"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 2 luglio 2007

Un voto americano. Da cane.


Duncan


Seattle. Che non ci fosse molto da ben sperare sul sistema democratico americano penso ne fossero convinti in molti. Ma leggere come si possa aggirarlo bellamente riusciendo a far votare il proprio cane, beh, onestamente questo se l'immaginava nessuno.

Qualche dubbio in merito al sistema di voto l'americana Jane Balogh deve averlo avuto se ha architettato un sistema tanto semplice (a prova di scemo) per far votare il proprio cane Duncan alle ultime tre elezioni, mettendo alla berlina tutto il sistema di voto americano che fa acqua più di uno scolapasta. Come ha fatto? Semplice: ha intestato la bolletta del telefono a nome del proprio cane, poi, sulla base dello stessa è riuscita a far registrare l'animale nelle liste degli aventi diritto al voto. Quindi, sempre a nome di Duncan, ha chiesto di poter esprimere il suo voto per posta. Detto fatto. Gli è stata così recapitata una scheda elettorale.

Strabiliata per la semplicità (e fallosità) del meccanismo, affinché non vi fossero dubbi che la sua era una voluta provocazione, ha fatto firmare il documento elettorale al suo cane usando l'impronta di una delle sue zampe. Non una, ma in ben tre votazioni diverse.
Risultato? Nessuno si è accorto dell'anomalia.
Ora Jane, una simpatica rotondetta signora di 66 anni, ha deciso di scoprire il gioco, autodenunciandosi alle autorità di Seattle che immediatamente hanno inviato a casa sua poliziotti (forse non credevano che Duncan esistesse?) che senza giri di parole le hanno prospettato una denuncia in tribunale ed una condanna ad un anno di prigione, ha deciso di portare avanti la sua battaglia: in tribunale ci vuole andare, eccome (per lo scorno della stessa amministrazione di Seattle), affinché sia nota a tutti la vicenda. Una sorta di impegno civile, un pò strano se vogliamo, ma che metterà a rumore più di un ambiente politico.

Ironia della sorte, il nome di Duncan è rimasto nelle liste elettorali, i burocrati hanno allargato le braccia: è vero che non è difficile iscrivere il proprio animale di compagnia, ma dopo è quasi impossibile cancellarlo.
Che sia un cane il prossimo Presidente dell'America?

mauro
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dalle tribune parlamentari:
"Bau! Bau Bau!"

"Cos'han detto?" - chiede un suddito umano ad un'altro suo simile, ormai governati dagli animali.
"Ehhh... il soliti americani" - risponde l'altro, proseguendo con la traduzione: "Guerra! Guerra guerra!".

Equo ha detto...

Candido la mia Ambra alla presidenza del consiglio e propongo ad Oreste di candidare il suo Puzzotto: finalmente avremmo, dichiaratamente, un governo di cani e porci.