"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 27 gennaio 2007

Comunismo e fascismo: vuote parole?




Ieri ho pubblicato un post che, nelle mie intenzioni, avrebbe dovuto aiutare a fare chiarezza sul corretto modo di comportarsi e di agire dei parlamentari della "sinistra vera" - quella che un tempo fu extraparlamentare.
Siccome la discussione si è subito incentrata sull'attualità e sulle rispettive nefandezze di fascismo e comunismo nella storia, modifico il post per adeguarlo ai commenti e ri-posto l'altro, in modo che chi volesse commentare l'attuale situazione politica lo possa fare senza "inciampare" in commenti che sono sì legati al tema, ma in un contesto più vasto.
Continuiamo qui, se volete, la diatriba. Per aiutarvi nel districarvi tra i post, metto qui i simboli di entrambe le dottrine (anche se un po' mi viene male...)


13 commenti:

Xalimar ha detto...

Elena, la cosa che mi stupisce è che ancora oggi nel mondo esista una parola: comunismo! E' storicamente provato che ha fatto quasi il triplo dei morti che fece nazismo/fascismo e dittature destrologhe ma ancora oggi il simbolo della falce e del martello sventola nelle piazze...fortuna che non si dovrebbe parlare di estremismi! Oggi si ricordano i morti del nazismo/fascismo, quando si ricorderanno i morti nei gulag russi, i deportati che venivano sbattuti in siberia, i "ribelli" dell'unione sovietica, le stragi di Tchausescu, le continue torture cinesi, le porcherie di tito in jugoslavia ecc ecc...? Ho personalmente la nausea quando ancora sento parlare di comunismo o di compagni...allora riammettiamo i camerati e diamo la possibilità di sventolare legalmente le bandiere con fascio littorico! Grazie a Dio (o a chi per lui) il pericolo fascismo ora è solo una caccia alle streghe, è solo un mito, il fascismo è morto con benito mussolini; il comunismo purtroppo ancora no, e continua come da sempre a crear danni...perchè non ci lasciamo alle spalle le ideologie estremistiche e non parliamo democraticamente di centro-sinistra e centro-destra?! La verità non è mai assoluta, la resistenza fece porcherie incredibili eppure oggi sui libri di scuola viene dipinta come gruppi di persone eroiche, immacolate...ma quando mai?! hanno violentato donne solo perchè mogli di fascisti...di eroico non ci vedo proprio nulla! Quindi non mi stupisco se ancora oggi vedo una svastica, finchè dall'altro lato della barricata vedrò falce e martello, non esisterà un futuro migliore...

elena ha detto...

Che io sia comunista fino al midollo è cosa che magari non ti ho mai detto "di là", ma che qui è stata chiara da subito - c'è anche nel mio profilo, e come se non bastasse ci ho pure aggiunto "anarchica". E me ne vanto. Ne vado fiera ed orgogliosa. Ma il mio essere comunista non mi impedisce di concordare con te sul fatto di dover ugualmente condannare le stragi/torture/deportazioni e quant'altro di sbagliato fatto da uomini "di sinistra" - o comunisti, come dici tu. Ma quello non è il comunismo che intendo io, e nemmeno quello cui si rifanno i pochi degni compagni che cito nel post. Se fossi comunista nel senso che intendi tu, il tuo commento sarebbe bannato, poi non ti parlerei più e poi magari ti proporrei per un bel campo di rieducazione. Cosa che non faccio - anche perché ci sarei finita prima di te.
Ti faccio notare però che una legge italiana difficilmente può riguardare le vittime di Tchausescu o di Stalin... ma non credo sia solo questo il senso del tuo discorso. Però io sono in Italia e dell'Italia parlo. Ho avuto un nonno socialista, di quelli che furono costretti a bere l'olio di ricino etc etc, ed uno federale: ho sentito entrambe le campane e ho scelto, con la testa oltre che con il cuore. Se mi hai letto con attenzione, sai che sono contraria a qualsiasi forma coercitiva - persino alle torture e/o alla pena di morte ai pedofili!
A parte il fatto che i camerati le loro brave bandierine le sbandierano eccome, svastiche incluse, in Italia (all'università di Milano giusto questa settimana contro Prodi, tanto per...) come altrove in Europa (in Brasile non lo so), c'è tanta tanta differenza tra il fascismo/nazismo ed il comunismo... la stessa che c'è tra il giorno e la notte (tra questi due ultimi però non privilegio nessuno). Il fascismo, oltre ad essere una dottrina elitaria che fa gli interessi dei pochi sui molti, ha avuto storicamente l'avallo di quelle che sono poi divenute le grandi holding del potere economico, industria farmaceutica e "della ricerca" in primo luogo. E non venirmi a dire che Mussolini ha istituito le colonie marine per i bambini.... lo so benissimo, ma guarda caso questi bambini dovevano essere figli di iscritti al partito.... Ed il fascismo è "una caccia alle streghe" solo per chi vuole chiudere gli occhi e non affrontare la realtà che da là, con la connivenza e l'apporto sostanzioso degli USA (che non mi sembra nemmeno tu stimi troppo), si è sviluppata. Il fascismo non è morto con Mussolini (che ha pensato bene di rinchiudere la prima moglie ed il figlio in un manicomio criminale per poter frequentare la Petacci, lo sapevi?). Il fascismo è vivo in ogni Pinochet, ogni fantoccio che la CIA e le holding mettono in piedi e sostengono. Il comunismo, quello vero, è un po' meno vivo: basta pensare ai maglioncini di cachemire ed ai completini di Armani che fanno tanto poco compagno... ma che sono di gran moda qui. Essere comunisti è difficile, se lo si vuole essere in modo genuino ed autentico. Perché vuol dire ricordarsi sempre che non siamo entità isolate che possono egoisticamente perseguire i propri scopi, facciamo parte di un tutto che dobbiamo far crescere, aumentare e difendere. Un po' lontana questa definizione dall'idea che ne hai tu...
Quanto alla Resistenza, è da parecchi anni che sui libri di scuola ed in generale nei media non viene altro che bistrattata, altro che persone eroiche... Persino Pansa si è scagliato contro i cosiddetti crimini commessi dagli uomini della Resistenza... certo, la Resistenza è stata fatta dagli uomini (ma non c'erano solo i comuinisti, sai? c'erano anche quelli che sarebbero diventati democristiani.... o forse loro erano in Svizzera ad aspettare la liberazione e non si sono quindi potuti macchiare di alcuna colpa? oppure loro per antonomasia sono anime pure?) e come tali passibili di errori, esagerazioni e quant'altro. Certo, se ne fossero rimasti tutti buoni a casa, a quest'ora avremmo risolto il problema - sarebbero morti tutti, chi deportato chi fucilato sul luogo, ma certo non di vecchiaia.
E' troppo semplice cercare di fare quadrare il cerchio con la teoria degli opposti estremismi, scusa Fabio ma non ci sto. Non mi è piaciuta anni fa quando è stata inventata e continua a puzzarmi adesso. Stiamo tutti al centro così andiamo d'accordo.... infatti, Berlusconi Fini Bossi Casini urlano e sbraitano contro Prodi Rutelli Fassino Mastella, ma alla fine sono uguali. Difendono gli interessi degli stessi gruppi. Che non sono quelli miei.
Suerte.

Val ha detto...

Non confondiano le carte in tavola!
Se la degenerazione del socialismo portata all'estremo dai valori comunisti e malsana perchè l'individuo,e lo ripeto l'individuo alla Stalin ha degenerato,per bramosia di potere, il valore stesso del suo nobile ideale,omologandolo al fascismo,vuoto è malato in partenza: così non è stato per l'individuo alla Gramsci,al quale hanno spento la mente ben prima dei famosi 20 anni,cancellato dalla stessa camicia,semplicemente di un colore diverso,quella del potere.
Io,socialista da sempre,badate bene,nemico di craxi e portatore postumo(all'epoca avevo solo 9 anni) di ragionevoli dubbi sulla scelta di Nenni:ho appreso da mia madre e mia padre,quanto grande è stato il contributo dei compagni comunisti nella lotta per la libertà.
Stringerli tra le braccia morenti,difenderli,perchè vecchi e ubriachi dalle aggressioni di bulletti violenti bardati di nero,per poi pagare le conseguenze delle percosse,di lì a poco, con la morte: li rende fratelli nell'ingiustizia e degni di fronte a Dio e atutta l'Umanità.
La mia famiglia antifascista, termine che racchiude la lotta contro la barbarie assoluta, a detta di Giovanni Paolo II,lo è stata da sempre.
La mia bisnonna materna è tra i martiri della guerra del pane eil mio nonno materno e morto nel 1937 per le percosse subite,quando a Piazza Venezia le adunate ereano oceaniche.
Portare ad esempio i fascisti vestiti di rosso: come amava ricordarmi l'amico Sergei di Saratov?
Certamente,allora portiamo alla luce anche quello che, mi hanno ricordato negli anni Luis di Valparaiso e la mia ex compagna Estrella di Buenos Aires,entrambi esuli in Italia.
Eviterò di raccontare....senza dimenticare però chi appoggiava, anzi, a chi facevano capo questi governi:la libera e democratica terra degli Stati Uniti d'America!
Ecco Elena,perchè io,socialista ho il rispetto e l'ammirazione,e la mail personale di chi sai tu.
A che serve più la falce e il martello? A che serve essere comunisti?A chi è giovato il lavoro portato avanti da anni, per creare le divisioni all'interno della sinistra?
Domande lecite che mi portano a lavorare nella direzione che tu conosci:perche,se grazie agli imbelli,i proni al giogo e gli assetati di potere,con la loro cupidigia e vanità,siamo riusciti ad insozzare un nobile ideale,che questo ci serva almeno da monito per svegliare le coscienze dei"militonti"(scritto giusto)e lasciare che,le persone di cui parlavo sopra raggiungano i suoi amici cattolici che in quanto a disgusto procurato, ne hanno da vendere.
Gli orfani malati di AIDS,nella martoriata terra africana...sentitamente ringraziano!
Che scagli la prima pietra chi è senza peccato...se ci riesce.
Questo non ci deve creare disgusto?
Sfrontato, mi permetto di regalarti un bacione
Suerte
Val
Che scagli la prima pietra chi è senza peccato...se ci riesce!

Anonimo ha detto...

Il perchè dell'esistenza della parola "comunismo" oggi in Italia, lo si legge chiaramente tra le parole scritte di Elena, tutto qui. Possibile che non vi è chiaro il sentimento vero e sentito di chi spera in un mondo migliore. Ogni epoca, trova il suo "governo fascista" a farla da padrone, ed è da qui che nasce quel sentimento puro di lotta contro le ingiustizie.
Fin quando esisteranno i fascismi nel senso lato, esisteranno i comunismi nel senso lato... chiaro il concetto?
Salutoni.

P.S.: per quanto riguarda il potere "centrorso" oggi, mi dispiace dirlo, non rappresenta per come male siamo messi e per le nostre richieste "dal basso", il popolo che tenta di governare.

Val ha detto...

Mio padre diceva che l'uomo migliore e quello ricco del suo ideale.
Del comunismo di Elena che, è identico al mio socialismo e simile, sotto certi aspetti, addirittura al cattolicesimo rosminiano(se applicato,)nutro il massimo del rispetto.
Di quello di Bertinotti e,altri come lui molto ma molto meno.
Comunque, tu confondi l'ideale comunista di Elena con quello che veramente è il suo ideale,splendido e migliore di ogni altro se sincero(ed in Elena lo è):l'ANARCHIA.
Concludo ribadendo che: il comunismo non è stato la rovina degli uomini ma.....viceversa e che è vero si, noi non meritiamo il meno peggio ma, fino a quando si leggono certi post,tutto rimane in rete e continuiamo a guardarci nel culo uno con l'altro,meglio la solita merda che ......
Un abbraccio
Val

Anonimo ha detto...

quel che segue è uno stralcio di articolo, che avevo pubblicato su un sito che gestivo anni fa..
mauro

La "Predica" di Don Gallo

"Dicono che sono un comunista! Me lo disse anche la mia povera mamma, a 99 anni e mezzo, sul letto di morte. Andrea, ma é vero che sei comunista? Per lei, che era una buona cattolica all'antica, era una cosa terribile. Io risposi: si, mamma. e lei: non é vero, tu sei figlio di don Bosco. E io: sí mamma...."



Don Andrea Gallo, 73 anni e un mezzotoscano spento sempre infilato tra i denti, é il prete genovese che alla vigilia del G8, salí sul palco a fianco di Manu Chao, svengolando una bandiera rossa. Sacerdote di trontiera, anzi, da "fronte del porto", cappellano e protettore dei camalli, si trova a suo agio nei bassifondi e ci tiene a dire che ha scelto di vivere con i poveri piú che per i poveri. É il fondatore e coordinatore di ben sei comunitá che ospitano tossicodipendenti, prostitute e trans. Sa muoversi alla perfezione quando é in video e il suo vecchio cuore no global batte decisamente a sinistra: "Non dimentico mai la Bibbia e il Vangelo. Ma posso forse dimenticare quello che ha scritto Marx?"
Da 25 anni dorme in uno stanzino, su una piccola branda, nella comunitá di San Benedetto. Svolge attivitá pastorale, quando la cittá dorme, girando tra i vicoli e incontrando le prostitute, alle quali offre sostegno e preservativi.

Ad appena 16 anni era già partigiano, con il nome di battaglia di "Nan", che significa nano, piccino. Finita la guerra frequenta l'istituto nautico, poi opta per i salesiani.
Dopo aver trascorso un periodo nelle favelas brasiliane, torna in Italia.

Negli anni settanta, da cappellano della parrocchia del Carmine, nel centro storico di Genova, fonda un gruppo ecclesiale che si affianca spesso alle contestazioni studentesche. "Facevamo le marce con gli studenti, per Che Guevara e Ho Chi Min". Il cardinale Giuseppe Siri, nonostante fosse uno storico alfiere del cattolicesimo conservatore, per un po porta pazienza. Ma poi sbotta e don Andrea Gallo, si ritrova tra le mani un decreto della Curia che lo trasferisce seduta stante alla cura d'anime dei carcerati nell'isola di Capraia. Luni non ci sta. Toglie per qualche minuto il mezzo toscano di bocca e va a fare penitenza dal cardinale dicendo di non essere pronto all'esilio.
. Scampato il carcere di Capraia, il salesiano con il sigaro sempre spento, trova accoglienza a San Benedetto, dove mette in piedi la sua prima comunitá di accoglienza dotata di un pulmino, l'"unitá di strada" per il soccorso dei drogati e delle prostitute.

Tre anni fa, il caso piú clamoroso: don Andrea confessa di aver aiutato alcune prostitute albanesi ad abortire accompagnandole da un medico suo amico. Lui sostiene che quanto ha fatto rappresenta per quelle poverette il "male minore". Don Oreste Benzi, un altro sacerdote che assiste ed aiuta le prostitute, lo accusa di favorire il racket e gli suggerisce di aiutare in un altro modo le donne di strada, magari offrendo assistenza ai loro bambini. Lui difende la sua scelta in diretta tv durante una puntata di Pinocchio, di fronte ad un Cardinale Ersilio Tonini, piú emaciato del solito. Nonostante l'arcivescovo di Genova Dionigi Tettamanzi, come del resto i suoi predecessori, abbiano sempre chiuso un occhio di fronte alle sue provocazioni, questa volta la reazione della Curia é durissima: "L'aborto é un'azione malvagia, immorale, che nessuna circostanza puó rendere obiettivamente lecita...e non é mai un male minore". Don Gallo abbozza commenta con un amletico "boh" e tiradritto. Nei giorni del G8 genovese é a fianco delle tute bianche, mentre passeggia a braccetto di Franca Rame sul confine della zona rossa. Oppure vicino a Manu Chao, con il quale condivide , oltre a quella no global, anche la fede antiproibizionista. "Ho studiato le Sacre Scritture - rivela ai militanti di un centro sociale intenti alla semina - e ho scoperto che Noé sull'arca, aveva una piantina di cannabis. Credeteci ragazzi, non é una battuta." fine stralcio.

Chi è don Gallo? è un uomo, un prete, che sa vedere aldilà delle etichette, che opera per il bene delle persone che ha scelto di aiutare, sempre e solo gli "ultimi".. impegnando tutta la sua vita in questo, spendendola tutta fino all'ultimo respiro. E che ha un sigaro perennemente spento in bocca non perchè non abbia voglia di fumarlo, ma per impedirsi di doverne poi comprare un'altro destinando quella spesa, seppur piccola, a qualcosa di più concreto.. MI ricorda la figura di un altro grande prete, don Mazzolari, che negli anni 20 nel mantovano, a modo suo, faceva già le stesse cose in "barba" alle gerarchie (ma lui è stato perseguitato sia dalla chiesa che dai camerati, ed anche dai compagni). Uno che ha tolto le scarpe dai piedi del padre morto per destinarle ai poveri perchè: "tanto lui, dove va, mica ne ha bisogno.."
E che diceva anche:«Non ho padroni all’infuori di Dio. Ho promesso un giorno obbedienza al mio vescovo e solo lui può darmi dei comandi, MAI però un comando che mi avvilisca davanti alla mia coscienza e al mio popolo».

Anonimo ha detto...

Stimolato dal commento di cui sopra, aggiungo:
"Apri la tua bocca per lo mutolo, per mantenere la ragion di tutti quelli che sono in pericolo di perire.
Apri la tua bocca; giudica giustamente; Fà diritto al povero ed al bisognoso".
Tratto dalla Sacra Bibbia (Proverbi cap. 31)

e ancora:

... "Ecco, il premio degli operai che hanno mietuti i vostri campi, del quale sono stati frodati da voi, grida; e le grida di coloro che hanno mietuto sono entrate nelle orecchie del Signor degli Eserciti. Voi siete vissuti sopra la terra in delizie e morbidezze; voi avete pasciuti i cuori vostri, come in giorno di solenne convito.
Voi avete condannato, voi avete ucciso il giusto, egli non vi resiste."
Tratto dalla Sacra Bibbia (Giacomo cap. 5).

Saluti a tutti i blogger.

P.S.: la forma del linguaggio è dovuta alla versione che posseggo, risalente ad una traduzione intorno al 1600.

elena ha detto...

Fabio mi ha chiesto di traferire il dibattito nel suo blog. Gli ho detto che può tranquillamente farlo, solo mi arrogavo il diritto di replica. Non riporto integralmente il suo post, più o meno dice quello che ha scritto qui. Riporto invece la mia risposta, anche se più o meno ricalca quanto detto in precedenza:

Fabio, il tuo sfogo è talmente ampio che mi ci vorrà più del solito lenzuolo per esprimermi.
Cercherò di andare con ordine. Come ben sappiamo entrambi, le tue esternazioni hanno origine da un paio di post miei, del mio blog, messi uno in fila all’altro più per caso (coincidenza temporale) che per volontà. In ogni modo, io parlavo della legge 211 del 20 luglio 2000, intitolata "Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti": nessun riferimento ai soli comunisti o alle bandiere rosse che tanto ti fanno arrabbiare. Si parla di popolo ebraico e di ITALIANI, senza specificarne il colore. Forse che un omosessuale o un cosiddetto “sub-normale” deportato non poteva essere simpatizzante del fascismo, almeno finché non l’hanno deportato? Forse che tutti gli ebrei erano comunisti? Non credo… D’altronde, è innegabile che in Italia in quegli anni fosse al governo il fascismo, e quindi le vittime sono di necessità sue. Questo per quanto riguarda l’Italia. Per il resto del mondo, invece, la scelta di ricordare le vittime dell’olocausto può sembrare minimalista – e lo è, dal punto di vista del cittadino – ma ha una sua logica politica, che vale per tutti i tipi di governo. L’olocausto è stato in certo modo “trasversale”, transnazionale sicuramente… Ogni nazione ha il dovere, prima che il diritto (per me) di ricordare i suoi morti, soprattutto quelli ingiusti – anche se poi il concetto di giustizia è sempre applicato al caso specifico ed alle circostanze in atto, quindi si può dire soggettivo. Ma “non si può” onorare i morti della parte avversa – qualsiasi essa sia – se la parte avversa sta in un altro stato. Voglio dire che l’Italia non può istituire la giornata del ricordo delle vittime di Stalin – per dirne uno – perché i russi potrebbero risentirsene: la loro storia se la giudicano loro. Giustamente, dal punto di vista politico: ogni popolo è (dovrebbe essere) sovrano in casa sua. Dovrebbe essere l’ONU ad indire una commemorazione globale, che abbia valore per tutti.
Quanto al motivo per cui in Italia (non nel mondo…) si è penalmente perseguibili se si circola con un fascio littorio e non lo si è se si porta una bandiera rossa, magari con falce e martello, mi sembra evidente: In Italia ha governato il fascismo, non il comunismo…. È stato il fascismo ad ammazzare Matteotti, non il comunismo ad ammazzare Gentile. Sono stati i fascisti a picchiare Gobetti… anche se era liberale e non comunista! Storia inoppugnabile. Ma in Italia, se ti può consolare, le croci celtiche campeggiano libere in quasi tutti gli stadi… e non solo lì.

…” cominciamo a lasciarci alle spalle termini come "compagni", gesti come il pugno chiuso, bandiere insanguinate con la falce e il martello e parliamo democraticamente di ideologie che di estremistico non hanno nulla... finchè vedrò bandiere rosse sventolare nelle piazze, non potrò essere indignato nel vedere quelle nere, gli idioti risponderanno sempre tono su tono, e allora si cominci a smorzarli i toni e forse cambieremo qualcosa!”
Parliamo democraticamente di ideologie non estremiste, dici. Bene, di che vuoi parlare? Della chiesa cattolica che ai tempi dell’inquisizione (SANTA!) ha bruciato sul rogo, torturato e massacrato migliaia di persone ree di non essere perfettamente allineate con la “vera fede”, o portatrici di culture che alla chiesa davano fastidio? O di quando, per civilizzare gli indios pagani nell’america centrale, fu dalla parte di spagnoli etc. che schiavizzarono torturarono e sterminarono chi non si piegava all’uomo bianco? O parliamo delle crociate? O della distruzione forzata e forzosa di migliaia di libri che la gerarchia cattolica giudicava eretici, magari solo perché scritti da “miscredenti”? O, peggio (???) da arabi?
O preferisci parlare dei moderati americani, sì proprio quelli USA, che dopo aver massacrato gli indiani nativi per gli interessi superiori (loro) si sono appropriati della forza nera schiavizzandola e massacrandola? O del giusto processo che è stato istituito contro Sacco e Vanzetti, anarchici, concluso con la loro condanna a morte ancorché palesemente innocenti? A cui nessuno, a tutt’oggi, ha chiesto nemmeno scusa? Ma che dico… non hanno nemmeno riconosciuto l’errore! O dei soldati americani che in VietNam (oltre al resto) giocavano a pallone con le teste dei bambini?
Oppure potremmo parlare degli Squadroni della morte operanti in Brasile contro i “bambini di strada”, che li ammazzano senza pietà per il bene dei ricchi che non se li vogliono trovare tra i piedi…
Come mai non dici di voler bruciare ANCHE le croci cattoliche e le bandiere a stelle e strisce?
Il problema, caro Fabio, è che un’ideologia va giudicata per quello che è – non per gli uomini che, più o meno (meno) degnamente dicono di rappresentarla. Altrimenti davvero, “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e stiamo lì tutti fermi a guardarci.
Dici che fascismo e nazionalsocialismo sono ideologie molto diverse tra loro: spiegami dove. Perché se c’è differenza tra loro, ce n’è anche tra stalinismo e maoismo. Altrimenti facciamo un calderone unico e non se ne parla più.

Nella resistenza, ci sono stati porci esattamente come nelle camice nere, mentre questi ultimi vengono dipinti come sauri, come esseri immondi, i partigiani vengono dipinti come eroi, come salvatori della patria...ma cosa c'è di eroico nel violentare donne solo perché mogli di fascisti?! Un'istruzione scolastica non fatta di reduci partigiani o compagni ma fatta imparzialmente forse farebbe vedere la seconda guerra mondiale con occhi leggermente diversi.

Quest’affermazione l’ho già sentita. L’ultimo libro di Pansa ne straripa. Sicuramente si sono verificati episodi inqualificabili anche per mano di appartenenti alla Resistenza, ma:
1) si era in guerra e la guerra rende bestie anche gli uomini più mansueti, qualunque sia la loro ideologia di base (e bada, questa non è una giustificazione né una legittimazione, da parte mia)
2) il fatto che siano stati fatti degli sbagli non vuole dire tout-court che questi sbagli li abbiano fatti i comunisti, altrimenti ne consegue che GLI UNICI PARTIGIANI SONO STATI COMUNISTI. Tutti gli altri sedicenti resistenti che sono emersi dopo, vuol dire che erano in Svizzera ad aspettare di vedere chi vinceva. Va bene… prova a dirlo a quelli del Partito d’Azione… che non mi sembra fossero comunisti allora, come non lo sono ora, anche se hanno cambiato nome.
3) Bisognerebbe aggiungere, poi, e mi sembra illuminante, che la maggior parte delle malefatte dei cosiddetti “partigiani” si sono verificate verso il finire della guerra.. quando cioè era evidente come sarebbe andata a finire la storia. Vere e proprie “bande”, quelle dell’ultima ora, composte da delinquenti comuni e da “fascisti pentiti” che in qualche modo cercavano di recuperare una loro “verginità”. E molte uccisioni furono vere e proprie vendette personali, regolamenti di conti di chi aveva avuto altrettanti morti per mano fascista (sai quanti sono stati inviati ai campi di concentramento soltanto perché denunciati da vicini invidiosi e desiderosi di appropriarsi col sangue dei beni altrui?). Nelle Brigate partigiane, quelle vere, c’era ben altra legge e rigore morale: nessuno poteva agire “motu proprio” né tantomeno usare la sua “divisa” di partigiano per perpetrare soperchierie. Chi lo faceva veniva giustiziato immediatamente. Senza eccezioni.

Per quanto riguarda poi l’istruzione scolastica, devo proprio essere sfigata forte… quando andavo a scuola io, si arrivava alla prima guerra mondiale – esattamente come succede ora: il libro delle elementari di mia figlia si fermava lì. Quello di terza media me lo sono procurata solo ora da una sua compagna di scuola (lei frequenta adesso la seconda… quindi il programma termina con Napoleone). A pagina 285 del libro “L’ora di storia” di Paolucci e Signorini – Ed. I Libri per la nuova Scuola - , capitoletto su “Organizzazione e caratteristiche delle forze partigiane”, secondo paragrafo, si legge: “Fra le forze della resistenza militavano gruppi partigiani diversi per formazione e obiettivi politici. Per le squadre “badogliane” (monarchiche) la cacciata dei Tedeschi dall’Italia costituiva il fine ultimo della lotta. Ma per le brigate “Garibaldi” (comuniste), Matteotti (socialiste), “Giustizia e Libertà” (partito d’azione) e “Fiamme Verdi” (cattoliche) la liberazione del territorio nazionale era solo il primo atto di un cambiamento politico radicale che doveva fare dell’Italia una nazione democratica, eliminando le cause che avevano dato origine al fascismo.”
Questo è quanto ho trovato: non mi sembra un’apologia del comunismo.

Davvero, io per sapere qualcosa sulla seconda guerra mondiale ho praticamente dovuto aspettare di avere l’età della ragione… e cercare notizie per i fatti miei. Ma poi, che occhi diversi? Cosa vorresti trovare scritto nei libri, che Mussolini era l’idolo delle folle e che la borghesia l’ha seguito solo dopo per non essere lasciata indietro? Solo perché veniva da trascorsi socialisti? La storia è sempre stata scritta da chi la vince… e la seconda guerra mondiale, in occidente, è stata vinta dagli americani, dagli inglesi e dai francesi. Che non mi sembrano essere comunisti… né ora né allora. Quindi affermare che i libri di storia contengano la versione comunista mi sembra un po’ azzardato. Mai sentito parlare di De Gasperi che andava negli States e tornava con le valigie piene di dollari dei benefattori e relativi “suggerimenti” per la politica interna? I libri su cui ho studiato io non lo dicevano… eppure, sarebbe stato un bel colpaccio contro i democristiani! E sarebbe anche la dimostrazione che hai ragione – ma non lo è.
E adesso dovrei, per pareggiare i conti, fare un elenco di morti causati dai fascisti e dai “democratici”. Desaparecidos argentini, cileni etc… Non ne ho proprio voglia. Questo tipo di discorso mi ripugna. Un morto ammazzato lo è comunque e la sua morte non mi pesa meno se so che è pareggiata da quella di un suo oppositore.
Ma ovviamente quello che dice il famoso sinologo Lazlo Ladany (che fu per decenni redattore a Hong Kong del notiziario China News Analisys, da cui attingevano materia prima praticamente tutti i giornali occidentali) è corretto, ma se io ti citassi quello che dice Gianni Minà sarebbe solo propaganda di parte comunista?

Il confronto politico è bello, stimolante e giusto. Peccato che poi ogni ideologia debba fare i conti con chi, tra gli uomini, la segue – o dice di farlo.
Se vogliamo parlare di idee, va bene. Facciamolo.
Ma, come disse Seneca in tempi non sospetti, “nessuno di noi è senza peccato. Il massimo risentimento degli uomini per le colpe altrui nasce dalla falsa persuasione di non aver mai fatto nulla di male”.
Come senatrice della BdF (nominata da te), approvo la tua decisione di commemorare TUTTI GLI ESSERI UMANI MORTI INGIUSTAMENTE, ma mi arrogo pure il diritto di continuare a sventolare la mia bandiera rossa – che con il sangue non c’entra nulla, se non con il mio.
Suerte.
Per chi volesse leggere "di là", il link al blog è "banca dei favori".

ska ha detto...

Elena, non trovavo le parole giuste per esprimere il disagio nel vedere affiancati questi due simboli...ma che dire di più giusto di quello che hai detto tu?
Argomentazioni inoppugnabili. Mi inchino di fronte a te, nostra novella Socrate!

elena ha detto...

Piano, Skak, piano... capisco che a qualcuno farebbe molto piacere eliminarmi con una tazza di cicuta, ma, a differenza di Socrate, io non sono molto disposta a berla! :)

Anonimo ha detto...

Caro Fabio, come tu ti stupisci che esista ancora la parola comunismo così io mi stupisco altresì che non solo esista la parola fascismo/nazionalsocialismo (che pare ancora molto rigogliosa nel mondo.. specialmente in certi ambienti molto "in"..) ma anche, pensa te, cristianesimo! E non solo per i morti che ha sulla coscienza per via di tante persecuzioni (catari, albigesi, ma anche maomettani, ebrei, streghe (?)ect). Io ALLIBISCO nel leggere cronache d'epoca che descrivono riti di iniziazione cristiana nei quali vengono sgozzati neonati e mangiate anche le parti smembrate!! (a quanto pare, non sono stati i comunisti i primi a mangiare i bambini, caro fabio).

E se queste mie parole possono sembrarti calunnie inaudite allora passo a citarti le fonti:
L'Ottavio di Marco Minucio Felice (New York, Paulist Press, 1974), opera scritta nel 200 d.c., qualche anno prima che il cristianesimo, per volere di Costantino, divenisse religione di Stato. E la Paulist Press, che l'ha tradotto e pubblicato, altro non sono che le nostre Edizioni Paoline. Ah, capisco.. questo Minucio doveva essere un bel fetentone per mettere in giro tali dicerie. Allora tranquillizzati: il martire Giustino, che scrive nel II secolo d.c., riferisce dell'usanza dei cristiani di spartire carne "umana". Clemente Alessandrino (che scrive un secolo dopo) fa la stessa cosa, ricordando gli sfrenati banchetti ritualistici nel corso delle feste cristiane. Per non dire di Epifanio Cipriota, il quale descrive gruppi cristiani che erano soliti cibarsi ritualmente del corpo di bambini appena nati come singolare celebrazione dell'ultima Cena. Ultima per i neonati, ovviamente.
Come vedi, nulla di nuovo sotto il sole. E ti risparmio il latino..
mauro

Anonimo ha detto...

Come quando nel Cristian-paganesimo praticato dal Cattolicesimo intorno al tardo medio evo (se ben ricordo), perchè credevano nel fatto che i bambini non battezzati finissero all'inferno, succedeva che, nei casi in cui il bimbo in grembo sarebbe nato morto, si facevano morire le mamme "asportando" il feto per battezzarlo, che di li a poco sarebbe morto pure lui.

Che tragedie!!

Anonimo ha detto...

Già, che tragedie.. Non per questo il messaggio evangelico risulta difettoso, su questo non ci piove. Sono i cattivi cristiani a rendere intollerabile il "cristianesimo" intollerante, non certo Gesù.
Insomma, chi ha orecchie per intendere, intenda..
mauro