“Ostile al PdCI” e Diliberto “processa” Marco Rizzo
L’accusa è giunta via telegramma: “Comportamenti ostili al partito tenuti nell’ultima campagna elettorale”. Pertanto, ieri mattina Marco Rizzo era davanti alla Commissione nazionale di garanzia dei Comunisti italiani a rendere conto. Ma con assoluto dissenso, spiega ora “l’indagato”: “Oliviero Diliberto non vuol pagare il conto di due imbarazzanti sconfitte nel giro di poco più di un anno, cerca capri espiatori interni e invece di dare spiegazioni è già pronta la procedura della mia espulsione dal partito”. Una motivazione all’addebito del Pdci Rizzo l’ha trovata. E non ha niente a che vedere con “la larga parte della mia vita dedicata con totale trasparenza alla militanza”. La situazione – spiega – “è precipitata dopo che ho fatto notare a Diliberto che diverse iniziative pubbliche da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre “accompagnato” da un volto noto della P2 di Licio Gelli: Giancarlo Elia Valori. Dal 2003 al 2007 il segretario ha partecipato a ben 8 avvenimenti con quest’uomo. Gli ho chiesto chiarimenti in forma riservata per non nuocere all’immagine del partito né alla campagna elettorale. Non ho ricevuto risposte plausibili, solo una procedura di espulsione”. Stamattina Rizzo argomenterà la sua difesa in una conferenza stampa alla Camera, intanto però precisa:”Io non so se Di liberto sia iscritto ad associazioni segrete né m’interessa saperlo. Però ho i documenti che provano le sue frequentazioni imbarazzanti, perciò ne chiedo le dimissioni immediate: può un segretario comunista interloquire così a lungo con un’espressione di quei poteri che a parole dice da sempre di voler contrastare?”.
Fonte: il Corriere della Sera, martedì 23 giugno, pagina 19
Assicura Rizzo: "Da tempo la mia posizione critica sulla partecipazione dei comunisti al governo Prodi, alla pessima scelta dell'Arcobaleno e alla recente e mal gestita unità dei comunisti è stata tanto mal sopportata dalla dirigenza quanto apprezzata dai militanti di base. Guarda caso la situazione è precipitata proprio ora, immediatamente dopo l'aver fatto notare al segretario Diliberto- dice Rizzo (che è stato convocato dalla commissione di garanzia del partito)- che un puzzle di iniziative pubbliche locali da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre 'accompagnato' da un volto noto della P2".
Rizzo si riferisce al supermanager Giancarlo Elia Valori: "Capisco- affila la lama Rizzo citando 'ben' otto occasioni che hanno visto insieme Diliberto con 'un uomo legato al capo della P2'- che possa capitare a tutti di partecipare a incontri pubblici con interlocutori 'imbarazzanti', resta però difficile giustificarlo quando gli incontri risultano frutto di conoscenza al punto tale da esserne addirittura presentatore di libri".
23 giugno 2009
fonte: DIRE POLITICO
IL MIO COMMENTO:
Il succo dei due articoli, anche se uno si riferisce al “prima” e l’altro al “durante”, è che non mi piacciono. Per tanti motivi, che se proprio devo riassumere in due parole definirei “etica comunista”.
Non ci siamo, caro Rizzo, non ci siamo proprio. Non entro nel merito delle tue accuse – ci penserà, se lo riterrà opportuno, il mio segretario di partito, che non ha certo bisogno di un avvocato difensore del mio (basso) calibro. Non che io intenda difendere il segretario in quanto tale, capiamoci bene: ho passato da tempo il periodo in cui quello che diceva il segretario era vangelo, ammesso che la definizione di “comunista fideista” mi abbia mai calzato: già a diciott’anni non avevo remore a dar contro al segretario di sezione tutte le volte che non lo trovavo convincente… ma questi sono fatti miei. Che riguardano tutti i compagni del PdCI nella misura in cui io credo che non abbiamo bisogno di un segretario-messia che ci dia perennemente l’imbeccata su cosa fare, come agire, cosa dire e pensare… e che si prenda la croce addosso tutte le volte che qualcosa non gira nel verso auspicato. Perché altrimenti possiamo anche trovarci una religione in cui accatastare i cervelli e metterci a fare i lobotomizzati.
Non ti dirò che non mi piaci tu, come individuo, perché questa è un’impressione strettamente personale e “di pelle”, che risale al congresso di Rimini, quando ti aggiravi nei pressi del bar ignorando bellamente tutto il mondo che non fosse parte collaudata del tuo giro: io non trovo che sia un comportamento da compagno, ma se tu sei “timido” non posso certo pensare che non vali niente per una questione soggettiva. No, il fatto è che non mi piace, non mi è mai piaciuto, il tuo protagonismo, il tuo voler essere prima donna e metterti in mostra. Ad esempio quando ti sei appropriato – non so come – della mailing list di Comunisti Uniti per propagandare qualcosa di tuo (e nemmanco eri iscritto, che infatti hai ricevuto un bel po’ di proteste… ti sei scusato almeno? Non mi pare), o quando hai caparbiamente continuato a firmare personalmente appelli già sottoscritti dal partito… o quando ti sei affannato a chiedere su Facebook, per l’ennesima volta, la testa del segretario colpevole di non aver vinto le elezioni (massì, di non essere riuscito ad ottenere il 4%) invece di, chessò, magari spiegarci cos’avevi fatto tu durante la tua permanenza al Parlamento Europeo. Ok, 77% di presenze alle sedute, ma per cosa? La scusa di essere in minoranza non regge, perché altrimenti dovrebbe valere anche per chi, in Italia, si è speso al massimo in questa campagna.
Ma poi scusa, se davvero le frequentazioni del nostro non-più-tuo segretario tanto ti preoccupano, come mai ci hai messo così tanto a chiedergliene conto? Perché stando alle tue parole “…Dal 2003 al 2007 il segretario ha partecipato a ben 8 avvenimenti con quest’uomo.”: e tu aspetti adesso? Come mai proprio adesso? Aggià: “Gli ho chiesto chiarimenti in forma riservata per non nuocere all’immagine del partito né alla campagna elettorale. Non ho ricevuto risposte plausibili, solo una procedura di espulsione”. Il che significa che il tutto è avvenuto di recente, perché tra l’altro non mi dai proprio la sensazione di essere uno particolarmente paziente.
No, mi dispiace, non mi incanti. Uno che si professa comunista “con la larga parte della mia vita dedicata con totale trasparenza alla militanza” ha il DOVERE di cercare il chiarimento di faccende così gravi con la massima velocità. Il tuo tempismo invece fa pensare solo ad una cosa: puntavi al suo posto e, non essendo riuscito a scalzarlo in altro modo, ecco pronta l’insinuazione velenosa ed avvelenante. Perché ti assicuro: se la faccenda si limitasse alla tua espulsione, non verserei nemmanco una lacrimuccia. Ma so già per certo che altri compagni (spero pochi, anzi pochissimi) ti seguiranno, loro sì in buona fede. E perdere loro mi dispiace.
Per quel che riguarda te, penso che sarebbe stato molto più dignitoso – e anche etico, va’ – non aspettare che ti espellessero, ma andartene tu. Io in un partito con un segretario piduista, consciamente, non ci starei mai. Nemmeno per la sedia. Tantomeno per la sedia. Ma già, io sono solo un’oscura tesserata di una sezioncina di provincia, che vuoi che capisca delle stanze del potere…
Che poi: neanche a me piaceva troppo l’arcobaleno, però ho fatto quello che ho potuto per la campagna elettorale… poco, troppo poco, me lo dico anch’io. E quando è finita e l’”allegra brigata” si è sciolta, se non ho tirato un sospiro di sollievo certo non ho pianto. Ma a me hanno insegnato che il centralismo democratico prevede che si portino avanti le decisioni del partito, non che gli si remi contro in corso d’opera… e se così poco eri d’accordo, sia in questa tornata che in quella scorsa, perché sei rimasto? Avresti sempre potuto chiedere asilo a… vediamo… il PCML? Il PdAC? NO. Secondo me tu punti ad un altro partito, l’unico che potrebbe starti bene: il tuo.
17 commenti:
Elena, allora tu saresti comunista?
Comunista si diventa attraverso la piena presa di coscienza dei propri rapporti socio-economici...Tu, purtroppo questa presa di coscienza non l'hai mai raggiunta nè tantomeno elaborata. Ti dici comunista, come il tuo segretario, ma purtroppo per voi non sapete minimamente di che cosa parlate.
Komir http://sudterrae.blogspot.com/
Mi sono riletta quanto ho scritto ieri e non ho trovato in alcun punto l'affermazione secondo cui io sono comunista, o meglio "la" comunista. DOC. E quando mai? Basterebbe chiedere ai miei compagni di sezione, quanto mi sento in gamba e modello-da-imitare... oltretutto, se ti sei preso la briga di leggere il mio profilo (mica tutti i post, non sono sadica) il mio essere comunista è... diciamo annacquato dall'essere anarchica di cuore. E lo dichiaro apertamente. Può essere che non abbia elaborato né preso coscienza dei miei rapporti socio-economici, ma mi piacerebbe tanto sapere da dove ti deriva il diritto di analizzarmi. Che ne sai tu di me? "Per criticare bisogna conoscere" ti dice nulla? E se traggo le debite conclusioni, tu ed il tuo gruppo invece avete perfettamente capito cos'è il comunismo e ne siete degni rappresentanti. Mi rifiuto di scadere al tuo livello ed esprimere giudizi (a casa mia si dice "tagliare i panni addosso") perpetrando il giochino del "chi è più comunista", dico solo che, se i comunisti sono novelli Savonarola saccenti, presuntuosi ed arroganti, allora sono ben contenta di non potermi annoverare in questa schiera. Io non vengo "a casa tua" a sparare sentenze dall'alto (o dal basso, dipende dai punti di vista...) del mio non essere vendoliana. A meno che la frase che il tuo blog riporta, quella di Gramsci sul mettersi nei panni dell'avversario, sia da interpretarere come affermazione del "mio" essere l'avversario. In tal caso, le nostre strade sono - per fortuna - distantissime.
Grazie per la critica, anche se non la ritengo molto costruttiva...
15 anni di berlusconismo e di attacchi al comunismo non solo ci hanno buttato fuori dal Parlamento, ma cosa ancora più grave ci ha fatto vergognare di noi stessi, oggi essere comunista è considerata un'offesa "Mi sono riletta quanto ho scritto ieri e non ho trovato in alcun punto l'affermazione secondo cui io sono comunista"!!! Oltre alla nostra intrinseca capacità di dividerci e azzanarci non sappiamo andare...noi e voi..tu sei saccente e presuntuoso ed io no..io non analizzo e tu si...ma come ti permetti ecc ecc...SONO STUFO..ci vuole unità e umiltà per la ricostruzione della sinistra, gli operai i contadini gli impiegati i disoccupati non ci capiscono non si sentono tutelati e oscillano paurosamente a Destra(sponda Lega Nord)...
scusa, Onoff. Hai ragione. Ma quando ho scritto "non ho trovato in alcun punto l'affermazione secondo cui io sono comunista" l'accento era su "io", non su "sono comunista". Infatti proseguo... con "o meglio "la" comunista."
Non mi sono mai vergognata di essere comunista e non credo che comincerò adesso.
Quanto al dibattito - quello che io avrei voluto fosse tale - anche qui: hai ragione sul fatto di scannarsi tra noi, ma se io esprimo quelle che sono le mie opinioni (oltretutto a "casa mia"), mi aspetto che chi commenta lo faccia in modo utile, non limitandosi a rimarcare la mia pochezza... che è reale, intendiamoci: ma detta così non aiuta a superarla. E questo è quanto!
Spero questa volta di essere stata chiara. Ciao! E grazie.
Invece, credo proprio che la mia critica è stata costruttiva... Ti ho almeno svegliata dal torpore anarchico...ricordati che sei una militante di un partito comunista...Dovresti esserne fiera di dirti comunista...o cmq dovresti essere sempre in una sorta di "trazione intellettuale" che ha come meta quegli ideali e quei valori...Come mai hai aderito ad un partito comunista e usi questo linguaggio: "Che ne sai tu di me?"..."Io non vengo "a casa tua" a sparare sentenze dall'alto"...di quale casa parli, di quale gruppo farei parte io? é arrivato il momento di abbassare le nostre bandierine settarie...altrimenti finiremo di fare un gruppo per ognuno di noi.. vedi la tua domanda:"Che ne sai tu di me?", degna di un'ultra individualista di destra.
Dobbiamo partire dai punti in comune, sono perfettamente d'accordo con te quando dici: "Mi rifiuto di scadere al tuo livello ed esprimere giudizi (a casa mia si dice "tagliare i panni addosso") perpetrando il giochino del "chi è più comunista", dico solo che, se i comunisti sono novelli Savonarola saccenti, presuntuosi ed arroganti, allora sono ben contenta di non potermi annoverare in questa schiera"...La mia era una provocazione che ad una militante comunista penso che posso fare...il punto è che dobbiamo finirla di risultare "saccenti, presuntuosi ed arroganti" al cospetto della gente comune, dobbiamo scendere dal piedistallo che ci siamo costruiti ed iniziare ad imparare dall'ultimo della società per capire le sue necessità.
Cordiali Saluti a te Compagna
Komir http://www.sudterrae.blogspot.com/
Scusa Komir, ma mi sembri un po’… “imbalsamato”. Non capisco proprio perché "Che ne sai tu di me?" ti provochi una reazione di sdegno (così ho interpretato l’”ultra individualista di destra”) mentre se dico “per criticare bisogna conoscere” me lo fai passare. Pensaci: il concetto è lo stesso.
Quanto alla “casa” o gruppo, non so dove stai tu e nemmeno mi interessa: discuto con te come faccio con tutti, avversari e nemici compresi (almeno alcuni tra loro). Per “casa” intendevo il blog, non il partito. E nel blog, anche se ci circola “gente comune” (come se noi fossimo “gente straordinaria”…), mi scanno anche, se penso ne valga la pena. Chi è interessato a leggere e commentare lo fa, gli altri evitano – ovvio che non andrei a proporre discussioni di questo tipo alla “gente comune”, mi pare fin troppo evidente che gli interessi comuni sono altri. Ma neanche troppo sotto sotto sono convinta che, quando ci sarà qualche battaglia, staremo affiancati. E questo anche se il mio comunismo è “d’istinto” e il tuo “di ragione”, o comunque sia.
Continuate a bacchettarmi sul fatto che dovrei essere fiera di essere comunista, come se io avessi scritto che me ne vergogno. Ma santa pazienza, sapete leggere? Ho scritto che non ho detto che “io sono comunista, o meglio “la” comunista DOC”: a casa mia significa NON che non sono comunista o che me ne vergogno, ma che non ritengo di avere la verità in tasca. La prossima volta scriverò “IO sono comunista” così magari capite dove va l’accento.
Ed il torpore anarchico… a parte che i miei compagni di partito lo sanno e lo accettano (non con l’accetta, che a quanto pare qui bisogna specificare tutto), non ho nessuna voglia di uscirne. Non so da dove arrivi il tuo essere comunista (direi da studi approfonditi, ma potrei anche sbagliarmi). Il mio arriva dalla semplice considerazione che l’anarchia è un po’ troppo utopica, quindi lavoro con il meglio che trovo. Infatti sono d’accordo sul fatto che tutti gli esseri umani siano uguali QUANTO A DIRITTI. Perché quanto ad inclinazioni, preferenze e caratteri no, e troverei assurdo cercare di livellare tutti agli stessi standard. Se uno ha un cervello alla Einstein, mi sembra sprecato metterlo a zappare l’orto, come è stupido mettere, chessò, un ottimo falegname in un laboratorio di informatica (sto andando a caso). Ognuno dovrebbe poter coltivare le sue specifiche inclinazioni, senza che questo voglia dire sminuire i lavori manuali (anche gli scienziati nucleari vivono in case costruite dai muratori, per intenderci). Tutti dovrebbero avere la possibilità di vivere dignitosamente, tutti hanno il diritto di istruirsi fin dove li porta il loro cervello (e non i soldi di papà): questo per me è il comunismo. segue
seguito:
Non è una fede – altrimenti sarei rimasta nelle braccia della chiesa – ma uno stile di vita, che però ha la sua base sull'esempio che cerco di dare e su quel “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te in analoghe circostanze”. E tu lo chiami torpore anarchico! A me questo atteggiamento ricorda vagamente quello dei comunisti ai tempi della guerra di Spagna, quando prima di combattere i franchisti si pensava ad eliminare gli anarchici… vuoi spararmi e tenerti il cavaliere per altri tot anni, o preferisci prendermi per quel che sono e fare insieme tutta la strada – non poca – che potremmo? Io penso, ma lo pensi anche tu per come poi prosegui, che PRIMA ci liberiamo da questo lerciume dilagante e POI, se proprio ne avremo ancora voglia (ma credo di sì, perché a quanto pare la sinistra è nata per le discussioni… e va bene anche quello, ma dopo) ci faremo tutte le pulci reciproche. Tenendo presente che, per me, la “rieducazione” è un concetto validissimo sempre che significhi educare davvero, cioè convincere chi non è d’accordo, innanzitutto con l’esempio, che il tuo modo di vedere il mondo è quello migliore per tutti. Se qualcuno comincia con i bastoni ed il lavoro forzato io non ci sto. Provoca finché vuoi: mi fa bene alla salute… ma provoca più… circostanziato, così almeno capisco subito. E poi tanto te l’ho detto: alla fine, anche se gli anarchici comunistoidi non sembrano piacerti troppo, abbiamo tanto in comune… e di questi tempi non ci possiamo permettere di disquisire su quisquilie.
Anziché salutarti cordialmente, ti saluto con un bel pugno chiuso.
elena
Elena, con la tua risposta hai espresso perfettamente il concetto del titolo del tuo blog "solleviamoci". Attirato dal link ero entrato in quella che chiami "la tua casa" e ne ero rimasto deluso dal post "Marco Rizzo e l'etica comunista", considerandolo come l'ennesima dimostrazione, con le nostre discussioni fini a se stesse di partitino, di quanto risultiamo lontani dalla gente, da quella gente che nella cabina elettorale, ormai, vota Berlusconi a Sud e Lega a Nord. Sono entrato, e da maleducato, se preferisci da "imbalsamato", ti ho sparato delle sentenze addosso senza farmi capire...Il concetto che volevo esprimere è "Solleviamoci", ricominciamo a percorrere insieme la stessa strada. FACCIAMOLO A TESTA ALTA...e tu lo hai colto perfettamente.
Se per unire bisogna aprire il pugno e tendere la mano sono pronto a farlo,...ma solo a SINISTRA!
Il pugno chiuso ci dovrà accompagnare nel "pensiero e azione" politica.
Komir http://www.sudterrae.blogspot.com/
Be', non posso certo pretendere che le mie considerazioni su Rizzo piacciano a tutti... e mi hai appena dimostrato che, a volte, quello che scrivo è chiaro solo a me.
Perché in realtà il tutto è partito dal dispiacere di vedere che atteggiamenti berlusconiani siano entrati anche nel DNA di quelli che si professano comunisti: se sei accusato di qualcosa, secondo me, hai tutti i diritti di difenderti, ma non come all'asilo (sì però lui ha fatto quest'altro).
E basta parlare di Rizzo adesso, perché da un certo punto di vista è come parlare delle "scappatelle" di Berlusconi: intanto passano le leggi sulle ronde, sulle intercettazioni e quant'altro. Per carità: l'etica comunista non è certo un aspetto secondario. Ma... come dire, non la mangiamo, anche se per essere credibili, secondo me, conta molto l'esempio che uno dà!
E poi, non da ultimo, sono contenta che alla fine ci siamo capiti... scusami se sono andata un po' sul pesante, tendo ad accalorarmi - soprattutto con quelli che, a pelle, ritengo stiano dalla mia parte... dalla nostra. Poi... continuo a salutare te a pugno chiuso, per gli altri DI SINISTRA, va bene anche una mano tesa (non nel senso dei destri, ovviamente!)
Ci rivediamo nelle lotte, in piazza! :)
PS: l'aver scritto che ci rivediamo in piazza non significa che non sei più il benvenuto qui...
PS2: per tutta una serie di ragioni che non sto ad elencare, questo blog avrebbe dovuto chiamarsi "blog di elena" o qualcosa di simile. Non ho potuto modificare il nome. Il "solleviamoci" serio è su wordpress.
Hasta!
Elena, però posso essere deluso dall'apprendere queste notizie? Io non ho mai potuto digerire Diliberto. Ora che ho appurato grazie alla denuncia di Rizzo queste sue frequentazioni davvero suicide con Elia Valori, che oltre ad essere stato un piduista è anche un imprenditore, bè mi ha quasi fattto deludere diu aver votato la lista anticapitalista. E ora capisco anche il motivo per cui lui è stato l'unico a presentarsi in tutte le circoscrizioni.
Ma capisci se noi avessimo superato l0o sbarramento, lui sarrebbe stato nel parlamento europeo?
Posso capire gli uomini del PD che frequentano i poteri forti in maniera schifosamente trasversale. Ma è inaccettabile che un comunista e in più uno che fa parte di un partito politico che non conta più nulla, abbia amicizie del genere.
L'unica spiegazione è che se avremmo vinto, non sarebbe cambiato proprio nulla con lui nel Parlamento Europeo.
Perdonami, ma lui è indifendibile. Ma dall'epoca in cui si divise da rifondazione e appoggiò il governo D'Alema. Quello della guerra nel Kossovo e della fine che hanno fatto fare ad Ocalan.
No, amico Incarcerato, andiamoci piano... a parte che - ripeto - la denuncia tardiva di Rizzo non lo rende migliore (per i motivi che ho già scritto), resta comunque il fatto che non mi piace il tuo aver già emesso la sentenza su Diliberto, di cui invece - nonostante alcune cose che non condivido, e lui sa benissimo come la penso. Primo perché non sono l'unica, e secondo perché - lui- sta ad ascoltare chi gli parla/scrive - ho molta stima. Le "frequentazioni piduiste" di Diliberto sono state, guarda caso, tutte pubbliche (l'elenco lo trovi all'articolo su wp, stesso titolo, sono troppo pigra per ripostarle di qui). E comunque, visto che Rizzo è stato eletto nel 2004 al parlamento europeo e le accuse contro Diliberto spaziano in un periodo compreso tra il 2003 ed il 2007, posso pure pensare che il povero Rizzo nulla abbia saputo di quanto avveniva in Italia mentre lui era in Europa, ma nel 2003 dov'era, in ibernazione? Non credo, e allora perché vien fuori adesso con questa storia? Dopodiché, mi dispiace ripetere sempre le stesse cose... ma se gli incontri pubblici di Diliberto sono così pericolosi, perché il nostro è stato zitto quando a Ballarò Bertinotti ha dichiarato di considerare Berlusconi "un avversario, non un nemico" e ha pure aggiunto che lui ed il cavaliere si vedevano insieme le partite del Milan? Non in un bar pubblico, credo...
segue:
quindi, frequentazioni ancora più pericolose, a mio avviso. E' stato zitto perché tanto Bertinotti non era del suo partito? Bella logica...
Fossi in te, aspetterei le decisioni della giustizia prima di dare la croce addosso a Diliberto. Perché a Rizzo è andata bene (forse: potremmo indagare...), ma nel parlamento italiano siede, tra gli altri e non da ieri, un certo Berlusconi, noto affiliato alla P2: per evitare contaminazioni cosa avrebbero dovuto fare i nostri parlamentari, uscire dall'aula tutte le volte che entrava lui? Ma siamo seri...
"lui è stato l'unico a presentarsi in tutte le circoscrizioni": lui chi? Diliberto? Ma se nella mia non c'era! E comunque nemmeno è sicuro che ci sarebbe andato, al Parlamento Europeo. Fino a prova contraria lui è stato l'unico a tirarsi indietro alle scorse elezioni ed a lasciare il suo posto ad un altro... ergo, se ti sta antipatico " a pelle" o per il discorso del Kosovo, ci sta (ma non mischierei il discorso personale con la politica... mentre sul Kosovo sono critica pure io, e del resto non è una scelta di cui si vanta. Ma siamo giusti: dopo siamo capacissimi tutti di dire cosa sarebbe stato meglio... io personalmente non condivido neppure la scelta russa di alleanza - seppur temporanea - con Hitler (il famoso Ribbentropp-Molotov), ma questo significa solo stare - conseguentemente - sempre all'opposizione. E sorbirci - oggi - il cavaliere finché morte non ci separi, che, temo, arriverà prima del sol dell'avvenire...
Devo aver fatto un po' di confusione... chiedo venia e son pronta a rispiegare l'eleninpensiero! :D
mamma mia che palle.
non vi rendete conto che siete come i polli di Renzo?
anche questa stangata elettorale non è bastata???
che palle.
Anonimo, nemmeno il coraggio di firmarti hai? complimenti... e questa è tutta l'attenzione che ti meriti.
Io non è che ami troppo Diliberto, ma la sparata di Rizzo è proprio ridicola, soprattutto per i tempi e i modi con cui è stata "sparata".
Elena, sottoscrivoin pieno il tuo commento in chiusura al post...
P.S.
Scusa se in questo periodo passo di rado, ma come avrai avuto modo di vedere trascuro anche il mio blog.
La mia vita sta cambiando e non ne governo appieno i cambiamenti…
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