"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 24 aprile 2011

24 aprile 2011: chiuso per lutto.


Ciao Vik.
Nessuna alta carica ha pensato di tributarti un omaggio, né un giorno di lutto nazionale, né funerali di stato, né altro, solo poche parole per puro dovere, sembra... gli onori sono riservati ad altri.

Lo so, tu non te ne curi, non te ne sei mai curato, anzi... ma oggi, giorno in cui hanno luogo le tue esequie, io sto in silenzio. Per ricordarti.




Questo il testo della tua canzone preferita, Unadikum:

"I'm calling you
I shake your hands
I kiss the ground beneath your feet
And say, "I'd die for you.

I will redeem you"
I dedicated to you the light of my eyes

And I give you the warmth of my heart
And the tragedy that I live is that my fate is the same of yours

I have not become worthless in my country

Nor have I shrunk in fear
I stood in the face of my oppressors
A naked, barefoot orphan


I've carried my blood on my hands and never half-masted my flags
And I've preserved the green grass on the graves of my ancestors."

e queste sono alcune tue frasi, tratte dal tuo blog:

"...Il leone accumula stagioni e cicatrici,
non ha certo il passo slanciato di una volta,
ma non abbassa di un pelo la criniera.
Fiero del mio passato, non curante del mio presente.
Perché è questo il tempo di spendersi, piuttosto che accaparrarsi un futuro agiato e comodamente distorto,
a quelle vittime innocenti a cui non abbiamo concesso neanche l'ascolto, per un attimo,
delle loro grida di dolore.

Spendersi affinché ogni diritto umano sia rispettato.
Tutto il resto non ha più importanza, semmai ne abbia mai avuta una.
Bisogna saper riconoscere la matrice della propria anima,
anche se ciò è spaventevole e significa solitudine, ostracismo, utopia, Don Chisciotte,
ingratitudine anche da chi verso cui si è dato tanto, si è speso tutto.
Ad aspettare nel fuoco si rischia di bruciarsi.
A Gaza è come se si fosse in autunno,
e io sono nato sotto il segno dell'autunno.
Per cui se fuori piove,
perdonatemi,
a volte piove anche dentro.

restiamo umani.

Vostro Vik dalle tenebre dell'assedio..."

Che la terra ti sia lieve, fratello... arrivederci. elena

Voci da verificare mi informano che dalle 16:30 Radio Popolare (107.6 Mhz), emittente alla quale Vik collaborava con le sue corrispondenze da Gaza, seguirà in diretta il funerale.

venerdì 15 aprile 2011

Ciao Vik

Ciao Vittorio. Vorrebbero che ti ricordassimo come ti hanno ridotto










ma io ti ricordo così:





































































che la terra ti sia lieve. Noi, restiamo umani.




"E SE HO ANCORA LA FORZA DI RACCONTARE DELLA LORO FINE E' PERCHE' VOGLIO RENDERE GIUSTIZIA A CHI NON HA PIU' VOCE, FORSE, A CHI NON HA MAI AVUTO ORECCHIE PER ASCOLTARE." (Vik)