DAL BLOG R-ESISTENZA-INFINITA DI RITA PANI
Scrittrice... Ortolana...Comunista
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Per il governo e per i sindacati confederali, sul referendum per il protocollo del welfare, dovevano vincere i "sì". E, in qualche modo, i "sì" hanno vinto. Serviva anche che vincessero con una percentuale molto alta. E, in qualche modo, la percentuale è alta.
Preveggenza? Capacità divinatorie? Congiunture astrali favorevoli? Semplici coincidenze? Alta competenza politica? Brogli? Culo? Ognuno può dire la sua, tanto qui non si vince niente.
Comunque sia, qualora vi sia piaciuto il giochetto di partecipare a un finto referendum, già domenica avrete la possibilità di replicare l'esperienza, partecipando alla farsa delle primarie del PD. Anche se stavolta si paga: un euro più i diritti di prevendita.
Coerentemente allo spirito dell'iniziativa, noi siamo riusciti a intervistare colui che, per il governo, doveva vincere ed è stato già preventivamente incoronato alla guida del PD quattro o cinque mesi or sono. Stiamo parlando, naturalmente, di Walter Uozzamerica Veltroni.
Data la riservatezza dell’argomento, ci è stato chiesto di divulgare il testo seguente solo dopo le operazioni di spoglio delle schede. Cosa che, pur avendo promesso, in ottemperanza ai dettami della nostra deontologia professionale, abbiamo puntualmente disatteso.
Come domanda di apertura, tanto per rompere il ghiaccio, abbiamo chiesto:
“Qual è il motivo per cui ritiene opportuno infilare una espressione in lingua inglese in ogni sua frase?”
Il neoleader ci ha risposto in perfetto idioma trasteverino:
"Maddeché? It's no true!"
Forse. Anche se la sua replica non ci ha convinto del tutto, abbiamo cambiato argomento.
"Va beh... quali le sue considerazioni dopo la vittoria?"
"Che dire? Sono very happy per questo inatteso e sorprendente risultato, che ha dimostrato quanto sia importante far finta di combattere per gli ideali in cui si fa finta di credere. Non possiamo farci niente: è la democracy, baby!"
“Adesso che finalmente è ufficialmente alla guida del PD, quali sono i prossimi passi?”
”Ci siamo già attivati per scrivere un programma di governo su cui basare la prossima campagna elettorale non appena il governo Prodi (che comunque noi sosteniamo contestando apertamente ogni sua iniziativa) farà il botto. E guardate che, salvo complicazioni, non manca molto. Posso comunque anticipare due punti che mi sembrano fondamentali: un million of new places of work e il brigde over the Strait... roba forte, eh?!”
“Accidenti! Non crede che cose così innovative possano spaventare l’elettorato?”
“I don’t know. Ma, detto tra noi, non credo ci sia nessuno veramente interessato a quel che dico. A volte, mentre parlo, penso alle figurine che mi mancano oppure conto i doppioni.”
“La coerenza innanzi tutto. Parlando del passato recente, durante la sua campagna elettorale ha suscitato non poche polemiche la sua idea di chiedere alla moglie di Berlusconi di entrare a far parte del PD...”
“Vero. Ma non sono stato capito. Vedete, la politica, oggi, è spettacolo, oltre che un favoloso business, e servono le persone giuste per promuovere questo nuovo brand che è il PD, per renderlo appetibile agli elettori, che più che elettori, sono fan. In questa ottica, il mio staff di spin doctoring ha ritenuto di individuare il target ideale nel profiling della signora Veronica Lario che io, affettuosamente, chiamo Veltronica Lario. Ella avrebbe aggiunto al PD un altro gustoso in gradiente, come il ketch-up sugli hamburger, o la mostarda. What’s ‘n la mostarda?”
“Certo, certo... Piuttosto, cosa le ha insegnato la sua esperienza come sindaco di Roma che pensa possa tornarle utile nella conduzione del PD?”
“Vi risponderò citando un adagio che ho imparato confrontandomi quotidianamente con i cittadini romani e che recita pressappoco così:
Ogni mattina, a Roma, un uomo sale sulla sua Smart e sa che dovrà correre sulla corsia d'emergenza del Grande Raccordo Anulare.
Ogni mattina, a Roma, un uomo sale sul suo SUV blindato Protomax 9600 turbo 4x4 sedici valvole i.e. parabellum e sa che dovrà correre sulla corsia preferenziale dei tram.
Ogni mattina, a Roma, non importa se sali su una Smart o su un SUV: prepara patente e libretto.
Isn’t it?”
“Come no?! Annamo, và... smonta tutto! La prossima volta, però, ci vado io a intervistare le pantegane della pubblicità del Kinder Colazione Più, eh?!”
dirtyboots
fonte: http://r-esistenza-settimanale.blogspot.com/
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Caro Walter, grazie!
Caro Walter,
grazie. Ti dirò di più: “Grazie d’esistere!” Grazie, anche perché pensavo che mai in vita mia, avrei detto questa frase idiota.
Grazie, perché so che col tempo diventeremo amici; tu sicuramente mi darai tante soddisfazioni, molte di più di quelle che un paio d’anni di carteggio (unilaterale) col “padre nobile” del PD, mi hanno dato.
Ora capisco l’esigenza che aveva il Paese, di averti alla guida di qualcosa che andasse oltre la piccola comunità romana. Sei pieno di verve, sei un vulcano che bene andrà a sostituire la pacata moderazione del padre.
Ieri notte, Walter carissimo, mi hai fatto andare a letto con quell’ansia fremente, che avevo da bambina, in attesa di sapere che sarebbe successo nella puntata successiva di Capitan Harlock.
Avevo letto del tuo programma in dieci punti e della “terapia d’urto” per abbattere il debito pubblico, e non ho fatto altro, per tutta la notte, che girarmi sul letto come un maialino nello spiedo:
“Esproprierà i beni illegalmente in possesso degli schiavisti di Confindustria? Porterà a zero lo spreco di stato? Taglierà tutto ciò che si rubano gli enti di stato?”
Ma tu conosci il cinema, caro Walter, tutti i suoi trucchi compresa la suspense e quindi hai atteso oggi per svelare l’arcano: “Vendere il patrimonio immobiliare dello stato… why not?”
Io non so perché, forse perché sono una comunista attenta, ma ho come la sensazione di averla già sentita questa cazzata. Mi pare che avesse iniziato D’Alema e avesse fatto peggio berlusconi. Mi sembra di ricordare che un tizio, un ragioniere che faceva il ministro, una volta tentò addirittura di vendersi le spiagge.
Mi pare, ma non ne sono sicura, che anche per questo fummo spinti a votare per il “padre nobile” del futuro PD.
Caro Walter, in conclusione ti copio le parole del padre: “"Mi sembra che la foga della competizione rischi talvolta di offuscare la grandezza di un progetto politico".
Che vuoi che ti dica, a me sembra che sia la nebbia che avete in testa che vi offusca, ma tu non demordere, continua a parlare, non smettere di darmi soddisfazione. Ti prego.
Resto in attesa di altre tue nuove ed estemporanee… “Non mollare mai!”
Rita Pani (APOLIDE)
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1 commento:
Che dire? Ogni commento mi sembra inutile
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