- PAGINE DI MEMORIA STORICA -
foibe e fobie
by kosta Tuesday, Apr. 22, 2003
1- la jaquerie in Istria e Dalmazia, motivata da una miscela esplosiva di oppressione nazionale e sociale iniziata dall'occupazione italiana nel '18 ed esasperata dall'invasione della Jugoslavia nell'aprile del '41, costa meno di 500 vittime, in grandissima parte fascisti della prima ora.
2- la successiva invasione tedesca, che costa invece diverse migliaia di vittime, riporta i fascisti al potere, anche se in posizione subordinata ai Tedeschi.
3- Non e' mai stato posto nel giusto rilievo il ruolo di Maria Pasquinelli, il cui padre era un addetto alla riesumazione di cadaveri di soldati nelle fosse comuni sparse lungo il fronte italiano della Grande Guerra per il grande cimitero di Redipuglia e che sin da piccola lo accompagnava nel suo
macabro lavoro, e che era quello di dedicarsi alla riesumazione dei cadaveri. Divenuta insegnante di "Mistica Fascista" , una volta scoppiata la guerra, essendo vietato alle donne di arruolarsi, si era travestita da uomo, si era arruolata nell'esercito ma in Africa era stata scoperta ed espulsa . Aveva quindi chiesto ed ottenuto di insegnare la sua materia a Spalato (divenuta"italiana" dal '41, ma contesa dagli Ustasci croati).
4-Fu appunto la Pasquinelli che chiese alle autorità partigiane di Spalato il permesso di riesumare i corpi dei fascisti giustiziati dopo giudizio sommario in seguito al crollo dell'Italia e l'occupazione della città.
Successivamente arrivarono i Tedeschi compiendo immani stragi, ma la Pasquinelli continuò nella sua misericordiosa opera di riesumazione trasferendosi successivamente in Istria, assecondata di buon grado dalle autorità tedesche e le subordinate autorità della RSI.
5- L'ufficio propaganda della RSI, aiutato dai propagandisti del III Reich specialisti nel campo (esistono dei libri fotografici di cadaveri di tedeschi in decomposizione estratti da fosse comuni nei Sudeti ed in Polonia editi negli anni '30 dai nazisti per preparare la gioventù tedesca alla successiva guerra) editò un libro di propaganda.
5- La Pasquinelli, presagendo il peggio, esaltata dalla sua febbre "patriottica", andò persino dai partigiani bianchi dell'Osoppo invitandoli ad unirsi ai fascisti della X Mas di Borghese per difendere l'italianità delle terre "redente" dalla vittoria del '18. L'Osoppo attraverso di lei mantenne dei contatti colla X Mas, ed era in contatto coi Badogliani del Sud Italia. La notizia delle "foibe" arrivò esagerata sino laggiù.
6- Finita la guerra i Servizi segreti italiani inglobarono immediatamente elementi dell'Osoppo per contrastare le pretese annessionistiche di Tito creando un pre Gladio che si chiamò non a caso Organizzazione "O", nella quale confluirono anche elementi della ex decima mas. Nemmeno il GMA ne era a conoscenza, tantomeno i dirigenti del PCI che pure partecipavano al governo Parri di unità nazionale. (i finanziamenti provenivano da un segretissimo Ufficio Affari di Confine gestito dal giovanissimo Giulio Andreotti).
7- La propaganda sulle foibe prese l'avvio in grande stile: sulla stampa italiana "libera"continuarono le esagerazioni del periodo fascista, accentuate anche per coprire i gravissimi crimini commessi durante la precedente occupazione italiana in vista del Trattato di Pace colla Jugoslvia per controbilanciare le accuse jugoslave.
8- La pace sancì la cessione alla Jugoslavia della gran parte dei territori conquistati nel '18. Di foibe continuarono ovviamente a parlare i fascisti, e nel frattempo scovarono anche degli pseudo testimoni e storici, come Luigi Papo e qualche altro. In realtà malgrado il fracasso che hanno fatto - e che continuano a fare - di reale hanno nulla!
9- Dopo la caduta del comunismo, e durante le guerre in Jugoslavia, si è riaccesa la campagna, assecondata da una misteriosa lobby trasversale di quasi tutti i media italiani. Lo scopo non molto nascosto era quello di invalidare il Trattato di Pace del '47 e di recuperare Istria, Fiume e Dalmazia! Lo stesso Fini corse da Seselj che invitava l'Italia a riprendersi quelle terre.
10- dopo gli esempi di "pulizia etnica" attuati in Bosnia dalle milizie paramilitari risorte coi simboli cetnici ed ustasci, i circoli "neoirredentisti" colsero la palla al balzo per retrodatare al '45 la "pulizia etnica" dei "titini" contro gli Italiani. Rovesciando così la verità storica.
fonte: http://italy.indymedia.org/news/2003/04/267246_comment.php
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