Per qualche strano motivo il layout da ieri fa i capricci... quindi questo post è senza foto - come avrebbe dovuto essere lo potete vedere qui: http://solleviamoci.wordpress.com/2009/03/02/masochismo-a-sinistra/)
Beccatevelo così, in attesa che riesca a ridurre questo blog alla ragione... :)
ROMA- Segretario Paolo Ferrero, il suo ex compagno di partito Nichi Vendola vi lancia un appello: per le europee mettiamo da parte le ragioni di bottega e uniamo tutte le forze di sinistra. Che cosa risponde?
“No grazie, non saprei come fare la campagna elettorale per un cartello che tiene insieme socialisti, verdi , comunisti. E’ un guazzabuglio, una scorciatoia per essere eletti. Non vorrei essere offensivo ma rilevo lo scarso spessore politico della proposta di Nichi, che mi pare simile a quella del Pd: alla sconfitta si risponde allargando a destra, si fanno coalizionio fumose, eterogenee, rissose, che non sconfiggono nessuno. Un pastrocchio.”
Dividere la sinistra non significa rischiare di sprecare i voti, visto che c’è lo sbarramento?
“L’obiettivo è il 5%.”
E come pensate di raggiungerlo?
“Abbiamo proposto di lavorare per costruire attorno a Rifondazione un progetto di aggregazione di una sinistra alternativa. Non vedo oggi la possibilità di proporre alleanze.”
Cosa proponete per le europee?
“Noi abbiamo proposto una lista i cui eletti vadano nel gruppo della sinistra unita, il Gue. Il simbolo sarà quello di Rifondazione, perché, detta un po’ brutalmente, tirare via i simboli del movimento operaio o abbandonare la parola comunismo non è né un obbligo né un’idea utile.”
E ci sarà anche Diliberto sotto il vostro simbolo?
“La lista è aperta a tutti quelli che ci staranno. Avremo candidati del mondo politico e sociale, del movimento sindacale e dei consumatori, del movimento ambientalista. Si parla tanto della Linke o di Besancenot in Francia. Questo è il nostro modello”.
Estratto dall’intervista a Ferrero del Corriere della Sera del 26 febbraio 2009, Gianna Fregonara -
tratto da tastorosso
DILIBERTO RISPONDE A FERRERO
La linea esposta da Paolo Ferrero nell'intervista al Corriere della Sera, è sbagliata e suicida e rischia di far saltare la lista unitaria. Ferrero postula l'autosufficienza di Rifondazione che così si rinchiude in se stessa rifiutando sia l'unità della sinistra più larga, sia la proposta di una lista comunista e anticapitalista sulla base della pari dignità fra coloro che vi potrebbero concorrere. Così non si va da nessuna parte. Non è sbandierando una propria identità minoritaria peraltro largamente sotto la soglia di sbarramento, come dimostrano le elezioni abruzzesi e sarde, che si ricostruisce una autonoma forza politica comunista degna di questo nome. La proposta del Pdci è chiara ed è nota: una unica lista comunista ricca ed aperta al contributo di tutti, che potrebbe rappresentare una speranza per tutti coloro che mantengono viva una critica radicale all'attuale sistema economico e sociale. Ferrero, così, rischia di far saltare tutto.
Da la Rinascita
Sto cercando di dimenticarmi da che parte sta il mio cervello, per evitare di essere influenzata da preconcetti.
Certo che, a leggere le dichiarazioni di Ferrero… su parecchi blog che frequento abitualmente è in corso un dibattito su come affrontare le prossime elezioni, gli appelli da firmare per arrivare ad un programma condiviso si sprecano, e qui stiamo ancora ad arroccarci su posizioni difensive… la crisi sta massacrando il mondo del lavoro, non passa giorno che il governo non approvi leggi liberticide, l’informazione è quanto di meno pluralistico e libero si possa immaginare… e Ferrero pensa che il mondo ruoti attorno a Rifondazione. Poi è ovvio che Diliberto gli risponda come ha fatto! Intendiamoci: non è che voglia sostituire il PdCI a RC, sarebbe stupido ed altrettanto inutile e dannoso, ma se invece di parlare di simboli ci confrontassimo sulle idee? Sui progetti? Insomma, su qualcosa di concreto? Perché poi, così facendo, temo che molti simpatizzanti continuino (come dalle ultime politiche) a votare IdV, che così non si perdono voti e qualcuno che faccia un po’ di opposizione c’è… Ben venga quello che sta facendo il partito di Di Pietro, molte iniziative sono condivisibili e condivise… ma vogliamo proprio lasciare in mano a lui tutta l’opposizione???
Bene, benissimo. Continuiamo a farci del male!
A parte il fatto che non mi sembra che l’attuale Rifondazione sia poi così maggioritaria, se parliamo di simboli allora – dato che quello del PCI è in mano PD e quindi inutilizzabile – perché non torniamo a quello di DP? Che la falce ed il martello ci sono, un bel pugno chiuso pure, c’è pure il mondo… e, quello sì, non aveva problemi di quorum da raggiungere. Oltretutto ai tempi si vociferava che molti anziani, leggendo “Democrazia” come prima parola, avessero messo la loro crocetta lì, pensando di votare DC… sarà anche stata una battuta, ma se riusciamo ad arrivare primi nella lista dei simboli (che un po’ di visibilità non guasta…) e magari anziché DP decidiamo di chiamarci Democrazia Comunista (DC), vuoi vedere che sfondiamo?
Non ci siamo.
L’idea comunista, in Italia ma non solo, non è più vincente per molti motivi – che analizzerò prossimamente, salute permettendo – ma mi pare piuttosto evidente che il principale è il nostro masochismo.
Allora approfittiamone fino in fondo: chiediamo ad Aldo Giovanni e Giacomo di prestarci il copyright e presentiamoci così: (immagine di Tafazzi che si martella)
2 commenti:
Io credo che bisognerebbe andare al di là delle dichiarazioni ufficiali.
Leggendo quello che hai riportato, probabilmente anch'io avrei avuto la stessa reazione, ma da quello che so io le cose non stanno esattamente così.
Credo che entrambi i partiti abbiamo in qualche modo le mani un po' legate dai rispettivi congressi.
Non so come stanno le cose in casa del PdCI, ma in Rifondazione l'alleanza di quattro mozioni per battere quella di Vendola è stata una strategia che ha permesso di non mettere il partito in liquidazione e non è che adesso siano tutte rose e fiori.
Al congresso l'alleanza è stata fatta su determinati "compromessi" che adesso non possono già saltare.
Io credo che entrambi i partiti stiano tentando di non perdere altri pezzi (questa si che sarebbe una vera tragedia...).
Per quello che ne so io, la mia area (Essere Comunisti) che nella Federazione di Ancona è maggioritaria, ha stretto un patto con quella dell'Ernesto per avviare un processo di unificazione con PdCI che parta dal basso, tanto è vero che "l'ordine di scuderia" è quello di cercare di fare solo iniziative comuni...
Great post, thankyou
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