"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 4 luglio 2007

Omosessualità

Passa il tempo, passano i mondi, passano i costumi, ma c'è una categoria di uomini e donne che resta sempre nell'angolo più nascosto della società, a subire senza che nessuno li difenda.
Le vessazioni che gli omosessuali subiscono ed hanno subito nel tempo sono numerossisime, non gli hanno risparmiato neanche l'olocausto ai tempi della seconda guerra mondiale.
Perchè? Perchè l'uomo medio si accanisce deridendo ed offendendo i suoi simili? Forse perchè si sente superiore, perchè si sente "naturale"?
Nei miei ricordi affiorano omosessuali che venivano rincorsi dai ragazzini che una volta raggiuntili, li picchiavano così... senza senso... perchè erano "diversi".
Nei miei ricordi affiorano omosessuali derisi all'ingreso in un bar, allontanati in malo modo dai titolari di attività commerciali.
Uomini e donne che hanno una spiccata sensibilità, vengono a tutt'oggi vessati ed umiliati. E' ora che qualcuno prenda le loro difese e che, chi come me, fa difficoltà ad "accettarli" come coppie, se non grida al mondo il diritto alla loro vita, sarà complice tacito di tali vessazioni.
Questo post vuole essere un tributo agli omosessuali che vivono nei piccoli paesi di provincia, dove il Gay Pride resterà sempre una chimera, perchè "se mamma e papà dovessero sapere che ci hai partecipato... dopo ti uccidono di botte... per non parlare della gente del paese che ti escluderebbe a priori".
Che tristezza. Che animale che sei uomo medio che ti credi "naturale".

1 commento:

ska ha detto...

Belle parole, Edgar, che ti fanno onore. Soprattutto perché ammetti le tue difficoltà ad accettare gli omosessuali. Mi basterebbe anche che il mondo fosse pieno di persone come te, per cominciare un cammino di ripudio di ogni tipo di discriminazione. E non dubito che se parli in questo modo, ti basterebbe conoscere uno o due omosessuali - e sicuramente ne conosci, ma non lo sai - per fare ancora un passo in più sulla via dell'accettazione.
Voglio solo aggiungere una cosa: non credere che ci sia una ENORME differenza fra il sentire di un omosessuale in un paese o in una grande città. E' vero che per il secondo è più facile...ma cosa è più facile? Nascondersi. Nella massa. Nell'anonimato. Perché se pure uno ti vede, pazienza, tanto non ti conosce.
La difficoltà nel comunicarlo ai genitori, ad esempio, è la stessa. Perché tutto il mondo è paese, non città. Perché è la mente della gente ad essere provinciale. Perché viviamo in un paese cattolico che finge amore e tolleranza ma predica l'odio nei confronti degli omosessuali, e neanche tanto velatamente.
Pensa che a Roma, dove il Gay Pride non è una chimera, io accompagno quasi sempre, quando posso, i miei amici gay alle manifestazioni per i loro diritti. Perché i diritti civili non devono essere appannaggio di una categoria benedetta e cosiddetta normale. Ma i miei due carissimi amici a fianco dei quali manifesto, non hanno mai fatto coming out in famiglia. Mentre il compagno di uno di loro addirittura non ci va perché il corteo di solito gira in via centrali in cui ha delle conoscenze di famiglia. E' a quel punto che parte puntuale la mia predica: perché che senso ha rivendicare l'orgoglio omosessuale quando ce se ne vergogna prima di tutto in famiglia?
Cominciamo noi a far capire ai nostri figli, già nati e futuri, che le loro scelte sessuali non possono essere oggetto di discriminazione. Meno che mai in famiglia, che tradizionalmente dvrebbe essere il luogo della comprensione e dell'amore.