Lettera gentilmente inviata dal compagno Oliviero Diliberto come commento al post di Elena Gli ultimi giorni del condor?, che pubblichiamo volentieri.
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Cara Elena,
non mi nascondo attuando la difesa del governo Prodi (peraltro molto difficile) e sottolineando solo le luci, sempre più opache, e omettendo le molte ombre.
Anche io, come te, credo che se si andasse oggi alle elezioni il risultato elettorale sarebbe quello della sconfitta.
Anche se vorrei aprire un ragionamento sulle elezioni amministrative che si sono svolte meno di un mese fa, e che hanno visto il nostro Partito l?unica forza del centro sinistra a reggere, e in parte ad avanzare, segno che il nostro elettorato comprende il difficile lavoro che stiamo svolgendo.
Certo la cosa non mi rincuora, però ci sono dei dati che vanno in contro tendenza, e parlo dell’ottimo risultato di Taranto, fucina dell’unità delle forze della sinistra, dove il candidato a sindaco sostenuto da noi, rifondazione, verdi e sinistra democratica stravince il ballottaggio con l’esponente del Partito Democratico. Senza dimenticare Gela, dove il nostro compagno Rosario Crocetta viene rieletto al primo turno con oltre il 60% dei consensi.
Questi dati sono il segno di una richiesta ben precisa dei nostri elettori, e quando dico nostri parlo di tutta la coalizione di centro-sinistra, che ci chiedono di cambiare nettamente rotta.
La questione della tenuta del Governo è legata a doppio filo all’atteggiamento di quelli che giustamente definisci Poteri Forti, che ancora non hanno digerito non solo la presenza dei comunisti nel governo ma l’intera politica estera a partire dall’uscita dell’Italia dall’Iraq.
Poteri che incidono come affermato anche da te in maniera trasversale; non vedo grandi differenze sulla laicità dello Stato tra Rutelli e Casini e sulle pensioni non noto differenze tra Tremonti e Dini .
Oggi queste forze ed in particolare Confindustria e Stati Uniti chiedono a gran voce non solo politiche più liberiste; ma anche a livello internazionale intendono ridurre nuovamente l’Italia a vassallo statunitense; per far questo da tempo cercano di sostituire la sinistra o di far cadere questo Governo.
Gli attacchi di questi giorni nei confronti del Ministro degli Esteri Massimo D’Alema sono il segno di queste politiche di ingerenza, messaggi subdoli, veline che in realtà hanno un solo fine cambiare la politica estera di questo Governo, che possiamo dircelo tolta la brutta pagina Afgana, è fatta di iniziative lodevoli, indipendenti dalle politiche di Washington.
Ecco Elena, noi possiamo anche uscire da questa maggioranza, saremmo più leggeri, senza più il peso di continue mediazioni, ma agevoleremmo il progetto di questi Poteri, che finalmente potranno senza intralcio portare avanti i loro scaloni pensionistici, la loro precarizzazzione del mondo del lavoro e le loro guerre permanenti e per togliersi futuri imbarazzi fare una bella riforma elettorale per annullare definitivamente dal sistema politico tutte quelle forze che all’interno delle istituzioni rappresentano ancora il mondo del lavoro.
Chissà se con la confederazione della sinistra riusciremo a sventare tutto questo, e a cambiare la rotta di questo Governo. Noi ci proveremo.
Un abbraccio.
Oliviero Diliberto
28/06/07
1 commento:
Caro Oliviero.
Voglio innanzitutto ringraziarti – e di motivi ce ne sono parecchi: non solo il tuo puntuale non sottrarti al dibattito che cerco di aprire nel mio blog (posso dirlo: sei l’unico a rispondere…), ma anche per non riempirci la testa di belle parole (come più o meno tutti gli altri fanno, dai loro siti e/o dai loro palchi).
Certo non posso non condividere la tua analisi delle amministrative (anzi, è proprio tenendo conto anche di quelle che sono arrivata alla conclusione espressa nel risultato possibile 2). Però… il fatto è che le amministrative NON SONO le politiche. Non devo dirtelo io. Ma è più facile che in un’amministrazione più vicina (nel senso proprio fisico del termine) alla gente – cioè quella amministrativa – sia più facilmente individuabile chi è da premiare e chi invece vive di parole. Della politica del palazzo non arrivano che “sprazzi” (e che sprazzi! Se si considera che al TG regolarmente viene lasciato più spazio ai commenti della CdL che alla maggioranza, che anzi spesso è relegata a battute citate dal giornalista…) e, da quelli, è più difficile discernere il compagno dal nemico – persino dal “semplice avversario”.
E comunque, anche all’interno della maggioranza, si sente spessissimo parlare di questa “sinistra radicale e riottosa” che altro non fa che dare del filo da torcere a Prodi ed amici. Anche se poi, a voler ben vedere, il filo da torcere è solo la richiesta di rispetto del corposo programma che il centrosinistra si è dato prima delle elezioni.
La tua replica giunge a fagiolo… proprio nel giorno in cui, finalmente, si è messo mano alla Bossi-Fini… e allora come non sostenerti, come non vedere che, nonostante il mare periglioso (e non sempre per colpa degli avversari di schieramento), qualcosa viene fatto?
Certo è dura… mettiamola così: sostenere questo governo perché è obiettivamente il meno peggio disponibile al momento è abbastanza indigesto. Ma – e forse qui è il caso di meditare – forse ne vale la pena… se ci ricordiamo però che, comunque, “noi” siamo i cattivi – per tutti, sempre e comunque – e allora, se Bush viene ancora in Italia, andiamo in piazza senza SE e senza MA. Tanto non abbiamo credibilità da perdere: per chi è una talpa, siamo antiamericani e non possiamo certo aspettare un TG – di qualsiasi rete – o un giornale perché ci venga resa giustizia – quantomeno un minimo di obiettività.
Quanto alla confederazione della sinistra, te ne ho già sentito parlare (e ti ho applaudito in diretta) a Rimini. Sono d’accordo, io… solo, non mi sembra di vedere una reale volontà di realizzarla, soprattutto da chi ha qualche cosa da perdere. Non mi riferisco a te – ma se dovessi cambiare idea, tranquillo: te lo direi senza peli sulla lingua, come al mio solito – ma davvero sembra che in molti non riescano ad uscire dalla logica del “tu in passato hai detto” “tu in passato hai fatto”, dove il “tu” sta per “il tuo schieramento". I socialisti non si vogliono mischiare con i comunisti, i pacifisti ce l’hanno con entrambi gli altri, e tanti personaggi “di spessore” sembrano più interessati al mantenimento della propria carica che al reale benessere del paese e, conseguentemente, alla nascita e crescita di questa “terza via”.
Spero di sbagliarmi… e di non trovarmi a dover scegliere, come sta succedendo nel PD, tra candidati che, in pratica, si autocandidano… brutto gioco di parole, e brutta realtà.
Ciao compagno! Ricambio l’abbraccio.
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