INCHIESTA TRA GLI STUDENTI UNIVERSITARI DI MILANO E ROMA
Fino a 400 euro per un posto letto. Tutto rigorosamente in nero. Anche quando ad incassare è un finanziere...
MILANO - Trilocale di 90 metri quadrati zona Buenos Aires-Porta Venezia, 1.350 euro al mese; appartamento di 100 mq vicinanze Precotto, 1.100 euro più le spese; ampia mansarda quartiere Bicocca, 4 posti letto, 1000 euro. Questi sono solo alcuni dei prezzi del mercato immobiliare milanese. Perlomeno quello ufficiale, che si può ricavare dalle proposte online di uno dei principali operatori del settore.
TUTTO IN NERO - Nella realtà, invece, le cose stanno un po' diversamente, soprattutto se si parla di alloggi destinati agli studenti fuori sede. In questi casi le cifre, tutte rigorosamente in nero, possono anche raddoppiare perché contando sulla scarsa disponibilità di posti nei pensionati universitari, molti proprietari di immobili hanno preso l'abitudine di non offrire la locazione dell'appartamento, bensì del singolo posto letto, con cifre che arrivano anche a 400 euro al mese per una sistemazione da condividere con altre quattro o cinque persone.
IL CARO-LETTO - Lo confermano le testimonianze che abbiamo raccolto in questi giorni nei principali atenei di Milano e Roma, dove migliaia di studenti, in particolare matricole, sono proprio in questi giorni alle prese con la ricerca di un tetto sotto cui vivere in concomitanza con l'avvio del nuovo anno accademico. E' il caso ad esempio di Andrea S., studente fuori sede proveniente da Sondrio, e dei suoi tre coinquilini che tutti i mesi sono costretti a sborsare 1200 euro per condividere un appartamento di 60 metri quadri con un solo bagno e una sola camera in zona Lambrate-Città Studi. O quello di Giovanna M., 22 anni, di Serravalle Scrivia, al secondo anno di Ingegneria, che paga 450 euro per una stanza singola escluse le spese. O, ancora, quello di Silvia F., 19 anni, della provincia di Cremona, matricola di Lettere in Statale che non ha ancora trovato una soluzione dopo aver visitato una dozzina di appartamenti.
COME QUI QUO QUA - Emblematico anche il caso di Lucrezia, 22enne della provincia di Brescia, che dopo una lunga serie di vicissitudini è approdata ad un modesto appartamento non lontano dalla sua facoltà (Scienze Naturali in Bicocca) dove è costretta a dividere con altre due studentesse un'unica stanza di tre metri per tre. Tre lettini uno di fianco all'altro, un po' come la cameretta di Qui, Quo e Qua, i tre nipotini di Paperino.
IL FINANZIERE - La situazione non è molto diversa a Roma. Chiara B. di origine emiliana, 26 anni studentessa di Archeologia alla Sapienza, che dopo aver cambiato quattro alloggi in cinque anni, paga 500 euro per una stanza singola nei pressi di Viale delle Province vicino alla sua Facoltà. «La casa è di 150 metri quadrati - racconta -, siamo in quattro e ognuno paga una somma che è proporzionata alla grandezza della sua stanza. Il conguaglio mensile è di 2.000 euro e il proprietario dell'immobile, che è un ufficiale della Guardia di Finanza, non gradisce assegni ma soldi in contanti».
MATERASSO A DUE PIAZZE - Stessa storia anche per Monica G., 25 anni, proveniente da Latina e studentessa alla facoltà di Medicina al Policlinico Umberto I° di Roma, che paga 350 euro per un quasi posto letto in camera doppia in zona Nomentana: deve infatti condividere con una sua amica il letto matrimoniale della stanza che complessivamente ammonta a 700 euro.
IL BORSINO DEGLI ALLOGGI - Insomma, un quadro davvero desolante. La situazione non è nuova, da anni si parla degli abusi subiti dai giovani costretti a studiare lontano da casa e che non riescono a trovare posto negli alloggi universitari, nei pensionati o nei campus delle università. Statistiche ufficiali sul fenomeno non ne esistono. Qualche operatore immobiliare ha provato a realizzare dei monitoraggi evidenziando ad esempio che a Milano un posto letto può costare da 250 a 400 euro, a seconda della zona, dei servizi e del grado di manutenzione o di fatiscenza dell'immobile. Ma in generale si tratta sempre di cifre fuori mercato.
CONTRATTI INESISTENTI - Il problema è che difficilmente uno studente può accedere ad un contratto di locazione «vero»: i proprietari disposti a regolarizzare i rapporti chiedono la classica formula di quattro anni più quattro e sei mesi di preavviso (e di pagamento del canone) per il recesso anticipato. Una situazione difficilmente sostenibile per molti studenti, considerando anche la frequenza degli abbandoni e dei cambi di facoltà. Così molto più spesso le proposte delle agenzie finiscono con l'approdare a famiglie o lavoratori in trasferta. Per gli studenti ci sono dunque solo gli altri annunci, quelli delle bacheche e dei foglietti volanti sui pali della luce. E gli altri proprietari: quelli del tutto- in-nero-prendere-o-lasciare che, potranno continuare a fregarsi le mani (e a riempire tasche e conti in banca).
Ambra Craighero
12 ottobre 2007
fonte: http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_12/inchiesta_affitti_studenti_fuori_sede.shtml
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Fino a 400 euro per un posto letto. Tutto rigorosamente in nero. Anche quando ad incassare è un finanziere...
MILANO - Trilocale di 90 metri quadrati zona Buenos Aires-Porta Venezia, 1.350 euro al mese; appartamento di 100 mq vicinanze Precotto, 1.100 euro più le spese; ampia mansarda quartiere Bicocca, 4 posti letto, 1000 euro. Questi sono solo alcuni dei prezzi del mercato immobiliare milanese. Perlomeno quello ufficiale, che si può ricavare dalle proposte online di uno dei principali operatori del settore.
TUTTO IN NERO - Nella realtà, invece, le cose stanno un po' diversamente, soprattutto se si parla di alloggi destinati agli studenti fuori sede. In questi casi le cifre, tutte rigorosamente in nero, possono anche raddoppiare perché contando sulla scarsa disponibilità di posti nei pensionati universitari, molti proprietari di immobili hanno preso l'abitudine di non offrire la locazione dell'appartamento, bensì del singolo posto letto, con cifre che arrivano anche a 400 euro al mese per una sistemazione da condividere con altre quattro o cinque persone.
IL CARO-LETTO - Lo confermano le testimonianze che abbiamo raccolto in questi giorni nei principali atenei di Milano e Roma, dove migliaia di studenti, in particolare matricole, sono proprio in questi giorni alle prese con la ricerca di un tetto sotto cui vivere in concomitanza con l'avvio del nuovo anno accademico. E' il caso ad esempio di Andrea S., studente fuori sede proveniente da Sondrio, e dei suoi tre coinquilini che tutti i mesi sono costretti a sborsare 1200 euro per condividere un appartamento di 60 metri quadri con un solo bagno e una sola camera in zona Lambrate-Città Studi. O quello di Giovanna M., 22 anni, di Serravalle Scrivia, al secondo anno di Ingegneria, che paga 450 euro per una stanza singola escluse le spese. O, ancora, quello di Silvia F., 19 anni, della provincia di Cremona, matricola di Lettere in Statale che non ha ancora trovato una soluzione dopo aver visitato una dozzina di appartamenti.
COME QUI QUO QUA - Emblematico anche il caso di Lucrezia, 22enne della provincia di Brescia, che dopo una lunga serie di vicissitudini è approdata ad un modesto appartamento non lontano dalla sua facoltà (Scienze Naturali in Bicocca) dove è costretta a dividere con altre due studentesse un'unica stanza di tre metri per tre. Tre lettini uno di fianco all'altro, un po' come la cameretta di Qui, Quo e Qua, i tre nipotini di Paperino.
IL FINANZIERE - La situazione non è molto diversa a Roma. Chiara B. di origine emiliana, 26 anni studentessa di Archeologia alla Sapienza, che dopo aver cambiato quattro alloggi in cinque anni, paga 500 euro per una stanza singola nei pressi di Viale delle Province vicino alla sua Facoltà. «La casa è di 150 metri quadrati - racconta -, siamo in quattro e ognuno paga una somma che è proporzionata alla grandezza della sua stanza. Il conguaglio mensile è di 2.000 euro e il proprietario dell'immobile, che è un ufficiale della Guardia di Finanza, non gradisce assegni ma soldi in contanti».
MATERASSO A DUE PIAZZE - Stessa storia anche per Monica G., 25 anni, proveniente da Latina e studentessa alla facoltà di Medicina al Policlinico Umberto I° di Roma, che paga 350 euro per un quasi posto letto in camera doppia in zona Nomentana: deve infatti condividere con una sua amica il letto matrimoniale della stanza che complessivamente ammonta a 700 euro.
IL BORSINO DEGLI ALLOGGI - Insomma, un quadro davvero desolante. La situazione non è nuova, da anni si parla degli abusi subiti dai giovani costretti a studiare lontano da casa e che non riescono a trovare posto negli alloggi universitari, nei pensionati o nei campus delle università. Statistiche ufficiali sul fenomeno non ne esistono. Qualche operatore immobiliare ha provato a realizzare dei monitoraggi evidenziando ad esempio che a Milano un posto letto può costare da 250 a 400 euro, a seconda della zona, dei servizi e del grado di manutenzione o di fatiscenza dell'immobile. Ma in generale si tratta sempre di cifre fuori mercato.
CONTRATTI INESISTENTI - Il problema è che difficilmente uno studente può accedere ad un contratto di locazione «vero»: i proprietari disposti a regolarizzare i rapporti chiedono la classica formula di quattro anni più quattro e sei mesi di preavviso (e di pagamento del canone) per il recesso anticipato. Una situazione difficilmente sostenibile per molti studenti, considerando anche la frequenza degli abbandoni e dei cambi di facoltà. Così molto più spesso le proposte delle agenzie finiscono con l'approdare a famiglie o lavoratori in trasferta. Per gli studenti ci sono dunque solo gli altri annunci, quelli delle bacheche e dei foglietti volanti sui pali della luce. E gli altri proprietari: quelli del tutto- in-nero-prendere-o-lasciare che, potranno continuare a fregarsi le mani (e a riempire tasche e conti in banca).
Ambra Craighero
12 ottobre 2007
fonte: http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_12/inchiesta_affitti_studenti_fuori_sede.shtml
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1 commento:
Bologna non fa eccezione
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