19/06/2007
BASTA CON LE MORTI BIANCHE PER MANCANZA DI SICUREZZA
Sabato scorso è morto il cittadino marocchino di 35 anni di età Anani Redouane mentre stava guidando un muletto in retromarcia.
È caduto con questo precipitando nel vuoto da un’altezza di circa un metro e mezzo.
Era privo di casco di sicurezza.
Lavorava presso una cooperativa di facchinaggio operante presso l’interporto di Bologna.
Era a detta dei suoi colleghi un lavoratore esperto.
È difficile pensare che abbia sbagliato pedale.
C'è da chiedersi come mai fosse sollevata la saracinesca di protezione, quella che dovrebbe tenere chiusa la rampa di carico quando non c’e nessun camion su cui caricare le merce.
Se fosse stata chiusa come doveva, il muletto non sarebbe caduto
La morte di Anani Redouane fa salire a dodici il numero di persone che hanno perso la loro vita per incidenti sul lavoro nella provincia di Bologna nei primi sei mesi di quest’anno, 4 in più di tutto il 2006.
Ogni anno in Italia ci sono, purtroppo, 1328 morti sul lavoro.
La metà di questi decessi si verifica sulle strade, alla guida di automezzi per il trasporto merci, il 30 percento nel settore dell’edilizia, mentre il restante 20 per cento nel campo dei servizi e della logistica.
È l’ennesimo infortunio mortale in uno dei settori all’interno del Interporto dove da anni le organizzazioni sindacali denunciano l’organizzazione della logistica e la situazione di lavoro nei magazzini, soprattutto nei turni di notte. Ci sarebbero delle cooperative che utilizzano lavoratori in situazione irregolare, lavoratori in nero, subappalti di subappalti.
Per questi motivi oggi ,dalle 12,30 alle ore 14 è stato indetto un presidio di protesta da parte della CGIL davanti all’Interporto di Funo.
La morte di Anani Redouane ci parla della mancanza di sicurezza sul lavoro per tante persone, tra le quali tanti immigrati che sono partiti da paesi lontani sperando un miglioramento per se stessi e per le proprie famiglie, costretti qualche volta ad accettare lavori privi della sicurezze necessarie.
Purtroppo molte volte le cronache mostrano principalmente aspetti negativi dell’immigrazione, alimentando paura e pregiudizi senza mettere quasi mai in luce l’impegno di migliaia di uomini e donne che lavorano sul nostro territorio aiutando a far crescere il benessere collettivo della collettività, pure in situazioni di estremo pericolo come quella descritta anteriormente.
Oggi Bologna il nostro Consiglio Comunale ha reso omaggio agli illustri professori Alberigo e Roversi , in memoria del loro impegno pubblico e culturale nella nostra città.
Mi permetto di chiedervi un minuto di silenzio per ricordare Anani Redouane, e dare testimonianza di sincera solidarietà alla sua famiglia, con l’impegno di mettere in atto tutte le misure necessarie per porre fine alla lunga lista delle "morti bianche" .
http://www.leonardobarcelo.it/
Sabato scorso è morto il cittadino marocchino di 35 anni di età Anani Redouane mentre stava guidando un muletto in retromarcia.
È caduto con questo precipitando nel vuoto da un’altezza di circa un metro e mezzo.
Era privo di casco di sicurezza.
Lavorava presso una cooperativa di facchinaggio operante presso l’interporto di Bologna.
Era a detta dei suoi colleghi un lavoratore esperto.
È difficile pensare che abbia sbagliato pedale.
C'è da chiedersi come mai fosse sollevata la saracinesca di protezione, quella che dovrebbe tenere chiusa la rampa di carico quando non c’e nessun camion su cui caricare le merce.
Se fosse stata chiusa come doveva, il muletto non sarebbe caduto
La morte di Anani Redouane fa salire a dodici il numero di persone che hanno perso la loro vita per incidenti sul lavoro nella provincia di Bologna nei primi sei mesi di quest’anno, 4 in più di tutto il 2006.
Ogni anno in Italia ci sono, purtroppo, 1328 morti sul lavoro.
La metà di questi decessi si verifica sulle strade, alla guida di automezzi per il trasporto merci, il 30 percento nel settore dell’edilizia, mentre il restante 20 per cento nel campo dei servizi e della logistica.
È l’ennesimo infortunio mortale in uno dei settori all’interno del Interporto dove da anni le organizzazioni sindacali denunciano l’organizzazione della logistica e la situazione di lavoro nei magazzini, soprattutto nei turni di notte. Ci sarebbero delle cooperative che utilizzano lavoratori in situazione irregolare, lavoratori in nero, subappalti di subappalti.
Per questi motivi oggi ,dalle 12,30 alle ore 14 è stato indetto un presidio di protesta da parte della CGIL davanti all’Interporto di Funo.
La morte di Anani Redouane ci parla della mancanza di sicurezza sul lavoro per tante persone, tra le quali tanti immigrati che sono partiti da paesi lontani sperando un miglioramento per se stessi e per le proprie famiglie, costretti qualche volta ad accettare lavori privi della sicurezze necessarie.
Purtroppo molte volte le cronache mostrano principalmente aspetti negativi dell’immigrazione, alimentando paura e pregiudizi senza mettere quasi mai in luce l’impegno di migliaia di uomini e donne che lavorano sul nostro territorio aiutando a far crescere il benessere collettivo della collettività, pure in situazioni di estremo pericolo come quella descritta anteriormente.
Oggi Bologna il nostro Consiglio Comunale ha reso omaggio agli illustri professori Alberigo e Roversi , in memoria del loro impegno pubblico e culturale nella nostra città.
Mi permetto di chiedervi un minuto di silenzio per ricordare Anani Redouane, e dare testimonianza di sincera solidarietà alla sua famiglia, con l’impegno di mettere in atto tutte le misure necessarie per porre fine alla lunga lista delle "morti bianche" .
http://www.leonardobarcelo.it/
1 commento:
Invito allora te ed i tuoi lettori a visitare il blog di Verzetti, che ha lanciato un appello per dire BASTA MORTI BIANCHE, a questo link:
http://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2007/04/appello-del-rockpoeta-petizione-basta.html
ciao a tutti.
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