di PAOLO COLONNELLO
MILANO
Lei, come al solito, al telefono se la ride: «No, non ho paura di morire». Ma si capisce che questa volta i nervi sono a fior di pelle e il tono scherzoso serve per mascherare la rabbia più che la preoccupazione. Perché minacce Clementina Forleo sono anni che ne riceve, ma quella arrivata ieri pomeriggio sul tavolo della sua scrivania, così come su quella del pm di Catanzaro Luigi De Magistris, ha un aspetto più cupo, un’aria più losca. E arriva soprattutto in un momento difficile per i suoi destinatari.
Una busta gialla spedita da Bologna con un messaggio inequivocabile: un proiettile calibro 38 e un avvertimento: «Nemici della libertà, la prossima sarà reale». Anche una firma: un’imitazione, «fatta male», di una stella cinque punte delle Brigate Rosse. Curioso che l’identico messaggio arrivi ai protagonisti delle polemiche che negli ultimi mesi, seppure per questioni diverse, hanno punteggiato il sempre difficile rapporto tra politica e magistratura. Come se l’esplosiva puntata di due settimane fa alla trasmissione "Annozero" di Michele Santoro, li avesse accumunati non solo nelle critiche ma anche nella sorte minacciosa. Casi difficili quelli della Forleo e di De Magistris: due tipi poco etichettabili, per niente controllabili (da ogni punto di vista), abbastanza amati dalla gente e dunque fastidiosi anche all’interno della stessa magistratura che su di loro si è spaccata, arrivando anche a scontri personali.
E’ per questo che ieri sera il giudice Forleo, nonostante gli attestati di solidarietà che le sono piovuti da ogni dove per le minacce ricevute, da quelli pubblici delle più alte cariche dello Stato, Massimo D’Alema compreso, alle e-mail di amici e colleghi che pure non erano stati teneri con lei, a un certo punto ha rilasciato alle agenzie una dichiarazione di quattro righe, sferzante come una scudisciata: «Respingo al mittente la solidarietà di taluni soggetti indirettamente responsabili del mio isolamento e di quel che mi sta accadendo». Panico tra le istituzioni e i politici: a chi mai si sta riferendo "terremoto" Forleo? In realtà non ai soggetti delle sue più recenti polemiche ma ai suoi stessi colleghi, scegliendo di utilizzare volutamente l’espressione «isolamento» che non può che riferirsi al proprio ambiente. Ed è ciò che un magistrato teme di più: la delegittimazione interna, ben più grave ed insidiosa dello scontro con i politici.
Il proiettile che ieri le è stato recapitato sembra dunque voler approfittare di questa situazione di debolezza oggettiva, innescandosi come una bomba nel clima non certo sereno che circonda i due magistrati. Un’operazione che ha il sapore del solito servizio «deviato» interessato ad acuire le tensioni con un giochetto già collaudato e abbastanza puerile. Se non fosse che ogni tanto con questi giochetti qualcuno ci lascia la pelle. Non ha paura Clementina Forleo ma certo non dimentica. Nemmeno le telefonate e le lettere minatorie ricevute l’anno scorso, quando era il gip dell’inchiesta Antonveneta, in un crescendo di avvertimenti che colpirono anche i suoi genitori (con telefonate notturne quotidiane), morti poi in un incidente automobilistico in Puglia nel quale il suo attuale marito si salvò per miracolo. Un mese prima di quella tragedia le arrivarono lettere in cui si annunciava proprio la morte dei suoi parenti. Circostanza che lo stesso giudice di Bari ha preso seriamente in considerazione chiedendo che il pm incaricato delle indagini acquisisse almeno i tabulati di quelle telefonate.
fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200710articoli/26765girata.asp
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Mastella: "E' al limite della maleducazione"
Battibecco tra il gip di Milano e il ministro della Giustizia.
Intanto davanti al palazzo di giustizia manifestano i giovani di Locri: "C'è un parallelismo con le intimidazioni a De magistris. Ed è lo stesso copione del '92: prima la delegittimazione politica, poi le intimidazioni'
Milano, 18 ottobre 2007 - ''Respingo al mittente la solidarieta' di taluni soggetti indirettamente responsabili del mio isolamento e di quel che mi sta accadendo''. E' la secca reazione del gip di Milano Clementina Forleo, che ieri sera - com'era successo in giornala al 'collega' di Catanzaro De Magistris - ha ricevuto una busta contenente un proiettile e una lettera con parole intimidatorie.
Ma a chi si riferiva, in particolare? Non è difficile individuare in quel 'taluni' il ministro della Giustizia Clemente Mastella e altri politici che si sono subito fatti vivi per condannare il minaccioso messaggio.
Per lo meno così il ministro l'ha interpretata: "Rimanda al mittente la solidarietà espressa da me e dalla politica? E' inelegante, al limite della maleducazione - commenta infatti il Guardasigilli - Ma non voglio alimentare polemiche. La mia solidarietà, alla Forleo e a De Magistris, è sincera. Da una donna non mi sarei aspettato una risposta così sgarbata".
IL SIT-IN DEI RAGAZZI DI LOCRI
«Questa mattina daremo un segno tangibile della nostra solidarietà e vicinanza al Gip Clementina Forleo: appuntamento alle 11 davanti al palazzo di giustizia di Milano». È quanto comunicano, in una nota, i ragazzi del Movimento antimafia «E adesso ammazzateci tutti», nato a Locri (Rc) dopo l'omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno.
C'è, secondo i giovani, un parallelismo con le intimidazioni rivolte al Pm di Catanzaro Luigi De Magistris: «Sono entrambi vittime, fino ad ora, dello stesso copione delle stragi del '92 in Sicilia: prima la delegittimazione politica, poi le intimidazioni. Speriamo vivamente - concludono - che non facciano la stessa fine di Falcone, Borsellino e Scopelliti».
fonte: http://qn.quotidiano.net/2007/10/18/42384-forleo_alla_solidarieta_isola.shtml
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5 commenti:
Adoro gli eroi.
Mat
Vale quello che ho scritto per Cuffaro.
E' un film che abbiamo già visto .
Complimenti Signora
Io invece no. Non adoro gli eroi... e non mi inchino ai miti.
Voglio una società dove essere "eroici" sia solo la norma. Perché detto fuori dai denti, essere eroi oggi è "solo" essere persone coerenti e pulite...
Senza nulla togliere, in termini di stima e solidarietà, alla dott.ssa Forleo ed al dott. De Magistris.
Io mi complimento per la risposta ed esprimo tutta la mia solidarietà (per quel che può valere)
Essere eroi non significa solo essere coerenti e puliti cara Elena, significa innanzitutto rischiare, mettere in gioco la serenità di se stessi e della famiglia, sapere di avere nemici potenti e di stare nel mirino e ciò nonostante continuare a essere coerenti e puliti.
Mat
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