"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 10 giugno 2009

Riflessioni post elettorali


Ieri ero troppo incupita
per lanciarmi in un’analisi dei risultati elettorali; oggi ci provo, ma sono solo frammenti. Potrei sempre cambiare idea, alla luce di quanto succederà nei prossimi giorni.



















Partiamo dal confronto di queste europee con le ultime politiche e le precedenti europee (lo so che è come paragonare arance e meloni, ma le formazioni hanno subito una modifica ed uno spostamento tali che fare il confronto solo tra europee è un macello):


PARTITO 2009 EU 2008 POL 2008 se insieme 2004 EU
IL POPOLO DELLA LIBERTA' (FI+AN 2004) 35,26 37,39

FORZA ITALIA


21,00
ALLEANZA NAZIONALE


11,50
VALLEE D'AOSTE - UV 0,10

0,10
NUOVO PSI


2,00
PARTITO DEMOCRATICO - ULIVO 26,13 33,17
31,10
SVP 0,46 0,41
0,50
LEGA NORD 10,20 8,30
5,00
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 8,00 4,37

DI PIETRO - OCCHETTO


2,10
AUTONOMIE LIBERTE' DEMOCRATIE 0,08


UNIONE DI CENTRO 6,51 5,62
5,90
UDEUR


1,30
RIF.COM. - SIN.EUROPEA - COM.ITALIANI 3,38 3,08 4,85
RIFONDAZIONE


6,10
COMUNISTI ITALIANI


2,40
SINISTRA E LIBERTA' 3,12


VERDI


2,50
PARTITO SOCIALISTA
0,98

SINISTRA CRITICA
0,46

PER IL BENE COMUNE
0,33

PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA
0,01 0,58
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI 0,54 0,57
LISTA MARCO PANNELLA - EMMA BONINO 2,42

2,20
LA DESTRA-MPA- PENSIONATI -ALL. CENTRO 2,22

1,10
FIAMMA TRICOLORE 0,79 2,43
0,70
FORZA NUOVA - MUSSOLINI 0,47

1,20
LIBERAL DEMOCRATICI - MAIE 0,23



(so perfettamente che questo schema, così come appare, è illeggibile. Purtroppo al momento non riesco a modificarlo. Se qualcuno lo vuole in formato più... decente, non ha che scrivermi e glielo mando come word o excel, a scelta. Oppure - ma appena più chiaro - lo trovate anche qui: http://solleviamoci.wordpress.com/2009/06/09/riflessioni-elettorali/)


A parte il fatto che la percentuale dei votanti continua a calare – ed è un dato importante – mi sembra opportuno ricordare che nel frattempo è stata modificata in senso restrittivo la legge elettorale (sbarramento al 4%): nel 2004 con percentuali inferiori si ottenevano comunque seggi.


Una cosa da sottolineare senz’altro è che non pare che gli italiani apprezzino e condividano il progetto sostenuto da entrambi gli schieramenti maggiori, quello dei due partiti (PDL-PD): infatti i risultati maggiormente positivi li hanno avuti proprio i due alleati – più o meno comodi – delle due formazioni aspiranti bipolari: IdV e Lega, con un mezzo punto percentuale in più anche per l’UDC.


Il PDL, forse perché il cavaliere ha dovuto tirare la carretta da solo, non ha avuto quell’impennata che tanto sbandierava il suddetto – quanto al suo gradimento personale ai massimi storici mondiali per il leader di un partito, che fosse solo un suo delirio di onnipotenza? Però son sempre troppi, per i miei gusti. Ma sono riusciti a far eleggere Mastella, anche se a Napoli già c'è odor di brogli...


La Lega avanza e non stupisce, ma è un segnale molto preoccupante: significa che la guerra tra poveri attecchisce e convince.


Il nuovo PSI era con la destra, adesso l’ho perso di vista.


La lista Di Pietro cresce tanto e si avvantaggia probabilmente anche di molto scontento di sinistra, anche se nel frattempo ha perso la componente Occhetto (credo). Non è un dato negativo, ci sono fior fiore di persone validissime tra loro; solo, se mi convincono le loro posizioni in tema di giustizia, non posso dire altrettanto per la politica economica e certe altre scelte (lo stesso discorso, su altri temi, vale per i radicali, che reggono).


Il PD registra una flessione in negativo, anche se tutto sommato tiene – certo se si considera che il PD è il risultato di una fusione (a freddo?) di una parte della DC e del PCI/PDS/DS… i numeri non sono proprio uguali.


La sinistra non sfonda lo sbarramento – obiettivo francamente difficile – ma qui l’analisi deve essere un po’ più dettagliata (forse perché è quella che mi interessa maggiormente?).


Sia la lista anticapitalista che SeL superano, singolarmente, il risultato ottenuto insieme come Arcobaleno alle politiche (dove, seppur di poco, se liste come Bene Comune, Sinistra Critica e Partito Socialista avessero fatto parte dell’Arcobaleno, il quorum sarebbe stato raggiunto). Ma rispetto alle europee del 2004 perdono complessivamente (allora i verdi erano soli) il 4.5%. Certo è un brutto colpo, ma teniamo presente che nel 2004, con le percentuali appena superiori al 2%, a Verdi e Comunisti Italiani erano andati 2 seggi a testa. Il che significa che, a parità di condizioni, anche oggi le due liste ci rappresenterebbero in Europa. Non è differenza da poco, credo. E non bisogna dimenticarlo, perché se si cambiano le condizioni di partenza, anche i risultati ne risentono. Che è proprio quello su cui contavano i nostri “collusi/collisi”.


Speravo di meglio, certo. Ma – a parte gli elettori di altri partiti, di cui adesso non mi occupo: al massimo mi preoccupo! – ci sono un po’ di considerazioni che mi frullano per il capo sul cosiddetto elettorato di sinistra.


A partire dal pre-elezioni: io mi sono schierata, senza possibilità di equivoci.

Ho sentito compagni dire che si sarebbero astenuti perché non si sentivano rappresentati da alcuno schieramento e mi ci sono incupita: non è che propugni la fede cieca e l’obbedienza assoluta al partito, ci mancherebbe. Ma, come diceva Gaber, “libertà è partecipazione”. E non starsene fuori a fare i duri e puri (che se proprio, c’erano anche i “fratelli” del PCML…). Be’, spero che adesso siano soddisfatti. Adesso, grazie anche a loro, nel parlamento europeo a difendere gli interessi dei lavoratori italiani c’è… il PD. Auguri. Peccato che la cosa riguardi pure noi… Io avrei preferito mandare qualcuno in Europa e magari pressarlo da vicino in corso d’opera. Ma già: la democrazia vince… anche se le regole finisce che le dettano i pochi per i molti. Poi ci sono stati quelli che si son fatti abbindolare dal discorso del voto utile al PD: per me è una stupidaggine colossale perché il PD non è neppure di sinistra – come ben testimoniano i vari Rutelli, Binetti & c. – quindi a questa stregua tanto valeva votare IdV. Magari un De Magistris in Europa riesce ad essere più incisivo di quanto gli abbiano consentito di fare qui da noi… ma valgono sempre le considerazioni già illustrate sopra.


Durante la campagna elettorale ho criticato SeL (tra gli altri…) e non mi rimangio nulla, perché ritengo che fossero critiche costruttive. Non ho mai scritto che mi auguravo che non raggiungessero il quorum, perché comunque su certi temi si sarebbe potuta trovare un’intesa, ma non riesco ad abbozzare quando non condivido certe posizioni. E questo è quanto.


Adesso non siamo in Europa, né PRC-PdCI-Socialisti2000 (gli eredi del PCI, se così vogliamo definirci), né SeL (erede del PSI). E adesso in rete si ricominciano a trovare commenti che recriminano sulla mancata unità della sinistra. Ma santo cielo: ci ricordiamo cos’è successo all’Arcobaleno, che era il tentativo (goffo, malvestito e magari anche malnato e mal cresciuto) più ampio di coesione a sinistra? E’ stato un fiasco totale. Tutti insieme abbiamo preso meno di quanto ha preso adesso ogni singola lista. Lo so che erano le politiche e non le europee, ma il progetto o è valido sempre, o è monco. Perché mai in Europa avrebbe dovuto funzionare un’ammucchiata che in Italia non ha retto al confronto con i propri elettori? Perché c’era la paura delle destre? Mi pare che ce ne abbiamo abbastanza pure da noi… e non da ieri.


Riaffiorano anche discorsi di unità più ampia (ai tempi di Prodi si vinceva… sì certo: con una maggioranza così risicata che ogni soffio di vento poteva far cadere il castello, e infatti poi – oltre a tutto quello che la sinistra non è riuscita a portare avanti in nome del buonsenso e della tenuta della coalizione – è bastato un Mastella qualsiasi per buttare a carte e quarantotto l’intera maggioranza. Con buona pace della sinistra, che si è pure sentita rimproverare il “basso profilo”, la debolezza, il non imporsi).


La memoria evidentemente non è patrimonio genetico degli Italiani. Adesso è tutto un nostalgico rimpiangere un periodo in cui – comunque - non si era soddisfatti. E ci siamo pure scordati che l’unità del centrosinistra è stata mandata a catafascio dal PD, con Veltroni che tuonava che lui correva da solo? E allora, unità con chi? Per cosa? Su che basi? Con che obiettivi?


A me non disturba il fatto che ci siano due formazioni - diciamo pure due partiti - a sinistra (non di più, se possibile…). Purché il PSI si possa effettivamente definire di sinistra, cioè sia quello di Pertini e non di Craxi. E a quanto pare non disturba nemmeno i loro elettori, visto che “sono tornati all’ovile” se è vero, com’è, che 3.38 + 3.12 > 2 x 3.084


E non mi disturberà neppure lavorare con loro, se e quando abbiamo qualche obiettivo comune.


Mi disturba invece, e molto, notare che a sinistra l’atteggiamento vincente di Berlusconi sta facendo presa: se qualcosa va storto è sempre colpa di qualcun altro. Responsabilità proprie, di chi non ha votato, di chi non s’è impegnato, di chi ha voltato la faccia, mai. E’ colpa dei segretari di partito che decidono tutto da soli. Ma qualcuno li elegge, quei segretari, o sono nati con la sedia attaccata al fondoschiena (povere madri…)? Ma a qualcuno andrà bene quella linea, se poi la portano avanti? Ma questi si svegliano la mattina e decidono a seconda del tempo, non si confrontano con nessuno, parlano da soli e/o tra loro? Ma per favore smettiamola!


Sono uomini, come noi, ci si può (anzi: ci si DEVE) parlare. Normalmente rispondono anche. Non sono, loro no, unti dal Signore. Non hanno la rivelazione rivelata… smettiamola di pretendere un messia da crocifiggere quando il paradiso non s’avvera. Prendiamoci tutti quanti le nostre responsabilità, perché poi, se davvero contiamo di andare a testa alta (e io lo voglio continuare a fare), sarà solo a partire dall’esempio, da quello che noi per primi diamo, che potremo farlo.


Quindi, continuiamo sulla strada che porta all’unificazione dei comunisti – se SeL farà altrettanto, potremmo anche ritrovarci a lottare insieme per le stesse cose, e forse allora, ai nostri elettori spauriti, passeranno anche le paure per i simboli. Non è criticandoci a vicenda che possiamo sperare di far breccia, vero (e questo non significa dover essere sempre e comunque d’accordo): ma nemmeno costruendo un fasullo “volemose bene” in cui alla prima occasione salta tutto.






Fonti dei dati:

la Repubblica per le europee 2004

Wikipedia per le politiche del 2008

Ministero degli Interni per le europee 2009







1 commento:

Franca ha detto...

Viste le condizioni di partenza e l'oscuramento totale dei media, non è andata poi così male.
Certo, per noi l'obiettivo primario era il superamento dello sbarramento, ma il risultato uscito dalle urne dice due cose:
la sinistra c'è ancora e gli italiani non vogliono il bipartitismo.
Riflettiamoci in vista del referendum...