"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 7 giugno 2007

Il bosco in una stanza..






sarà una buona notizia? speriamo..


MILANO - La riqualificazione del quartiere Isola prevede due grattacieli ecologici

In ognuno verranno piantati centinaia di alberi alti anche nove metri


E’ l’ultima frontiera dell’architettura che strizza l’occhio all’ecologia e all’ambiente: gli alberi – alti fino a 8-9 metri - piantati sul balcone. Come fossero normali vasi di gerani. La riqualificazione dell’Isola pensata dallo studio dell’architetto Stefano Boeri prevede due grattacieli che nelle intenzioni dei progettisti diventeranno un unico bosco verticale.
Sul primo grattacielo – 108 metri d’altezza – troveranno spazio 550 alberi. Sul fratello minore – 78 metri – ne saranno piantati altri 350. Si andrà dalle piante a fusto più grande fino ad arrivare agli arbusti per un totale di 50 diverse specie vegetali.
Già in passato gli architetti avevano progettato boschi sui tetti degli edifici – il primo fu Le Corbusier con i suoi giardini sui tetti e negli ultimi 15 anni molti edifici sono stati costruiti con questo accorgimento - tuttavia portare il bosco sul balcone di casa rappresenta un salto in avanti.
«Il vantaggio per il microclima, l’inquinamento acustico e il filtraggio delle polveri sottili è evidente», dice Stefano Boeri.
Inoltre, piantare alberi sui balconi fa anche risparmiare: «I tradizionali grattacieli in vetro – continua Boeri – consumano moltissima energia per compensare l’enorme accumulo di calore in estate e la scarsa protezione dal freddo in inverno».
Il bosco verticale promette di tagliare questi costi riforestando, al tempo stesso, la città. Si calcola che questa barriera verde possa abbassare fino a 9 gradi la temperatura all’interno dell’edificio nel periodo estivo mentre d’inverno, la caduta delle foglie, consentirà comunque di far filtrare la luce. Inoltre migliorerà l’umidità e la qualità dell’aria.
Milano cerca così di riscoprire il suo cuore verde. «Il verde, il vetro e l’acciaio sono ormai i tre elementi che segnano la contemporaneità», sottolinea Pier Paolo Maggiora che ha progettato la riqualificazione della vecchia Fiera di Milano con l’operazione City Life e la torre della Fiera di Rho, “affogata nel verde”, come la descrive lui stesso.
Il tutto, però era partito molto prima, aggiunge, quando “nel 1300, a Lucca, fu costruita una torre con un albero sulla sommità”.

Guido Maurino

fonte:http://www.24minuti.ilsole24ore.com/24Minuti/20070607/Milano/10.shtml

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse non sarà di spirito troppo ecologico, però come facciamo con gli insetti se ci riempiamo di alberi quasi dentro casa? E per di più fuori da un contesto contadino? Dove gli insetti sembra abbiano una vita sociale propria e non ti disturbano oltremodo (tranne le noiosissime zanzare).
Un salutone.

Anonimo ha detto...

C'è un problema, edgar, che investe da sempre l'uomo tecnologicus.. il suo deciso distacco con l'ambiente naturale. Io l'ho sperimentato sulla mia pelle (letteralmente) e riguarda proprio le zanzare. Da sempre sono afflitto da una caccia spietata che le zanzare fanno, stagionalmente, della mia persona, propriamente del mio sangue. Precisando che le perfide succhiatrici sono esclusivamente "femmine" (che non c'entra, però..), queste noiosissime creature sembrava non potessero mai darmi tregua. Finché.. finché un giorno mi è capitato di riflettere.. Ma perché a me le vespe, in genere, non fanno nulla? E, se capita che mi pungano, perché le loro punture non mi danno irritazione ed i ponfi scompaiono praticamente a vista d'occhio?
La risposta che mi è venuta è di una semplicità banale: perché non le ho mai temute, nè scacciate se mi ronzavano attorno.. insomma convivevo pacificamente con loro.
E questo da sempre: da giovane studente d'estate andavo a raccogliere pesche in campagna (facevo tutta la stagione), e se capitava che un pesco ospitava un nido di vespe io ero l'unico che si offriva di occuparmene, a torso nudo mi immergevo fra le fronde e raccoglievo le mie pesche indisturbato. E allora? Allora ho applicato la stessa tecnica "mentale" con le zanzare.. Non è che non mi pungano, oggi, ma molto di meno che una volta..
Per cui, non sono gli insetti il vero problema: esistono da sempre e ancora ci saranno quando ormai l'uomo sarà scomparso da un pezzo.
E poi, chiediamolo a un vecchio contadino cosa pensa del problema: si farà un'omerica risata!
mauro

Anonimo ha detto...

Bravo Mauro... bravo.

ska ha detto...

Non so se leggerete mai questo comemento (sono sempre in ritardo qui...), ma...ma come cavolo si fa a piantare alberi di 8-9 metri in balcone? Cioè, non ho capito praticamente come si attuerebbe una cosa del genere....quanto sono alti gli appartamenti?
Perplessa...

Sugli insetti, invece, voglio dire che ha ragione Mauro in gran parte. Da quando abito fuori città, e per di più con un enorme abete davanti al balcone, ci interagisco molto più di prima, o meglio non cerco di ucciderli appena ne vedo uno (convincere i miei gatti di questo invece appare un po' più difficle, sono dei veri killer); tra l'altro studio in balcone a pochi centimetri da quell'abete ed è tutto un concerto di vespe, calabroni, e quant'altro...dopo i primi giorni di "terrore" (si fa per dire) in cui rientravo in casa chiudendo la zanzariera, ora li ignoro e vedo che a loro di me non importa proprio nulla, con tutti i fiori e alberi che hanno a disposizione...
ma Mauro, che con le zanzare funzioni la tattica di ignorarle, non ci credrò mai! :)
Non foss'latro perché loro vivono del nostro sangue, a differenza delle vespe...

elena ha detto...

Ma dimmi, Ska: so' tutte cecate le api a Roma e provincia, da trascurare un sì bel fiore??? E se lo dico io... Per quanto riguarda l'altezza degli alberi e l'appartamento di sopra, o l'architetto è così banale da aver previsto balconi digradanti dall'alto, oppure, cosa più simpatica, ha previsto buchi nel soffitto! Che, per quelli di sopra, speriamo siano muniti di ringhiera... almeno finché l'albero sotto non riempie il buco! :) Però, pensa la rogna di quello dell'ultimo piano: gli arrivano i profumi di tutto quello che cucinano quelli sotto... sperando che non siano troppo in contrasto!

guido maurino ha detto...

non avrei mai pensato che qualcuno bloggasse un mio pezzo, ma visto che è successo provo (in ritardo) a fare chiarezza. Sfasando i piani è possibile far crescere alberi di 9 metri non in tutti i balconi, ma in un balcone ogni due o tre piani, gli altri avranno piante più piccole (un metro). Sulle zanzare non vorrei dire una cazzata, ma se gli alberi riescono a creare un microsistema verde attireranno animaletti che si pappano le zanzare. Avete mai pensato che le zanzare di milano sono le peggiori (io vengo dalla campagna cuneese e ve lo posso assicurare). E sono le peggiori perchè sono le uniche bestie a sopravvivere in una città discretamente schifosa.

Anonimo ha detto...

Intanto, grazie a Guido per aver scritto sul nostro blog. Ne siamo contenti e speriamo che venga a trovarci spesso.. magari con nuovi suggerimenti (o altri articoli scritti da lui; che ne dici Guido?).

E poi, caro Guido, concordo perfettamente con te: io ho abitato per 22 anni a Chiusa Pesio (Cn) e non ho mai avuto problemi con le zanzare. . mentre nel milanese (o meglio nel pavese, dove abitiamo io ed elena) per quanto mi riguarda sono dei veri killer!

mauro

guido maurino ha detto...

caro mauro, carramba tu di chiusa pesio (dove scorazzavo in motorino) io invece di fossano. cuneesi nel mondo...