"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 14 gennaio 2007

Il Mondo psichiatrico..


Mi chiamo Mauro, sono un operatore socio-sanitario, uno di quelli che frequentemente incontrate nell'ambiente sanitario e sociale (case di riposo, strutture educative, attraverso i servizi sociali, ospedali ecc.), uno di quelli, cioè, che per quattro soldi si occupano della salute e del benessere altrui.. almeno dovrebbero. Io, per scelta, lavoro nel campo psichiatrico, ho avuto esperienze sia con adulti che con minori e, ahimè, se mai avevo dubbi è da un pezzo che li ho seppelliti. Il mondo del disagio mentale (e se di malattia dobbiamo parlare allora chiamiamole malattie dell'anima) vede ormai il dominio incontrastato degli psicofarmaci, dispensati dai sacerdoti di una nuova religione, gli psichiatri, alla quale, volenti o nolenti, dovremo inchinarci tutti. Sta avanzando un nuovo conformismo di tipo coatto: una volta si prendevano coloro che marciavano fuori dalle righe della società e li si internavano nei manicomi o nelle patrie galere, oggi li si tratta domiciliarmente o in "comunità" con dosi massicce di psicofarmaci, veri e propri veleni del corpo e dello spirito. E nemmeno i bambini ne sono dispensati; basta essere vivaci in modo giudicato non tollerabile (con metri e misure molto elastici) e, alè, una bella visita dallo psichiatra e poi giù, una bella dose quotidiana di pillole e goccine, tanto per rincoglionirli un po e renderli innocui.. Peccato che dopo un mese di assunzione, adulti o minori che siano, non potranno più fare a meno delle loro dosi, e quindi saranno malati a vita. E recentemente il nostro Ministero della Sanità ha decretato che la soglia di somministrazione non può essere inferiore agli otto anni.. Otto anni, capite? Da quell'età in poi possono venire somministrati psicofarmaci, anche contro le indicazioni delle stesse case farmaceutiche.. Io stesso ho dato questi cosiddetti medicinali ai bambini, nonostante nei bugiardini venisse esplicitamente detto che non dovevano essere dati ai minori, o che non erano stati "testati" sui minori (per cui non si potevano conoscere le conseguenze sulla loro salute), pena gravi patologie con rischi anche di morte. Già, alcuni disgraziati muoiono pure, a causa di questi veleni ingurgitati.. Potete immaginare con quale animo io possa lavorare, quale rabbia e tristezza mi possano prendere nell'espletamento dei miei "doveri". Ah, sento già qualcuno esclamare: beh, perché non ti ribelli, perché non denunci la situazione ecc. ecc. Allora, prima di tutto io credo nel mio lavoro, cerco di farlo meglio che posso, ho bisogno di mangiare anch'io e quindi non mi è consentito fare barricate ad oltranza; e, seconda cosa, noi abbiamo l'OBBLIGO di fare quello che facciamo perché in Italia funziona così: responsabile della prescrizione è il medico. Il farmaco è un veleno (difatti è sinonimo)? Lo sappiamo, ma, suvvia, operiamo per il bene del malato.. quindi, se non nel caso di accertato dolo (ma sfido voi a provare che un medico è in mala fede) qualsiasi prescrizione che lo psichiatra mette nero su bianco NON E' contestabile.
Per ciò, e perché le cose cambino, bisogna che la società, cioè le persone, si costruiscano una coscienza in materia attraverso una corretta informazione. Difficile, ma si può fare. Ad esempio scrivere queste note ora, per questo blog, ha proprio lo scopo di aprire un dibattito serio e approfondito in materia. Che dite, vogliamo parlarne?

Pubblico volentieri questo post - evidentemente non mio: non ne ho le competenze - perché il tema mi interessa e secondo me è un'altra di quelle cose per le quali DOBBIAMO fare qualcosa!

4 commenti:

Stefano Moracchi ha detto...

Il tema sollevato da Mauro, credo, vada nella direzione giusta. quella cioè di indicare una strada diversa da quella che le moderne scienze ci hanno prima indicato, ai tempi di Saint-Simon con la legge dei tre Stadi, e poi essendosi fatta "sistema", imposto.
Il pensiero che non trova attuazione in un ordine storico sociale, chiaramente è un discorso meta-fisico, cioè che va al di là della pratica scientifica. E' un discorso che non trova operatività in quanto non è conseguente ed efficiente al sistema positivistico. La scienza positiva non ha credenze ma solo riscontri.
Se una pillola farmaceutica ha il potere di inibire un comportamento significa semplicemente che ha fatto il suo effetto, che è appunto quello di non presentare comportamenti che vengono rifiutati.
Ma questo discorso non può essere imputato alla pratica, semmai va analizzato dall'accettazuione o meno della teroria.
Ai tempi di Platone esisteva una distinzione tra teoria e praxis, ma non nel senso che una aveva meno legittimità dell'altra, tanto è vero che la praxis era una teoria della pratica.
Teorizzare una idea significava entrare in una "sostanza" che non si riscontrava nel mondo oggettivo ma che veniva fata risalire in un mondo delle idee, dove il suo prototipo riposava e faceva da riferimento, poi trovava accoglienza nel mondo pratico, un mondo oggettivo, dove le idee vi trovavano riscontro.
Nell'era del positivismo scientifico, la teoria ha perduto questi riferimenti e la pratica ha dissolto tutti quei contenuti che non avevano riscontro nella società dell'efficienza.
E' chiaro che una società che ha fatto della statistica la sua prerogativa e il suo metro di giudizio, qualsiasi valore che non trovi risposta in un questionario, non potrà essere valorizzato e accettato.
Sensibilità, reciprocità, tolleranza, amore per il diverso, sono scaduti a comportamenti non produttivi, e anzi socialmente pericolosi al sistema.
Il pensiero che fa la differenza, il pensiero negativo ( quello cioè che contesta il positivo come imposto) sono da debellare e far passare come pensieri che mettono in pericolo la società del benessere e dell'efficienza.
La poesia, intesa nel senso più largo, come visione del mondo alternativo, è accettata ma solo con "riserva" nel senso di essere confinata tra quei pensieri strani che non vengono comnpresi nel sistema. Così anche la tolleranza verso il pensiero diverso, è una specie di repressione.
La malattia mentale è un antidoto verso un mondo repressivo. Paradossalemnte il malato si ammala per sopravvivere a un dato mondo. Il voler guarire il malato significa fargli accettare ciò che per lui è inaccettabile. Questa pratica che una volta era svolta dalla psicoanalisi, attraverso un lavoro di discorso, è stata anch'essa soppressa, per far posto alla psichiatria che cura attraverso il farmaco, ed esalta il potere della pillola.
Il farmaco salta tutta quella pratica di discorso che è prerogativa della psicoanalisi, perchè porta ad insorgenza un discorso pericoloso, che mette in chiaro il paradosso e l'insensatezza di un sistema costruito sulla efficienza e la contraddizione. Le antinomie sono all'ordine del giorno e vengono accettate come sottoprodotti del sistema. Le contraddizioni sono accettate come funzionali al sistema.
Una società efficiente è un a società che distrugge e la distruzione è la sua forza.
Uccide il pensiero che non si confà al sistena, uccide la natura per far posto alla modernità, uccide le i popoli per far posto alla democrazia.
Noi siamo già anestetizzati dalla nascita, ingeriamo farmaci atraverso il cibo quotidiano, li ingeriamo attraverso i mass-media.
Sono tutti profdotti inibitori, che allievano e rendono cauti i nostri impulsi.
Solo in coloro che questi strumenti non si rendono efficaci si arriva al farmaco specifico, dove il sollievo dell'ammalato è cosa da poco in confronto a quello che arreca alla famiglia e alla società.

Val ha detto...

E tutto ci riporta al conflitto d'interessi,imperante nelle alte sfere del settore della sanità.
Abbiamo primari e leccapiedi,che detengono ,nello stesso tempo, posti di potere sia nelle strutture sanitarie che in quelle farmaceutiche.Abbiamo presidenti di associazioni posti a tutela della salute del malato che sono nella medesima situazione,ugualmente ottimi sponsor delle case farmaceutiche e detentori di un immenso potere di convincimento perchè,anzichè ergersi difensore del malato.......
Alleluja,alleluja.
Tutto è diventato così trasversale da produrre inciuci su inciuci.
L'esatto capovolto di quando militavo nel PSI(pure allora ero un rompicoglioni)dove era la politica ad essere dominante sull'economia... eh si, ha fatto proprio un buon lavoro ,complimenti cavaliere è riuscito a farsi copiare da una moltitudine di scellerati,tanto da meritarsi il marchio di affidibilità da questi scarsi compagnucci, che continuano imperterriti ad emularla,tanto da renderla così felice che ,anche lei troverà,mi consenta e ne convenga, perfettemante inutile far cadere questo governo... e perchè mai?
Stanno facendo i suoi interessi meglio di lei!
E dopo averlo visto all'opera,sul come è riuscito ad annicchilire gli onesti attraverso il condono fiscale e a distruggere le famiglie italiane,foraggiando le masse di avidi commercianti e incolpando il mortadellone di tale misfatto,le rinnovo ulteriormente i complimenti per le sue capacità di adunanza e disunione...davvero i miei complimenti più vivi.
Lei probabilmente avrà partita vinta,perchè nel poco tempo che la mia condizione di disabile mi lascia, non riuscirò di certo a convincere del bisogno di convergenza, ogni
coscienza onesta e democratica per estirpare dalla radice il marcio che lei ha seminato,quindi e ormai purtroppo chiaro per me che ,la ragione l'aveva il caro Winston e allora, vorrà dire che per il tempo terreno che mi rimane cercherò di chiedere all'amica Cecilia di ottenere la cittadinanza svedese in attesa di salire verso gli alti pascoli di Manitù ,sperando che almeno lì,lei e quelli come lei non ci siano.
Suerte
Val

mauro ha detto...

Grazie Stefano e Val, per i vostri commenti al mio post. Mi riservo di entrare più nel merito in seguito.. per ora trovo sia interessante la rilettura di questa lettera..

Editoriale, Latina Oggi - 16.07.2006

Scrive un insegnante
Psicofarmaci ai bambini: lo sgomento

Egregio Direttore,
in qualità sia di mamma che di insegnante non posso non comunicare, attraverso questa lettera, il mio grande sgomento e tormento interiore in merito a tutto quello che oggigiorno sta ruotando attorno al mondo del bambino. Una volta si parlava di «Caccia alle streghe», oggi il bersaglio principale è il «bambino», ad ogni costo!

E per colpirlo una parte di psichiatria ha coniato delle malattie le cui diagnosi non sono supportate da evidenze scientifiche,, ma si basano unicamente sulla catalogazione di soli sintomi.
Ed ecco I'ADHD, ovvero il Disturbi da deficit di attenzione e iperattività, considerata una malattia e inserita nel DSM, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, ma che in realtà significa solo un insieme di sintomi e comportamenti.

Gli unici strumenti che vengono utilizzati per diagnosticarla sono liste di domande (www.perchenonaccada.org),non esami del sangue o altro test biologico che consentono di accertare la presenza o l'assenza di una malattia (http://www.adhdfraud.org/). Il farmaco prescritto per la cura di questa fantomatica malattia è una droga, un'anfetamina, che già begli anni '70 era in voga presso alcune comunità di tossicodipendenti negli USA, il metilfenidato, che ha già causato vittime fra i piccoli (http://www.ritalindeath.com/) e anche quando non se ne abusa i suoi effetti collaterali includono cambiamenti di pressione sanguigna, angina, perdita di peso e psicosi tossica e durante la fase di astinenza, il rischio di suicidio.
Ma non è finita qui! Si parla anche di altre malattie, considerate da alcune correnti psichiatriche di origine neurobiologica, dovute ad alterazioni genetiche: la dislessia e i disturbi dell'apprendimento, discalculia, disortografia, disgrafia. Ma se ciò fosse vero, dove sono le prove scientifiche che ne dimostrano l'esistenza? Nelle scuole italiane si vanno sempre più affermando corsi di aggiomamento e formazione per docenti e famiglie, i quali vengono imbottiti di false informazioni su questi nuovi disturbi, mentre vengono somministrati agli alunni questionari, sondaggi, rilevamenti per individuare i bambini affetti da tali "disturbi".

Ritengo che la scuola svolga un ruolo sia educativo che didattico ed ogni bambino, che la frequenti, abbia il diritto sia di crescere in modo sano ed equilibrato, di consolidare, potenziare le conoscenze applicando poi nella sua vita e sviluppare la propria personalità.

(Lettera firmata)

Val ha detto...

Caro Mauro,
ad essere sincero,ho spostato e collegato al risvolto puramente economico la mia risposta al tuo post.
Devo dire che,leggendo la lettera che hai pubblicato e,dopo aver letto di quella signora,che per lungo tempo è stata curata per disturbi mentali,mentre aveva un tumore allo stomaco,e riconoscendoti molta più esperienza e capacità di analisi nel puro giudizio specifico del settore sanitario in questione,non sono per nulla dispiaciuto di aver analizato uno dei due motivi di questo accanimento.
L'altro motivo lo hai già scritto tu!
Suerte.
Val