"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 17 gennaio 2007

BALLARO’: l’informazione di parte


Non so quanti di voi abbiano guardato la trasmissione in oggetto (che in tempi sospetti venne tacciata di essere troppo “di sinistra”).

Io sì, dopo parecchio che mancavo l’appuntamento (il canone l’ho pagato… ma già nella Banca dei Favori c’è un post connesso: andate e commentate)

C’erano un rappresentante del governo (D’Alema), uno dell’opposizione (Tremonti), un sindacalista (segretario della CISL) ed un rappresentante degli industriali, i metalmeccanici, che sono tra i più forti e numerosi: par condicio assicurata.

Ohibò. S’è parlato di diverse cose, si sono rimpallate accuse come al solito, non sono mancate frecciatine e battutacce – ma in modo piuttosto civile, finalmente.

Quello che è mancato invece (nonostante la parola “sinceramente” sia risuonata diverse volte, ma a me, come dire, mette agitazione piuttosto che tranquillità, se pronunciata da certi personaggi) è il voler sviscerare fino in fondo i temi, è il prendersi le proprie responsabilità e la volontà di dimostrare di voler smettere di prendere in giro la gente.

Tutti concordi (TUTTI!) che per far uscire l’Italia dalla crisi che l’attanaglia bisogna CRESCERE… ma crescere chi, crescere come? Se crescere significa produrre, c’è qualcosa che mi sfugge. Produrre per chi e per cosa? Se le retribuzioni e le pensioni non vengono adeguate al costo della vita (vi ricordate della contingenza? Quella grossa vittoria che il sindacato ottenne nel 1975 e fu firmata, per gli industriali, nientedimeno che da Agnelli, allora presidente di Confindustria, dove si unificava il punto per tutti, con grande vantaggio – finalmente – per i lavoratori? Quello stesso meccanismo che Craxi dimezzò nel 1984 ed Amato abolì nel 1992? Strano, a pensarci adesso, che Agnelli – il padrone per antonomasia – abbia firmato quell’accordo e che Craxi ed Amato – socialisti almeno per nome – l’abbiano ridotto ed abolito… O no? Be’, ieri sera, forse per pudore, nessuno l’ha nemmanco menzionato. Acqua passata…) possiamo produrre tutto quello che vogliamo, tanto il mercato (cioè noi consumatori) non compra. Perché non ha i soldi per campare quattro settimane al mese, figuriamoci per il superfluo… ma già, esistono finanziarie che ti prestano i soldi per andare in vacanza, comprarti il SUV e il cellulare di ultima generazione (che domani è già vecchio, ma che importa… si chiede un altro prestito!) e se proprio noi non riusciamo ad assorbire quello che produciamo, c’è sempre l’estero che assorbe le nostre eccedenze. Ma quale estero? L’occidente più o meno alle prese con i nostri stessi problemi, gli Stati Uniti protezionisti, l’est europeo dove tanti industriali esportano l’attività per pagare meno la manodopera (quindi chissà quanti soldi hanno, i nostri poveri simili dell’est…), oppure il terzo mondo? Non contenti di “regalare” latte condensato scaduto a chi non ha l’acqua, adesso gli esportiamo pure lavatrici e lavastoviglie… peccato che in molte zone manchi ancora la corrente elettrica!

Be’ insomma. Che un ex comunista non faccia parola di un accordo affossato passi (per rimorso?), che non ne parlino i rappresentanti della destra (perché dimostrazione clamorosa che non è affamando la gente che l’economia tira) ci sta, ma che nemmeno il sindacalista della situazione se ne voglia ricordare… sembra che il balletto verta tutto su come infinocchiare ancora una volta i lavoratori dipendenti, i precari, i disoccupati ed i pensionati. E poi, chi l’ha detto che vogliamo continuare a fare i consumatori, cioè gli oggetti, e non i soggetti del nostro produrre? Una volta il calzolaio produceva le scarpe quando qualcuno ne aveva bisogno, non faceva scorte colossali che poi gli sarebbe toccato svendere… e stava forse peggio? Non costretto a passare la vita alla catena di montaggio della produzione? Non è un puro discorso retrò, è un invito a riappropriarci del nostro tempo e della nostra vita… Stefano, aiutami tu! E anche su Alce Nero (vedi link) si trovano elementi di meditazione sufficiente contro la produzione coatta.

E se invece di “buttarci a produrre” cercassimo di sfruttare in modo eco-compatibile ed intelligente le risorse innegabili – in termini di cultura, arte ma anche di natura – di cui siamo beneficiari senza merito (se proprio vogliamo essere precisi, più con demerito… distrazione, disattenzione, menefreghismo etc)?

Ma torniamo a quanto stavo dicendo: i pensionati. Ecco: ieri si è parlato anche di pensioni e, anzi soprattutto, della necessità di riformare il sistema pensionistico. Anche qui, non mi sono stupita – piuttosto sono rimasta amareggiata – della faziosità della discussione. Nessuno, dico NESSUNO, ha detto perché l’INPS è in deficit.

Secondo gli intervenuti alla trasmissione, campiamo troppo per mantenere le condizioni in vigore, quindi è giusto che chi lavora lavori di più. E chi non lavora? Invece di fare una riforma seria ed impegnativa del mondo del lavoro (che vorrebbe dire mettere in discussione non solo la famigerata legge 30, che qualcuno si ostina a chiamare “legge Biagi”, ma anche la Treu… ministro di un governo di centrosinistra…. Sarà per questo che non se ne parla, per non dover ricordare che, ancora una volta, è stata “la sinistra” ad andare per prima contro i lavoratori? Ma non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Per il dibattito sulle pensioni - e sulla reale situazione dell’INPS, e sul fatto che un ente previdenziale sia stato saccheggiato per assistenzialismo - vi rimando al blog del PdCI: www.comunisti-italiani.it, sezione blog, argomento pensioni, guarda caso…. Lì si trovano “memorie” interessanti… anche se il blog in sé è piuttosto “rigido” per i miei gusti), si parla di innalzare il numero di anni che la gente deve lavorare (ovviamente, cercando di contenere gli stipendi!), si tirano in ballo coefficienti da pazzi (pardon, da maghi delle assicurazioni. Insomma, da qualcuno che fa gli interessi di tutti tranne che i nostri), si parla di esonerare dal lavorare più a lungo i lavoratori “usurati” (siamo proprio come le macchine…) ma senza specificare bene quali sarebbero questi lavori usuranti. Certo, stare in miniera otto ore non dev’essere una pacchia – ma usura meno, anche se in modo diverso, stare in classe con una banda di ragazzini scalmanati il cui divertimento principale consiste nel buttare i banchi fuori dalla finestra? O è forse meglio fare turni di 13/14 ore filate come operatori socio-sanitari, alle prese con ragazzi e/o adulti con problemi di relazione? Certo nelle attività usuranti è difficile far rientrare l’incarico di ministro… o di parlamentare in genere, almeno per come si comporta la maggior parte di lorsignori.

Conclusione: Ballarò sarebbe una trasmissione “di sinistra”, misteriosamente sopravvissuta allo strapotere della destra berlusconiana. Ma dove? L’opposizione, quella vera, non c’era… C’era invece la folta rappresentanza di gente che vuole continuare a spartirsi la torta.

PS: Rifondazione ha messo il veto alla liberalizzazione dell’acqua: ma Vendola lo sa?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho smesso di vedere Ballarò da poco prima delle ultime elezioni e non me ne sono affatto pentito.

Non esiste nessuna trasmissione "interessante" per il pubblico. Suggerisco blob e qualche programma informativo in terza serata su Rai 3.

Saluti.

elena ha detto...

Ebbravo... l'ho fatto anch'io per un periodo (subito dopo che ho "litigato" con il Berty proprio sul set di Ballarò, ma questa storia verrà raccontata in altro post). Però, sai com'è, ogni tanto mi ci casca l'occhio... anche se serve solo come conferma.
Ma non hai nulla da dire sul resto? :)
Suerte!

ska ha detto...

Mi sa che fare il parlamentare sia usurantissimo, a giudicare da quanto poco ci mettono ad andare in pensione!
D'accordissimo sul discorso della catena di montaggio della produzione...e visto che hai tirato in ballo il calzolaio, avete notato quant'è difficile trovarne uno, ormai? Una volta le scarpe costavano tanto ma erano buone, ora le compri a 50.00 euro (pochissimo per gli standard odierni e il valore dell'euro) e l'anno dopo le butti perché non vanno più di moda. Ne ho avuti di problemi quando mi sono messa in testa di farne riparare un paio!
Che folli che siamo...
Sulle pensioni temo di non essere abbastanza preparata: cos'è la contingenza? Scusate l'ignoranza...
Per quanto riguarda Ballarò, l'ho visto poche volte perché la maggior parte delle volte mi tocca lavorare. L'impressione che ho avuto è che Floris sia senz'altro di sinistra o sinistroide. Piuttosto è negli scontri dei politici di coalizioni avverse che non credo più...

Anonimo ha detto...

Sono un pò più giovane di te e mi sono affacciato dopo sul mondo politico, tu sei storicamente più informata di me.
Ho solo da imparare adesso, devo imparare ad ascoltare chi sa qualcosa più di me.

Anonimo ha detto...

O cacchio! Skakkina qui?

;)

ska ha detto...

qui e ovunque, come l'Amico tuo...oddio, un fulmine!!!!!!!

elena ha detto...

Tranquilli ragazzi... l'Amico è stato avvisato: se vuole può partecipare, ma alla pari con tutti gli altri. Quindi niente fulmini!
La contingenza, Skakkina, non riguardava le pensioni ma le retribuzioni. Era stata istituita nel 1945, ma inizialmente era una specie di presa in giro per i manovali ed in genere per i lavoratori dipendenti di "basso livello", in quanto era calcolata percentualmente (a maggior retribuzione, maggiore contingenza, agli uomini più che alle donne, agli operai meno che agli impiegati ed alla gente del sud meno che alla gente del nord. Su quest'ultima differenza da un certo punto di vista sono d'accordo. Piano prima di parlare di razzismo: è innegabile che la vita al sud costa meno che al nord (prendete l'esempio della classica tazzulella 'e café: a Milano costa più che a Roma e non ho mai capito perché. Ma a parte questo, era evidentemente ingiusta e riproponeva i privilegi che avrebbe dovuto combattere.). Tra il 69 ed il 75 fu unificata(niente più differenze di sesso o regione), ma restava proporzionale. Finalmente nel 1975 fu deciso di unificare il punto di contingenza (che tradotto, significava che per ogni 1% di aumento del costo della vita, le buste paga sarebbero aumentate di 2500 lire circa al mese. Tutte le buste paga: quelle degli operai e quelle dei dirigenti. Ovvio che ad undirigente 2500 lire potevano fare solo il solletico... non così per le classi più deboli, soprattutto in considerazione del fatto che negli anni succesivi l'inflazione ha toccato pure il 20% l'anno... Sulle pensioni non credo venisse applicata direttamente (non ne ho esperienza), ma certo contribuiva in prospettiva: se la mia retribuzione mantiene l'aggancio con il costo della vita, così farà pure la mia pensione futura, perché parte da un livello maggiore. Poi PURTROPPO è arrivato Craxi (seguito da Amato...) altro che dedicargli una strada... questo lo può fare giusto la Moratti a Milano!
Mi sembra di fare la maestrina... be', la penna rossa non mi manca (e mica solo quella!) Ma chiedete, chiedete. Senza paura. L'unica cosa che deve far paura qui è l'ignoranza, quella a cui ci destinerebbero i nostri cari politici con la memoria corta. Anceh secondo me Floris è sinistrorso... ed è il motivo per cui ieri è stato zitto. Ma a mio avviso aveva ragione il Che: la verità è rivoluzionaria.
Suerte.