"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 18 gennaio 2007

ANZIANI, politici e... le solite bugie

ANZIANI, politici e.. le solite BUGIE

Elena mi ha invitato a mettere sul blog alcune idee in merito al tema del titolo. Tutto è partito dall’ultima puntata di Ballarò che, in un suo servizio, accennava al tema “badanti, anziani, assistenza sociale”.. Giustamente è stato messo in rilievo come l’assistenza domiciliare, in Italia, sia non solo desolatamente all’ultimo posto in Europa, sopravanzata anche dagli stati dell’Est, ma anche con un coefficiente di spesa davvero ridotto al lumicino. Questo si traduce in risorse sempre più scarse, anziani lasciati a sé stessi ed alle loro difficoltà (a volte insormontabili), ad una ricerca affannosa per un posto letto in qualche “casa di riposo” (non si chiamano più così perché la società ha sentito come beffarda questa definizione, ma nell’immaginario collettivo è comunque rimasta tale), alla portata della capacità di spesa dell’anziano e dei suoi familiari che (a volte) partecipano in solido, con integrazioni economiche dei Comuni, dei Servizi Sociali, del Servizio Sanitario Regionale.

Ma proviamo ora a vedere cosa c’è dietro a tutto questo.

Lo Stato stanzia pochissime risorse economiche destinate al sociale (e, questo, da una ventina d’anni, sempre più depauperando il settore a beneficio di altre voci di spesa, e da tutti i governi in carica che fin qui si sono succeduti). Perché? Perché gli anziani forse stanno meglio in struttura che a casa propria? FALSO!

In casa propria hanno prospettive più lunghe di vita, relazioni sane col mondo (vicini, parenti, amici), pur con tutte le difficoltà, una salute generalmente migliore maturata dal semplice fatto di poter vivere nel “proprio” ambiente e con i propri stili di vita.

Altro dato sconfortante: la più alta percentuale di mortalità in struttura si riscontra nel PRIMO mese di ricovero! Questo è illuminante e non ha bisogno di altre spiegazioni. E quasi sempre entrano con le proprie gambe e, nel giro di poco, si ritrovano allettati o costretti in carrozzina, perché la realtà abbruttente di quella misera vita che si trovano a vivere li colpisce come un maglio, e si lasciano andare, perdendo quelle poche facoltà residue di autonomia che avevano.

L’assistenza sanitaria dicono che in struttura viene garantita al massimo grado e con una tempestività impensabile domiciliarmente. Allora lasciatemi dire che anche questo è FALSO! Perché, fatte le debite e poche eccezioni, in struttura anche il sanitario bada più alla sopravvivenza dell’anziano ricoverato (quindi non di rado percorre la strada dell’accanimento terapeutico, con conseguente rimpinguamento dei bilanci delle case farmaceutiche con oneri di spesa enormi per lo Stato), ridotto ad una specie di zombie dall’uso massiccio e, non di rado, sconsiderato di farmaci e “PSICOFARMACI”. E già, perché il vecchietto rompicoglioni mica lo vogliono! Devono badare a che tutto scorra liscio, si stilano protocolli a cui ci si deve attenere alla lettera, pena lo scadimento del servizio e conseguente cessazione dei rifornimenti “liquidi” da parte degli Enti preposti e paganti. Ma non era il vecchietto che pagava il suo ricovero? Certo! Ma il suo contributo economico non arriva ad ammontare al 40% della spesa necessaria per il mantenimento, il resto lo paghiamo noi cittadini attraverso le tasse.. Non lo sapevate? Si piange sul fatto che le badanti arrivano a costare 1.200 euro al mese con ferie e quant’altro pagato (e questo nella migliore delle ipotesi, conosco persone che si occupano di anziani, anche a coppie, e disabili per 500 euro al mese vivendo in casa con loro, quindi 24 ore al giorno, e con una mezza giornata di libertà alla settimana), mentre in struttura si arriva a spendere anche 6.000 euro al mese, ammesso che l’anziano non abbia patologie gravi del tipo Alzheimer per cui si richiede personale più specializzato, giustamente, e un rapporto utente-operatore di 1 a 1 (ma non succede mai che questo avvenga) con ulteriore aggravio economico.

Ma volete mettere quanto denaro muove il solo progettare e costruire una nuova struttura per anziani? Quanti amici degli amici si possono così soddisfare.. e anche dopo! Nell’assegnare appalti per le forniture di ogni genere, comprese quelle “umane”: si appaltano sempre più i servizi di assistenza alle cosiddette “cooperative sociali” che, sempre fatti salvi i casi di onesta conduzione e benemeriti intenti, sono ormai la VERGOGNA del settore. Doppi e tripli turni per una paga da fame, contratti a termine o a progetto rinnovati per anni, magari facendo ballare il personale: 3 mesi con un’azienda proponitrice di lavoro interinale, altri 3 a contratto con la Fondazione (buone le Fondazioni!) per cui si lavora, poi di nuovo sotto Agenzia e via così.. per anni. E questo sta capitando a dei miei amici proprio su nel ricco Nord! Lavorando a ritmi massacranti.. Credetemi, per molti versi erano meglio le tante vituperate suore..

Dovremmo iniziare una campagna per abolire “in toto” questi allucinanti serbatoi di cadaveri viventi per restituire alla vita quelle persone, per dare spazio a un massiccio incremento del servizio domiciliare alla persona. Quegli anziani, quei vecchi siamo “noi”, ci hanno generato e trasmesso col DNA un patrimonio immenso.. uccidendo loro , perché così li “uccidiamo dentro”, uccidiamo anche noi stessi, la nostra presunta umanità.. Che ricchezza, gli anziani.. e non ce ne rendiamo più conto.

Sapete, quando siamo stati recentemente in visita a Montebello, da Gino di Alce Nero, guardavo quelle foto di 50, 60, 70 anni fa e quei visi sorridenti e pieni di antica saggezza dei vecchi di allora.. ancora pieni di voglia di vivere, anche con poco, anche male, ma circondati dai loro affetti, e, non di rado, ancora attivi e lenti e infaticabili lavoratori.. falcetto in mano o alle prese con un covone di grano. Mi è venuta una malinconia e un senso di oppressione enormi.

Cosa gli abbiamo fatto, cosa gli facciamo ai nostri vecchi?

Mauro – operatore socio sanitario

13 commenti:

Anonimo ha detto...

"Cosa gli abbiamo fatto, cosa gli facciamo ai nostri vecchi?"

Gli stiamo relegando ai margini della società globale.
"Sono inefficienti" dice quella macchina infernale del nostro sistema vigente!

elena ha detto...

Sono inefficienti, caro nunzio, ma sopratutto "funzionali" al sistema. Quando non li si può spremere col "turismo" ad hoc, li mandiamo a sognare, e a piangere, ad occhi aperti nei moritori pubblici. Un bel tour gratuito cha sa tanto di "pornografia" mortuaria..
Dovremmo vergognarci di guardarli negli occhi, i nostri vecchi..

ska ha detto...

Allora, anch'io voglio portare qui la mia esperienza con i due vecchi della mia vita. Una è la cara nonna (materna) che mi ha cresciuta dai 2 ai 17 anni. Nel '93 si è ammalata di cancro alla laringe, si è messa a letto e non si è più alzata, vi è rimasta un anno intero fino alla morte. E' morta a casa sua, era il suo più grande desiderio. Mia zia lavorava fino a sera, io invece stavo a casa con lei ed è stato l'anno più brutto della mia vita. Abbiamo chiesto un'assistena, il cosiddetto "accompagno": si tratta non di una persona bensì di soldi, poi la persona te la trovi tu...peccato che questi soldi siano arrivati solo più di una nno dopo la sua morte!

L'altra esperienza, totalmente diversa, è stata con il nonno paterno. Rimasto solo dopo la morte di sua moglie, nonostante avesse già 89 anni ha provveduto mirabilmente a sé stesso, rimboccandosi le maniche, imparando a fare la spesa, cucinare, pulire casa, ecc..il tutto fatto certo con approssimazione, spesso col mio aiuto, ma ciò che importa è che è come rinato per l'impegno che la sua stessa persona gli dava. Purtroppo mio nonno aveva un figlio, mio zio, che per tutta la vita ha avuto problemi mentali e di droga, e che lui e sua moglie erano stati costretti a cacciare per via delle violenze a volte anche fisiche perpetrate da lui nei loro confronti. Ogni tanto questo figlio "ricicciava", per dirlo alla romana, costringendolo speso a barricarsi in camera sua. Gli ho proposto di venire a stare da me, a casa mia con mio fratello: ha provato ma non riusciva a respirare, soffriva di asma cronica e la strada ipertrafficata nel centro di Roma su cui si affacciavano tutte le finestre certo non lo aiutava. Così, dopo una disastrosa esperienza in un vero "ospizio" (con tutte le implicazioni negative del termine) privato, siamo approdati a uno convenzionato con il comune, gestito da suore. Lì ha passato piuttosto serenamente gli ultimi 3 anni della sua vita, respirando aria buona su un giardino bellissimo (le cose migliori ce l'hanno sempre gli istituti religiosi..) che si affacciava su una vallata nel reatino, non lontano da dove era nato. E' stato trattato bene, ha mangiato bene...ma certo quella non era casa sua, e lo ripeteva spesso!
Credo di aver fatto il possibile con lui, ma quello che qui mi interessa notare è che:
1) forse non tutte le case di riposo meritano la fama negativa che spesso accompagna il termine.
2) ci sono casi, come quello di mio nonno, in cui rimanere a casa propria è impossibile
3) che c'è una differenza fra casa di riposo e casa di cura. In questo mi pare di contraddire Mauro che sicuramente ne sa molto più di me, ma nella mia esperienza ricordo che le suore mi hanno ripetuto più volte, sottolineando che mio nonno avrebbe abitato lì, che ci sarebbe stato un medico una volta a settimana comunque, e su richiesta in caso di necessità, ma che in casi più gravi avrebbero portato l'anziano all'ospedale più vicino, e così è infatti accaduto.
Non gli è stato somministrato alcun altro medicinale oltre a quelli per il cuore e per l'asma che prendeva da anni e che gli erano stati prescritti dal suo medico.

Quindi la mia esperienza in merito è tutto sommato positiva.
Il finale poco edificante della storia è però che ci sono tornata circa un paio di settimane fa per visitare la tomba di mio nonno, e ho notato che l'istituto in questione era chiuso. Ho chiesto speigazioni agli abitanti del paesino, e mi è stato riferito che è stato a causa di qualche impiccio con i soldi fatto dalle suddette suore...oneste con i soldi no, ma almeno non l'hanno trattato male.

p.s. Elena, te possino, ce mancava solo il blog tuo...e quando studio più? ;) (complimenti ancora!)

elena ha detto...

Certo, cara skakkina, le realtà delle case di riposo, per fortuna, non sono tutte uguali.. Io ho esperienze di lavoro in svariate zone del nord, e mi fa piacere sapere che esistono luoghi più umani, e tanti altri sicuramente ve ne sono.. Purtuttavia, la tendenza è un veloce uniformarsi a modelli sempre più stritola-anziani. Non c'è più posto per loro nel mondo, ed io non vedo altra soluzione che l'assistenza domiciliare e poi, extrema ratio, la casa di cura. Però vanno sicuramente rivisti tutti i meccanismi sociali affinchè anche il ricovero sia davvero a "misura d'uomo" e non una mera operazione di facciata, buona solo per soddisfare certe amministrazioni, quelle sì malate, e mettere la coscienza a posto a chi ne sta fuori, in generale. Cioè noi.
Mauro

ska ha detto...

Parole sante. Grazie per quello che fai, Mauro.

Val ha detto...

Caro Mauro,
quando riusciremo ad abbattere i costi della politica,partendo dal parlamento fino ad arrrivare al più piccolo dei comuni,tagliando non i servizi, ma i ruoli politici e gli enti inutili.
Allora,e solo allora raggiungeremo il livello che le altre democrazie evolute offrono ai loro cittadini,come servizi sociali.
Come possiamo pensare di risollevarci,quando la parte politica che ci rappresenta invece, di pensare alla risposta forte da dare all'Almunia o al Montezemolo di turno,abbiamo delegato rappresentanti che sentono l'imperioso bisogno di riunirsi in conclave,parola azzeccatissima,per partorire quello di cui sono capaci,cioè il nulla?
C'è bisogno di politici che sappiano rispondere all'Almunia che in Italia i pensionati hanno un regime di aumento vergognoso della pensione legato alla perequazione automatica che non raggiunge il 2% annuo!!!!!!!
C'è bisogno di gente che ricordi al Montezemolo e ai sindacati che le riforme sono cose serie, e che queste devono essere recepite,nei diritti e nei doveri, da tutto il popolo italiano,non solo da loro.
Una volta ci sarà una rappresentanza politica in grado di capire e soddisfare questeesigenze,allora si, che potremo pensare di avere una classe politica meno ottusa,in grado di pianificare un serio intervento a tutela degli umili e di chi li assiste.
ma,se non risolviamo il problema primario che è in noi stessi,cambiando noi per primi prima della fine,riusciremo a spianare la strada del potere all'"Uomo Nero",inevitabilmente
Se non capiamo questo rinunceremo a porre in essere l'ultima battaglia che la democrazia ha bisogno per essere compiuta come massima espressione di libertà e cioè ....un'immensa "Little Big Horn" per la moralità.
Suerte
Val

Val ha detto...

Mi scuso non ho inserito le parole (rubacchia,se )dopo il Montezemolo di turno e dopo Una volta (che).
Probabilmente ho sonno...
Val

RED58 ha detto...

Caro Mauro,

Purtroppo, in questa società…ccia, si è considerati fino al momento in cui si è ritenuti idonei a produrre “RICCHEZZA”, aldilà dell'età di una persona.

Addirittura, se a questo dato di fatto, aggiungiamo che, più una persona riesce a godersi la meritata pensione con la salute che la assiste, più diventa un fastidio e una spesa “inutile”, che blocca tutti quei processi atti a fomentare gli illeciti, che sono all’ordine del giorno.

Quando si giunge a questo punto, si diventa pesi che possono fermare il processo di arricchimento e fonti di disturbo per le losche figure ideatrici di questo insano progetto.

Tutto ciò crea una precarietà che porta a mettere in disparte chi finora aveva tirato la carretta e, dato che ormai non puoi più essere fonte di ricchezza, si diventa improvvisamente un ostacolo.

Credo sia ora di cambiare questo stato di cose!!!!!!!!!

Il sistema politico italiano e i politici….. che ci dovrebbero rappresentare, vanno riformati, perché ci stanno portando direttamente nel baratro, in tutte le loro prese di posizione.

Anonimo ha detto...

Ciao Red58, condivido appieno quello che hai scritto, il fattaccio brutto però e che non è un problema connesso alle politiche nazionali, bensì è un problema che trova la sua genesi nelle politiche sovranazionali.
Cambiando mille volte i nostri politici non otteniamo nulla.
Cambiando il sistema neoliberista che fomenta quanto giustamente dici, allora potremmo ottenere qualcosa.

elena ha detto...

Nunzio, sono perfettamente d'accordo sulla necessità di cambiare questo modo di vedere "neoliberista" - che di fatto lo è solo per il mercato... E, Red58 (benvenuto!), se concordo sul fatto che chi non produce non ha valore, voglio però aggiungere una riflessione - per me importante: gli anziani, soprattutto sani, non producono e sono un peso per la società. Vero. Ma vuoi mettere un bel vecchietto malato - fatto ammalare, sradicandolo dalle sue radici e dalle sue abitudini - quanto può essere proficuo per le case farmaceutiche??? E se lo trasferiamo in un bel "ricovero" (così siamo sicuri che si ammala di certo, quantomeno di nostalgia), sai che giro di denaro per costruttori di ospizi e relativo indotto? Anche gli anziani possono essere un bel business... basta saperli "convertire"...
Che tristezza...

Val ha detto...

Attenzione compagni!
Il problema reale,consiste nell'accettare il cambiamento in tutto e per tutto.
Quando dico che bisogna cambiare noi per primi,intendo dire che bisogna ficcarsi nei nostri "maledettissimi" cervelli, che il capitalismo è risultato essere stravincitore sul socialismo, e non è che io goda di questo.
Però,se come credo, sono intelligente, allora,ho il dovere di non sciupare la mia voglia e il mio ideale in concetti che,il capitale stesso non vuole che siano superati.
Grazie al ca..., ma volete mettere una bella bollatura accusatoria di sovversivo,classista o ,se pericoloso, addirittura terrorista,filtrata attraverso i media al popolo bue e ignorante,invece del pericolo reale di trovarsi milioni di virus disfattisti al proprio interno?
Guardate che le punizioni esemplari,date alla Enron o ad altre forme di conflitto d'interesse,dei giudici americani, sono state prese primariamente per difendere il capitalismo da se stesso e non perchè hanno semplicemente leso il diritto del popolo americano che,nonostante tutto, hanno bene in zucca cosa significa"Sogno americano".
Figuriamoci se i Neoi-Con,amanti del'impero romano, rimananevano imperterriti a guardare!hanno applaudito ca... se hanno applaudito!
Questo discorso ,è assolutamente necessario sia impresso molto bene nelle nostre menti,perchè abbiamo sempre affrontato,dimostrandoci poco furbi,il capitalismo sempre su un terreno di scontro aperto,muro contro muro,mentre loro,per usare un eufemismo,ammiccando, hanno distrutto il contorno sociale intorno alla classe operaia e adesso ci stanno provando con il ceto medio, mentre noi impegnati ancora nei distinguo ,non vogliamo ancora capire che dobbiamo cambiareeeeeeeeeeeeeeeee.
Certo,che va riformata la democrazia politica ,rendendo diverso il liberismo per fare in modo di plasmarlo verso le esigenze di tutti ma ,anche i politici della nostra parte di rappresentanza vanno cambiati,resi impotenti di nuocere al popolo ,altrochè se dobbiamo farlo.
Sarà mai che io che vesto alla moda,che son diventato personaggio, con tre macchine,una barca e che ad ogni weekend vado a svernare dove mi pare,mi metto in testa di rappresentare gli umili che devono campare con misere pensioni o stipendi?
Cos'è?
La pace della coscienza attraverso il pietismo della cristianità che c'è in tutti noi?
Ma per favore,facciamo in modo di riunire tutti gli onesti sotto lo stesso tetto e che siano gli intelligenti furbi, che arrivano dagli umili, e quelli del ceto medio,mossi da vero sentimento di moralità democratica a diventare le nostre guide.
Certo,il percorso sarà lungo e non privo di difficoltà ma,non è che ci siamo tolti di dosso la schiavitù in un minuto, e nemmeno l'impero romano è durato il breve volgere di un attimo,chiaro a tutti compagni?
Suerte
Un abbraccio circolare.
Val

Anonimo ha detto...

Val!.... Val!.... Chi sei?

Mi ha molto colpito quanto hai scritto e non sai come mi soddisfa leggere argomentazioni come le tue.

Restiamo in contatto.


Sottolineo la "tristezza" sottolineata da Elena:

"Anche gli anziani possono essere un bel business... basta saperli "convertire"...
Che tristezza..."

Val ha detto...

Certemente che restiamo in contatto!
Nunzio,devi portare pazienza,sono superimpegnato in un progetto che potrebbe portare a dei risultati interessanti per tutti noi .
Le persone coinvolte(e ripeto persone) sono di tutto rispetto e molto difficilmente ci faremo del male ancora prima di nascere,anzi,se le nostre percezioni sono esatte,come riteniamo,abbiamo cominciato ad infastidire,e non poco,qualcuno d'importante.
Ma.....staremo a vedere,preferisco che siano i fatti a parlare per noi,diciamo(fretta esclusa,perchè cattiva consigliera)entro febbraio
Comunque,io ed Elena ci scriviamo da tempo.
Oltre ad avere grande stima di lei e rispetto per il suo impegno,le riconosco una capacità davvero straordinaria di superare il suo "steccato di convinzione" cosa non comune ma,estremamente semplice quando si legge il suo profilo...quella parola "anarchica nel cuore",racconta Elena.
Ad ogni modo non è mia intenzione abdicare e allontanarmi,anche da un solo singolo che persegue gli stessi miei obbiettivi,ed è perchè sono schifato da questa situazione, che trovo necessario cambiare.E'il come farlo che mi stimola e mi sprona a continuare in una direzione diversa dai progetti che hanno voluto a tutti i costi sottoporre alla intera sinistra,quando si richiedeva loro,molto semplicemente,di governare,come il nostro mandato aveva lasciato chiaramente intendere.
Per la prima volta una parte vincente,invece di sottoporsi ad un semplice maquillage,sottopone se stessa ad una vera e propria ristrutturazione generale(cosa che deve essere eslusiva ad un perdente e che non è stata fatta,da questi soggetti, nel 2001)proponendoci che,il nuovo percorra un cammino che ricicli loro stessi alla guida del cambiamento!!!!Mi stò letteralmente scompisciando dalle ghignate.
Potrei scriverti del perchè a Milano si perde sempre(qui gli sconfitti se ne devono andare!)o del progetto alternativo,assolutamente non verticistico(no è???) che chiamano PSE,lo faremo ma non in questo momento.
Ora per favore ...tiremm innanz!

Un abbraccio e a presto .
Suerte.
Val