20 novembre 2007
Le nuove scoperte, pubblicate su "Science" e "Cell", potrebbero sciogliere le questioni etiche legate all'uso delle staminali embrionali e alla clonazione a scopo terapeutico
Cellule di pelle umana "riprogrammate" e ringiovanite, in modo da risultare indistinguibili dalle staminali embrionali. A riuscire nell'impresa di trasformare cellule umane adulte sono stati due team di ricercatori, uno statunitense l'altro nipponico, che hanno lavorato in modo indipendente e impiegato tecniche diverse, e hanno pubblicato i loro lavori rispettivamente sull'edizione online di "Science" e su "Cell".
Gli esperimenti sono stati condotti dagli scienziati del Genome Center dell'Università di Wisconsin-Madison, diretti da Junying Yu (che hanno lavorato nel laboratorio di James Thomson, uno dei primi e più importanti studiosi delle cellule embrionali), che hanno pubblicato il loro lavoro su "Science", e dal team nipponico diretto da Shinya Yamanaka, della Kyoto University, del quale si possono leggere gli studi su "Cell".
I due studi sono considerati fondamentali dalla comunità scientifica, dal momento che potrebbero risolvere i dilemmi etici sull'uso delle staminali embrionali e rendere inutile la clonazione a scopo terapeutico. Se, infatti, si possono riprogrammare cellule adulte, non occorre creare embrioni 'ad hoc' o utilizzare quelli in sovrannumero come fonte di preziose cellule pluripotenti, capaci di trasformarsi nei 220 tipi cellulari che compongono il corpo umano. Oltre al vantaggio di eliminare ogni dilemma etico, il fatto di usare cellule della pelle riprogrammate fa sì che, per ogni uso, si possa usare come fonte il paziente stesso, e di eliminare i problemi derivanti dalle reazioni immunitarie.
In arrivo dagli Usa una banca dati del Dna firmata Google |
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1 commento:
Così risolviamo tutti i veti del Vaticano!
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