità di concentrare da parte di tutti ogni sforzo a favore della crescita", ha poi spiegato aggiungendo che "lo sviluppo deve rappresentare la vera priorità dell'economia e del Paese".
Critico sulle pensioni
Scrive in una nota Montezemolo: "Abbiamo deciso di firmare il protocollo in materia di crescita, competitività, lavoro e previdenza che è stato sottoposto dal governo alle parti sociali il 23 luglio al termine di un confronto durato alcuni mesi. Su quel documento abbiamo espresso un giudizio positivo sui temi legati alla produttività e al mantenimento delle flessibilità. Di segno diverso è stata invece la valutazione sugli interventi in materia previdenziale, che non abbiamo mai ritenuto necessari e alla cui discussione non abbiamo partecipato".
"Il governo - aggiunge - considera il documento, in tutte le sue articolazioni, un unico atto che va sottoscritto o respinto nella sua interezza. Consideriamo quindi un fatto scontato che, una volta sottoscritto, il protocollo debba rappresentare per tutti i firmatari, a cominciare dall'esecutivo, un documento assolutamente immodificabile. È questa una condizione irrinunciabile per la credibilità del confronto".
Vedi anche Prodi: il governo merita fiducia
fonte: http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=72583
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IL PENSIERO MONTEZEMOLIANO
Il Prezzemolo del Monte ha detto si.
Perché Prezzemolo? Perché Luc fa opinione in ogni cosa che discute il Governo, e fa sentire il suo peso in ogni decisione che riguardi l'economia del Paese. Dello Stato Sociale dell'Italia e degli Italiani, come si dice in gergo, "non gli può fregar di meno" (tanto frega in altro senso, giustamente più lucroso). In sostanza che ha detto il Settimo Flagello? Ok, ci è piaciuta la sostanziale conservazione dello staus quo in materia di mobilità e lavoro in generale (tanto quei pifferi della Cgil hanno firmato.. illudendosi di riparare a settembre: ma visto che sono sempre i soliti asini verranno bocciati inesorabilmente, come gli accade da parecchi anni, ormai), e, no, nella faccenda Pensioni non entriamo, tanto, appunto, "non ce ne frega niente" se e come gli operai, o la gente, va o non va in pensione. Noi da mangiare ce l'abbiamo. Gli altri si rivolgano alla Caritas. E perdio!
mauro
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"Con la firma dell'accordo Confindustria vuole sottolineare la necessità di concentrare da parte di tutti ogni sforzo a favore della crescita", ha poi spiegato aggiungendo che "lo sviluppo deve rappresentare la vera priorità dell'economia e del Paese".
Critico sulle pensioni
Scrive in una nota Montezemolo: "Abbiamo deciso di firmare il protocollo in materia di crescita, competitività, lavoro e previdenza che è stato sottoposto dal governo alle parti sociali il 23 luglio al termine di un confronto durato alcuni mesi. Su quel documento abbiamo espresso un giudizio positivo sui temi legati alla produttività e al mantenimento delle flessibilità. Di segno diverso è stata invece la valutazione sugli interventi in materia previdenziale, che non abbiamo mai ritenuto necessari e alla cui discussione non abbiamo partecipato".
"Il governo - aggiunge - considera il documento, in tutte le sue articolazioni, un unico atto che va sottoscritto o respinto nella sua interezza. Consideriamo quindi un fatto scontato che, una volta sottoscritto, il protocollo debba rappresentare per tutti i firmatari, a cominciare dall'esecutivo, un documento assolutamente immodificabile. È questa una condizione irrinunciabile per la credibilità del confronto".
Vedi anche Prodi: il governo merita fiducia
fonte: http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=72583
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IL PENSIERO MONTEZEMOLIANO
Il Prezzemolo del Monte ha detto si.
Perché Prezzemolo? Perché Luc fa opinione in ogni cosa che discute il Governo, e fa sentire il suo peso in ogni decisione che riguardi l'economia del Paese. Dello Stato Sociale dell'Italia e degli Italiani, come si dice in gergo, "non gli può fregar di meno" (tanto frega in altro senso, giustamente più lucroso). In sostanza che ha detto il Settimo Flagello? Ok, ci è piaciuta la sostanziale conservazione dello staus quo in materia di mobilità e lavoro in generale (tanto quei pifferi della Cgil hanno firmato.. illudendosi di riparare a settembre: ma visto che sono sempre i soliti asini verranno bocciati inesorabilmente, come gli accade da parecchi anni, ormai), e, no, nella faccenda Pensioni non entriamo, tanto, appunto, "non ce ne frega niente" se e come gli operai, o la gente, va o non va in pensione. Noi da mangiare ce l'abbiamo. Gli altri si rivolgano alla Caritas. E perdio!
mauro
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