Nove vittime, 3 militari feriti lievi
I Talebani si fanno sempre più pericolosi e ora arrivano alle porte di Kabul. Un kamikaze si è fatto saltare in aria accanto a un ponte in costruzione a 15 chilometri dalla capitale, a Pagman, uccidendo nove persone, tra cui sei bambini. Morto anche un militare italiano: il maresciallo Capo dell'esercito Daniele Paladini, del Secondo Reggimento dei Pontieri di Piacenza. Altri tre militari italiani sono feriti, ma in maniera lieve. I militari insospettiti, avrebbero fermato l'attentatore prima che si avvicinasse troppo al ponte.
Il tragico bilancio è stato comunicato dal contingente italiano Isaf-Nato in una nota firmata dal colonnello Lorenzo Falferi. « Il Maresciallo Capo EI Daniele Paladini, del 2° Rgt. Pontieri di Piacenza - comunica ufficialmente con una nota lo Statomaggiore della Difesa -, è deceduto durante il trasporto presso l'ospedale militare di Kabul». Per quanto riguarda gli altri tre militari italiani coinvolti nell'attentato, «il Capitano EI Salvatore Di Bartolo, dell'11° Rep. Infrastrutture di Messina; il Capitano EI Stefano Ferrari, del 2° Rgt. Pontieri di Piacenza; il Caporale Maggiore scelto EI Andrea Bariani, del 5° Rgt. Alpini di Vipiteno; sono lievemente feriti». Il militare italiano morto era nato a Lecce e viveva a Novi Ligure (Alessandria).
«Oltre ai nove civili deceduti, risultano feriti alcuni altri civili - informa ancora il comunicato -. È stata l'immediata reazione dei militari italiani preposti alla cornice di sicurezza che ha consentito l'individuazione dell'attentatore ed il suo parziale isolamento, riducendo così sensibilmente il bilancio dell'attentato», si sottolinea nella nota dello Stato maggiore della Difesa. Secondo quanto precisato dal portavoce del ministero dell'Interno afghano, Zemarai Bashary, i bimbi morti stavano uscendo da una scuola situata nei pressi, allorché sono stati investiti dall'esplosione.
I soldati del contingente italiano erano su una camionetta a protezione del ponte (costruito dai russi negli anni '80 e ora restaurato dai militari italiani), di cui era prevista la cerimonia d'inaugurazione per la tarda mattinata. L'attentatore suicida si è fatto esplodere alle 09.52 locali, le 06.22 in Italia. Il terrorista si è avvicinato a piedi alla struttura presa di mira. L'uomo si è avvicinato in maniera sospetta al greto del fiume, e gli italiani gli sono andati incontro. L'attentatore era straniero e non era solo. Nell'azione, c'era un piccolo commando probabilmente formato da pachistani.
L'area dell'attentato è stata immediatamente chiusa agli estranei con cordoni di sicurezza, eretti da truppe dell'Isaf; veicoli in dotazione a quest'ultimo sono stati visti attestati in prossimità del ponte, ma non è chiaro né se già vi si trovassero, o se siano sopraggiunti dopo l'esplosione, né se alcuni siamo rimasti danneggiati.
L'attentato suicida è stato rivendicato dai Talebani. Un portavoce degli studenti coranici, Zabihullah Mujahed, ha affermato tuttavia che i soldati italiani uccisi sarebbero stati quattro. Mujahed, il quale parlava via telefono satellitare da un’ignota località, ha precisato che il kamikaze apparteneva al proprio movimento. I Talebani sono soliti amplificare le proporzioni dei loro attacchi, esagerando in particolare il numero delle perdite da essi provocati alle forze straniere. Dall'inizio dell'anno nel Paese centro-asiatico si sono contati oltre centotrenta attentati suicidi, per lo più attribuiti ai guerriglieri dell'ex regime dei Talebani. Il più sanguinoso, peraltro di paternità tuttora incerta, risale all'inizio di novembre: perirono quasi ottanta persone, in massima parte scolari e compresi alcuni deputati.
Pubblicato il: 24.11.07
Modificato il: 24.11.07 alle ore 16.11
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=70853
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2 commenti:
A casa, a casa!
A casa i nostri e in TV, continue trasmissioni che critichino in modo univoco le decisioni degli altri stati occidentali che vi restano... con cattiveria.
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