Arrestato il leader dei monaci
Il silenzio sulla Birmania è sceso, e la giunta militare ne approfitta per cucire le bocche. L´ultima è quella del leader dell´Alleanza dei monaci. U Gambira è il monaco che ha guidato la protesta iniziata a settembre contro il regime che da 45 anni è al potere in Birmania, quello che le ha cambiato il nome in Myanmar. A comunicare la notizia dell´arresto sono alcuni dissidenti che sono rifugiati in Thailandia: l´arresto in realtà risalirebbe al 4 novembre scorso, ma solo dieci giorni dopo la notizia è riuscita a trapelare.
Ma U Gambira non è l´unica recente vittima della repressione in Birmania. Oltre al Monaco, così come rivelato da un funzionario, è stata privata della libertà anche una nota attivista politica, Su Su Nway, che era ricercata da oltre due mesi dalle autorità birmane. Al momento dell´arresto, la donna stava facendo volantinaggio nei pressi dell'albergo di Rangoon dove è alloggiato il rappresentante del Consiglio per i diritti umani, Paolo Sergio Pinheiro, che da domenica si trova in missione nel paese.
Intanto, prosegue la missione dell´inviato speciale delle Nazioni Unite Ibrahim Gambari. Rientrato lunedì al Palazzo di Vetro, Gambari ha riferito al segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon l´esito dei suoi incontri: nessuna grossa novità, a dire il vero. Le trattative non hanno ancora sbloccato la crisi, ma «è stato lanciato un processo che con buone speranze potrebbe portare ad un dialogo sostanziale con risultati concreti». Ban Ki-moon ha precisato che «un ritorno allo status quo precedente alla crisi non è sostenibile». In sostanza, il regime deve cedere il passo ed «aumentare gli sforzi per ottenere riconciliazione nazionale, democrazia e pieno rispetto dei diritti umani».
Pubblicato il: 13.11.07
Modificato il: 13.11.07 alle ore 17.09
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=70582
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2 commenti:
Spenti i media e spente le coscienze
Continuiamo a scrivere sulla Birmania, spezziamo il muro del silenzio! Writer. http://blog.libero.it/AltreLatitudini/3584115.html
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