La manifestazione dei no global del 17 novembre si avvicina e a Genova sale la tensione. Dopo quello che è successo domenica, il prefetto di Genova ha dichiarato di avere «qualche preoccupazione in più». A preoccupare è il possibile arrivo a Genova di ultras calcistici, intenzionati a unirsi ai no global nella loro protesta contro la polizia. Le due realtà sono politicamente divise - a destra gli ultras, a sinistra i no global - ma in questo caso accomunate dalla critica alle forze dell’ordine. Analogie peraltro respinte dagli organizzatori, che ricordano che la manifestazione è stata programmata per sostenere i 25 no global accusati di devastazione e saccheggio nel processo per le violenze dei manifestanti durante il G8 2001 e per chiedere al governo l’istituzione di una commissione di inchiesta per stabilire le origini del comportamento violento della polizia. (Ieri a Milano sono stati condannati gli imputati accusati di reati analoghi a quelli contestati ai no global del g8).
Per definire le misure di ordine pubblico in vista della manifestazione - secondo gli organizzatori sono attese 30 mila persone - si è riunito oggi in prefettura il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Riunione che è stata allargata al sindaco Marta Vincenzi, ai rappresentanti di Provincia e Regione, e Procura.
Il prefetto di Genova Giuseppe Romano a margine della riunione ha dichiarato che la presenza delle forze dell’ordine sarà discreta. Le forze dell’ordine «saranno sufficienti a gestire l’evento - ha spiegato Romano- e ad evitare anche digressioni di schegge impazzite verso luoghi simbolo che non sono stati concordati con la questura». «Non ci sarà né la linea morbida né quella dura - ha aggiunto Romano - ma pagante».
«Qualche preoccupazione in più» in relazione all’uccisione del tifoso di ieri e alla violenza scatenata dagli ultras è difficile da tacere, ma Romano sottolinea: «anche se non in tenuta antisommossa, la polizia comunque ci sarà. Non ci sono ragioni per pensare che ci possano essere scariche di violenza come negli ambienti calcistici, né per temere scontri. E sono convinto che gli organizzatori sapranno sottrarsi alla violenza, enucleando eventuali schegge impazzite. Non ci siano ragioni per vietare l’iniziativa» (richiesta avanzata da alcuni esponenti di An).
«Sarà una manifestazione pacifica - ribadisce Romano - un momento dell’accoglienza per poter manifestare liberamente il proprio pensiero e potremmo iniziare proprio da qui a far decantare i veleni che ancora esistono sulla questione del G8».Soddisfazione per l’impostazione data per la preparazione dell’evento è stata espressa dal sindaco che richiama i manifestanti alla «responsabilità». Un invito inoltre è stato rivolto ai commercianti afffinché non chiudano i loro negozi e alla cittadinanza afffinché utilizzi i mezzi pubblici per gli spostamenti in città.
Il percorso del corteo
Il percorso del corteo (partenza alle 16 del 17 novembre): stazione marittima, via Gramsci, Caricamento, corso Saffi, via Ruffini, via Corsica, via Bixio, piazza Carignano, via Fieschi, piazza Dante. Arrivo a De Ferrari.
Il programma della giornata di protesta
Dalle 10.00 alle 13
Convegno di alcune associazioni genovesi (Arci, Associazione Unione a sinistra, Comitato Verità e giustizia, Pci, Prc, Forum per la sinistra europea e Forum ambientalista Legambiente, Uisp Liguria e altre) presso l’ex auditorium della facoltà di architettura a Sant’Agostino. Si parlerà dei processi in corso sul G8 e della loro trattazione mediatica. Tra i partecipanti l’onorevole giuliano Pisapia, Gianni Rinaldini della Fiom, altri parlamentari (Agnoletto, Longhi e Martone). Attesi tra i relatori anche Carlo Lucarelli e Daniele Luttazzi.
15.00
Concentramento dei manifestanti presso la stazione marittima
15.30
Partenza del corteo (attese dalle 20.000 alle 30.000 persone).
20.30
Concerto di Roy Pacy, Assalti frontali, Bisca e Zulu (ex 99 Posse) in piazza De Ferrari
00.00
Discorso di conclusione della manifestazione a cura di Don Gallo
Note: Sconsigliato utilizzare mezzi privati (saranno intensificate le corse dei mezzi pubblici). I negozi saranno aperti.
fonte: http://www.ilsecoloxix.it/genova/view.php?DIR=/genova/documenti/2007/11/12/&CODE=ad81718a-9129-11dc-9ed0-0003badbebe4
fonte immagine: http://www.noliarte.it/no20global.jpg
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6 commenti:
Ok, ok, le barriere scompaiono quando si ha di fronte il "nemico comune": giallorosso e baincazzurri... ma pure rosssi e neri??!! Sarebbe troppo, anche se a qualcuno piacerebbe, e magari farà pure in modo che succeda. Capisco il vostro discorso sul "cui prodest?", Elena a Mauro, ma credo che lo sfruttare la situazione che si è venuta a creare domenica sia solo consequenziale, sia stata una ghiotta occasione per qualcuno, e che sia stata colta al volo. Ma quando ci sono di mezzo gli ultras, proprio perché li conosco più di quanto sarebbe auspicabile, tendo a vedere tutto drammaticamente lineare...Io sono convinta che la questione non sia stata giocare o non giocare, domenica. O meglio, me li immagino tutti, Manganeli, Amato & company, a chiamarsi freneticamente e cercare di capire la situazione, e alla fine decidere di giocare per non consegnare un morto al calcio, un anti-Raciti, anche perché, a ben vedere, non lo era. Le circostanze in cui è morto Sandri sono più simili a quelle in cui è morto Carlo Giuliani, ma ancora neanche tanto: semmai più simili a quelle del ragazzo diciassettenne che anni or sono, a Napoli, viaggiando in motorino senza casco, non si fermò allo stop di un carabiniere (o poliziottto, non ricordo), e "fu sparato" in testa...anche lì, se non erro, si disse che il colpo era stato sparato in aria.
Ad ogni modo, non giocare sarebbe stata forse una questione etica, ma una mezza assunzione di responsabilità, che non si voleva né dalla polizia, né dal ministero delgi interni. Ma anche dove non si è giocato, a Roma, ad esempio, i casini sono successi lo stesso, solo fuori lo stadio anziché dentro, e non è detto che sia meglio. Non c'era modo alcuno, a mio parere, di frenare il livore ultras, che aspettava di sfogarsi da febbraio. E questo livore è stato strumentalizzato al meglio in due modi: da una parte, per far passare, come temuto, in secondo piano il vero dramma, cioè la barbara uccisione di un ragazzo di 28 anni seduto in machcina per i cazzacci suoi; dall'altra, per estendere l'etichetta "terroristi" a questi vandali deficienti, a cui si potrebbero contestare qualche migliaia di capi d'imputazione, ma non terrorismo. Chiaro che si punta a fare lo stesso coi no global (che tanto ormai già da tempo sono identificati nei "black bloc"), e a legittimare il rifiuto alla commissione d'inchiesta sul G8. Con la scusa "sì, vabbè, ma pure i manifestanti erano brutti e cattivi" (stile Di Pietro). E no, non ci sto! Un crimine deve essere riconosciuto come tanto più grave se perpetrato da un agente dello Stato, uno in cui io (si fa per dire) ho messo in mano pistola e manganello - da usare SOLO IN CADSO DI STRETTA NECESSITA? - per proteggermi, non per malmenarmi mentre manifesto. Uno che la pistola dovrebbe estrarla dopo aver tolto 10 sicure, non una.
La cosa bella è che a riguardo dell'uso legittimo delle armi Bertinotti ha detto una delle poche cose intelligenti che dice da anni, e vogliono screditarlo su questo.
Comunque è vero, qualcuno vedrai tenterà di approfittare della manifestazione per far scatenare casini
Franca, ascolta... tu sei una politica praticante... quindi, in tutta sincerità, hai mai visto una manifestazione pacifica portatrice di interessi "universali" avere buon esito?
Cioè, se io manifesto "passeggiando" per un mondo migliore... credi che il politico aggrappato alla poltrona e servo degli interessi SPIETATI dei più forti, prenda in considerazione la mia marcia??
Se tanti e ancora tanti, addirittura sia elementi di destra che elementi di sinistra, colpiscono indistintamente e in ogni parte del mondo, il potere costituito, credi sia un caso?
Io no. Io credo che nei tempi della globalizzazione selvaggia, queste manifestazioni violente transnazionali, ne sono il prodotto. Sono per certi versi, la risultante che scaturisce dall'applicazione del liberismo selvaggio e la contrapposta coscienza civile (oppure la contrapposta esigenza di una libertà che, anche se celata, comincia a diminuire).
Ciao.
Edgar, ti si potrebbe ribaltare la domanda... hai mai visto una manifestazione violenta avere esiti positivi? Cambiare lo stato delle cose?
Con questo non voglio dire "stiamo tutti a casa", anzi. Però ho come la sensazione che le cose comincino a cambiare quando la coscienza sociale collettiva dcide che è ora che ccambino - vedi, chessò, le manifestazioni dei giovani americani contro la guerra del Vietnam.
Quanto al fatto che destra e sinistra siano scese in campo insieme, Ska... per me è incomprensibile, però ti assicuro che è così. Perché l'odio del "tifoso" contro la polizia è più forte dell'odio per la tifoseria opposta. Non credo che i noglobal si uniranno ai tifosi - perché comunque l'obiettivo finale dei noglobal non è massacrare i poliziotti. Il problema, grave ed annoso, è che le forze dell'ordine sono sempre più viste (parlo per me, non per i tifosi perché mi astengo dal tifo ormai da tempo...) come mantenitrici di un determinato ordine che fa comodo solo ad una parte. Vi ricordate Pasolini e Villa Giulia? Sembra preistoria, ma siamo ancora a quel punto...
Spero di sbagliarmi.
Elena ciò che scrivi è saggio, ma ai tempi del Vietnam non era la stessa cosa.
Come mai "ieri" si cantava all'unisono un mondo di pace ed ora i canti sono di guerra?
Non per niente alla manifestazione del 17 non ci saranno barbuti cantanti che cantano l'amore, ma ci saranno pelati cantanti che cantano la guerriglia, la rabbia, la contrapposizione in modo analitico.
Non per niente saranno presenti alla manifestazione gli Assalti Frontali (solo il nome la dice lunga) e Zulù, artisti a me cari.
La mia generazione ha visto la deriva di quella "peace and love".
Non è il nostro futuro che ci è stato obliato?
Allora, quasi senza speranza per un mondo migliore, ci si avvia verso una strada che definirei post-punk.
Si urla alla guerra... disperatamente.
E aggiungerei: per svincolarti dall'aggresione di un violentatore, quantomeno cercherai di smanacciare un pò, non credi?
Ecco, guarda la cosa così.
Ciao carissima.
P.S.: le forze dell'ordine? cosa ne penso? Sono miei fratelli che si trovano in mezzo, è uno strumento (civilissimo) che il potere usa a proprio uso e consumo.
Purtroppo al governo non vanno Elena e Franca, ma ci vanno in larga misura "i figli di...", "gli amici degli amici", ecc. ecc.
La polizia esegue solo ordini e non può e non deve fare diversamente. Sono anche ragazzi, giovani di 20 o 25 anni, qualcuno più vecchio, ma giovani. Non vanno insultati, derisi, aggrediti.
Certo è che chi li attacca e li schernisce lo fa per provocarne la reazione, ed è giusto reagire alla loro età. Tocca a chi organizza i cortei isolare i violenti ed i provocatori.
Vorrei vedere voi, fare un mestiere leggittimo, dove siete costretti ad alzarvi all'alba, stare fermi per una giornata, auspicare che nessuno vi rompa le palle mentre eseguite degli ordini e vedere gruppi mascherati che vi lanciano sassi o altro e vi insultano gridando servi e buffoni.
Mat
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