"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 28 gennaio 2007

Compagni comunisti: illusi e delusi?


Molti compagni sono scontenti da quanto visto finora di questo Governo: decisioni criticabili, provvedimenti procrastinati e quant’altro.

Tutto vero, ma… analizziamo un po’ “i retroscena”.

Siamo andati a votare il candidato unico per le primarie – e già in questo modo abbiamo dimostrato di voler far parte di una maggioranza – ma abbiamo scelto Prodi. Hanno scelto, potrebbe obiettare qualcuno (anch’io). Poco cambia alla fine, se poi alle politiche abbiamo votato la coalizione.

Si può disquisire sulla selezione che ha portato a “quella” rosa di nomi, ma è innegabile ed inconfutabile che la stragrande maggioranza degli elettori delle primarie abbia indicato lui come premier. Ma Prodi è oggi quello che fu in passato. Prodi viene dall’IRI, non è mai stato un barricadero ultracomunista… Ed è esattamente quello che è tuttora. Lui è coerente con sé stesso – anche se il programma diceva cose per ora rimaste sulla carta.

E’ inutile adesso piangere sul fatto che le nostre truppe sono ancora in Afghanistan, che si spinga per approvare il progetto di allargamento della base di Vicenza “perché così s’ha da fare”, che il governo abbia esordito con l’indulto e che di abolizione di legge 30 non si parli…

Lo sapevamo già: Mastella e Prodi, Rutelli e Fassino non sono “così sinistri”… e se anche la legge dei numeri (dei voti presi) dà torto a qualcuno di loro, loro sono molto più funzionali dei comunisti DOC ad un governo guidato da Prodi. Ci hanno accettato perché facevamo comodo per portare voti che altrimenti sarebbero andati persi (certo non all’altra parte…), esattamente come noi abbiamo accettato di partecipare ad una coalizione che, in nuce, aveva già le caratteristiche che sta palesando al governo.

L’altra scelta possibile – ma sarebbe stata da compiere allora, non adesso – era quella di starsene fuori. Abbiamo valutato giusto privilegiare la caduta di Berlusconi alla ricerca di una formazione – che non avrebbe avuto la forza necessaria, diciamolo! – che potesse effettivamente cambiare le cose in senso popolare e giusto: adesso dobbiamo coerentemente fare il possibile per ottenere quanto più si riesce, magari anche qualcosa apparentemente impossibile, ma non possiamo tirarci indietro.

Non solo perché in meno di un anno è difficile mettere riparo a situazioni createsi nel corso dei decenni precedenti (e diciamolo, che non è stata solo colpa di Berlusconi e del suo governo, che l’attacco ai lavoratori è venuto da destra come da sinistra, che certe leggi non le ha inventate il cavaliere, il quale al massimo le ha portate alle estreme conseguenze!), ma anche perché in questa coalizione, per fortuna, ci sono ancora compagni che si battono con passione e volontà forte, innanzitutto per evitare che la destra riprenda il potere (ma riuscite ad immaginarvi a che punto di degrado ci porterebbe? Non siamo già messi abbastanza male?) e poi perché le promesse elettorali vengano mantenute.

Ma davvero pensavamo che sarebbe bastato piazzare a capo del governo un moderato per avere la giustizia che ci siamo fatti portare via da sotto il naso, rimbambiti e narcotizzati da mezzi di comunicazione asserviti al più forte? Quanto a quello, ancora oggi l’informazione è tutt’altro che obiettiva ed imparziale: prova ne è che chi si batte con coerenza dall’interno della maggioranza difficilmente assurge agli onori delle cronache – a meno che non sia possibile buttargli un bel po’ di fango addosso.

Insomma… abbiamo deciso di starci, e adesso ci stiamo. Non ci piace questo gioco? A parte il fatto che non è un gioco e che comunque le regole erano già sufficientemente chiare, quand’ero giovane esisteva all’interno della sinistra “vera” qualcosa chiamato “centralismo democratico”, a cui ci attenevamo tutti. Le decisioni prese dalla maggioranza potevano anche rivelarsi sbagliate alla luce dei fatti, ma quelle erano e quelle venivano seguite (esisteva anche qualcosa come la critica e l’autocritica: la seconda decisamente più difficile…). Magari con qualche mugugno, magari con poca convinzione personale. Ma non si sgambettavano i compagni con mal-di-pancia dell’ultima ora e/o ripensamenti e pentimenti.

Capito, compagni al governo? Sapevate che avremmo dovuto fare dei compromessi (e se non lo sapevate siete dei poveri illusi metastorici). Fateli dunque!

Preferirei poter dire “andiamo sulle barricate”, ma non è questo che abbiamo scelto qualche mese fa – e non è questo che, nella situazione attuale, ci può far compiere dei passi in avanti. Come ebbe a dire Montanelli in tutt’altro contesto: “tappiamoci il naso e votiamo…..”.

Possiamo passare la vita scandendo slogans, belli e giusti ma che lasciano il tempo che trovano, oppure possiamo fare – nell’ambito che ci siamo scelti – tutto quanto in nostro potere per modificare le regole. Anche quelle che concernono la nostra appartenenza alla NATO.

6 commenti:

Val ha detto...

L'analisi è perfetta e mi scuso se avevo frainteso il senso del post, anche se.....
Che dire,ci sono tre questioni che mi lasciano( in realtà lasciavano)davvero perplesso sulla capacità di governare del centrosinistra:
1)non riesco a capire come sia stato possibile destinare un segretario di partito e una"poltrona ministeriale" per un progetto di cambiamento che ha destinato energie ad un progetto destinato a creare un guasto incalcolabile per l'intera sinistra italiana.Questo era un discorso che appartiene alla parte politica sconfitta mentre,da parte nostra,era semmai da fare poco prima della fine legislatura,dopo aver dimostrato doti di buon governo.
2)La scelta delle priorità indicano chiaramente due direzioni politiche precise:la prima e di preferenza(vedi indulto che è andata a coprire,di fatto tutte le malefatte dei nostri politici.Beninteso,di qualsiasi parte!),la seconda dimostra come il problema della sinistra(ma non solo)sia legata al fallimento non degli ideali ma delle idee,dei contenuti che li spinge a ricercare soluzioni temporanee ma,i loro provveddimenti non sono altro palliativi che lasciano il tempo che trovano.
Purtroppo,siamo in presenza di personaggi ancorati ad un tipo di progettualità che è totalmente inadeguato per la modernità dei tempi che, non va assolutamente confusa con la temporaneità.
Quando mi si dice che,piuttosto di costruire in poliambulatorio funzionale efficiente,radunando i piccoli presidi presenti e,ampliandoli per essere funzionali ai bisognosi di cure che,nel nostro quartiere sono costretti a sciropparsi circa una ventina di fermate tra autobus e tram ,bisogna attenersi al progetto originale inerente alla cintura verde che, 1 km più in là(dove abitano loro)non è stato rispettato,chissa mai perchè?, e allora,anche a 50 metri da casa mia dove,il verde tra parco e aree ad essi destinato la fa da padrone:capisci immediatamente lo spessore politico di chi hai di fronte e,il perchè della mancanza di consenso e delle continue sconfitte.
Ma guarda un pò siccome che,per il fatto in cui... dove abito,a momenti,ci costruiamo un orto botanico!!!
Senza contare che,dove togli i piccoli presidi,lasci le aree verdi: e li si che ne hanno bisogno.
Solo per il semplice fatto che viene esaltata la" flessibilità garantita",secondo loro,come"la via del futuro tra l'offerta e la domanda dei rapporti lavorativi,la dice lunga sulle loro capacità intuitive.
Sfido qualunque imprenditore,ad assumere un lavoratore precario appena il mondo economico si avvia ad una fase di recessione.
Per favore ,non scherziamo,ben altri sono gli incentivi da destinare alle imprese per creare il loro benessere e di conseguenza la tutela dei diritti e la dignità lavoratori, per la stabilità economica della nostra società.
3)l'assoluta mancanza di un vero europeismo,ancora più incisivo di quello di Zapatero che ,scriva,una volta per tutte,la parola fine su quel pezzo di mondo che non ha voluto terminare la sua funzione storica quando,i motivi della sua stessa esistenza sono venuti meno.
Da queste cose nasce la Global Governance.... non dai viaggi in Cina!
Il progetto di una nuova sinistra,deve per forza indirizzarsi verso una direzione iniziale che ripristini la legalità e la moralità nella più assoluta trasparenza ma,non deve assolutamente ritenersi esente dal sopprimere definitivamente il rapporto dominante che il potere politico attua sui cittadini.
Se non si fa questo hai voglia di riformare e blaterare...sarà sempre più il vuoto istituzionale a farla da padrone sulla massa degli umili e non solo.
Suerte
Val

Anonimo ha detto...

"...sarà sempre più il vuoto istituzionale a farla da padrone sulla massa degli umili e non solo". Dal commento di Val

Questa è la conclusione; la deriva e che qualcuno formi un partito-show con comunicazione avvicente e convinca questi a votarlo.

Oopss... ma è già avvenuto!

Val ha detto...

Non ancora!
Hanno addavenì sia il Pd,sia il Pse.
Entrambi verticistici uno con direzione verso il centro l'altro con barra tutta a sinistra(si fa per dire),con partecipazione limitata a intimi e inclini alla specificità di produzione del militonto a josa.
Volete mettere la soddsisfazione personale di uscire da un partito che,a mia precisa domanda inerente alla mancanza di giovani nel partito e alle assemblee pubbliche mi manda a dire che "il mondo invecchia".
Capperi,alla faccia del Paolo di camera cafè!
Sento già gli anatemi contro! Voltagabbana ...perchè,chi non vuole la deriva e cerca l'unità delle coscienze critiche non seguendo le loro direttive è tacciato di arrivismo e ambizioni personali non conformi allo standard socialista.
Che volete: non trovo conveniente ne fare la spesa alle Coop,ne tenere i conti alla Bnl e la mia assicurazione non è l'Unipol.
Purtroppo per loro,conosco perfettamente non solo l'istituto della critica ma,anche quello dell'autocritica e,se prima avevo paura,per eccesso di bontà, di credermi un gradino sopra la merda, ora non più.
Vogliono il mio voto,quello dei miei amici e compagni che stanno lavorando con me al progetto?
Benissimo,allora sarà Unione ma, che provino una sola volta a stravolgere il mandato popolare o,uno solo dei punti 2 e 3 che ho elencato nel commento precedente e .....si rivota!!!!!
Meglio il rischio di un nemico certo che, combatteremo ritornando nelle piazze, piuttosto che,sentirsi sicuro di un falso amico
Brutta cosa l'ignoranza delle "conoscenze nascoste":peccato per loro che ...non alberga nelle nostre menti.
Suerte.
Val

elena ha detto...

Una puntualizzazione, Val: non sei tu ad aver frainteso il senso del post. E' Fabio che ha inserito un commento che, a mio avviso, sarebbe stato "di casa" nel post della memoria. Vabbé, succede. L'avrei anche lasciato lì, non fosse che ci tenevo che vi esprimeste anche su questo argomento senza essere sviati dalla troppa carne sul fuoco.
Tutto chiaro?
Suerte!

Val ha detto...

Certo che è chiaro ma,il vederti costretta,a causa della discussione, ad inserire un simbolo per nulla edificante,al fianco di un simbolo tradito:impone ad un gentiluomo,così come io penso di essere, le scuse immediate.
E poi,lasciami dire che,oltre a condurre in modo egregio il sito con argomenti di discussione molto validi,ho apprezzato quanto alto sia in te il senso della democrazia.
Se dobbiamo puntualizzare facciamolo fino in fondo.
A Cesare quello che è di Cesare!
Suerte,suertissima!
Val

elena ha detto...

Grazie Val!
Nel frattempo, ricevo da Ollastu e pubblico (sperando che superi "la timidezza" e si faccia vivo di persona in futuro...):
"Ciao Elena, ho appena letto, Compagni comunisti: illusi e delusi?
Condivido la tua analisi, a grandi linee ma assieme ai compagni comunisti ci metterei tutti quelli che si riconoscono nel centro sinistra. Il fatto che cerchiamo ancora di distinguerci gli uni dagli altri con sigle politiche, sindacali o professioni, non fa altro che allontanarci dal problema principale: il precariato."