"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 1 giugno 2007

Nell'aria di Roma si respira cocaina







ROMA
(31 maggio) - Nell'aria di Roma si respira cocaina. A rivelarlo è una ricerca condotta dall'istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr che ha analizzato il particolato sospeso, meglio conosciuto con il termine polveri sottili ("Pm10") . Tracce di sostanze stupefacenti, come cocaina e cannabinolo, sono state osservate in aree extraurbane e nei parchi cittadini di Roma, come Villa Ada e Monte Libretti.

«In alcune di queste aree - ha spiegato il responsabile della ricerca, Angelo Cecinato - la concentrazione di cocaina nell'aria può essere addirittura superiore ad alcune zone ad intenso traffico, come Cinecittà».

I risultati dello studio (svoltosi contemporaneamente a Roma, Taranto e Algeri) hanno evidenziato, oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute come il benzopirene, quella di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana). E poi ancora hashish e altre droghe, come nicotina e caffeina.

«Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma e specialmente nell'area dell'Università La Sapienza - precisa Angelo Cecinato - anche se a causa del limitato numero di misure eseguite non si può dire con certezza che il quartiere universitario sia quello più inquinato di cocaina. Né possiamo affermare tout court che vi siano più diffusi il consumo e/o lo smercio di droghe: le cause di questa concentrazione sono tutte da indagare».

La ricerca ha avuto inizio nel 2004 quando «accidentalmente - spiega Cecinato - abbiamo riscontrato la presenza di cocaina e cannabinolo nelle polveri dell'aria romana. Da qui abbiamo deciso di proseguirla per valutare il livello di concentrazione delle sostanze nell'aria di Roma e di altre aree urbane italiane, come Taranto».

L'analisi dell'evoluzione stagionale della cocaina in aria indica che le concentrazioni massime (a Roma, circa 0,1 nanogrammi per metro cubo) si raggiungono nei mesi invernali. «Probabilmente per la più frequente e intensa stabilità atmosferica, o a causa dell'inversione termica al suolo che "blocca" le emissioni inquinanti negli stadi più bassi dell'atmosfera, impedendone la dispersione», precisa il responsabile del Cnr. Tali concentrazioni potrebbero apparire relativamente contenute, ma sono appena 5 volte inferiori ai limiti stabiliti per legge per una sostanza tossica come il benzopirene, mentre nella misura massima corrispondono ad un quantitativo 10 volte maggiore della normale presenza di diossina.

Da quanto è emerso dallo studio del Cnr, comunque, tracce di varie sostanze stupefacenti (in particolare cocaina e cannabinolo), sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico. La cocaina appare invece in concentrazioni molto più basse nella città di Taranto, mentre risulta totalmente assente ad Algeri. Al contrario, nicotina e caffeina sono presenti in tutte le aree studiate, «dimostrando l'estrema diffusione del consumo di queste sostanze e la loro permanenza nell'area», spiega Cecinato.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=2293&sez=HOME_INITALIA

4 commenti:

ska ha detto...

«Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma e specialmente nell'area dell'Università La Sapienza"

:D

Ragazzi, non so se dovrebbe, ma la notizia mi fa sbellicare dalle risate...spiegherebbe un sacco di cose..
comunque mi meraviglio che non abbiano riscontrato più tracce di cannabinolo all'università.

Equo ha detto...

Sempre il solito sfortunato: qui, nella Contea, nell'aria sono state rilevate solo tracce di mortadella...

ska ha detto...

ahaha :D

Piper ha detto...

Secondo me questa notizia è una cagata pazzesca come i coccodrilli nelle fogne!