Il Csm decidera' il 17 dicembre
La Sezione del Consiglio doveva pronunciarsi sulla richiesta dei trasferimenti d'ufficio per il pm De Magistris e per il procuratore capo di Catanzaro Lombardi, avanzata dal ministro Mastella. La decisione del rinvio è stata decisa dopo una richiesta in tal senso fatta dagli avvocati difensori e dall'accusa. Un gruppo di manifestanti ha applaudito De Magistris alla sua uscita dal Csm.
"Sono determinato e sereno. Parlerò il 17 dicembre e riprenderò a lavorare alacremente", ha detto Luigi De Magistris, all'uscita da Palazzo dei Marescialli (Lombardi era assente per motivi di salute). Fuori, il magistrato è stato accolto dagli applausi di alcuni giovani giunti dalla Calabria per sostenerlo.
Il rinvio di ogni decisione sul trasferimento dei due magistrati è legato, in particolare, alla azione disciplinare esercitata "per nuovi fatti" dal ministro il 4 ottobre scorso e l'esame di ulteriore documentazione: è la motivazione addotta dal Csm con la quale si rileva infatti che "è indispensabile attendere le determinazioni della Procura generale" prima di decidere sulla acquisizione dei nuovi documenti e della "compiuta definizione delle contestazioni" per le quali è stato chiesto il trasferimento di Lombardi e De Magistris".
Travaglio sul web
"È stupefacente la rimozione forzata imposta dall'informazione 'ufficiale' alle parole drammatiche pronunciate da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, nell'ultima puntata di Annozero", attacca Marco Travaglio sul blog www.voglioscendere.ilcannocchiale.it, che firma assieme a Pino Corrias e Peter Gomez . E pubblica la "lettera aperta al cosiddetto ministro della Giustizia" che Salvatore Borsellino gli ha affidato giovedi' al termine della contestatissima puntata di Annozero.
La lettera di Salvatore Borsellino
La lettera di Salvatore Borsellino
Nella lettera Borsellino polemicamente ringrazia il Guardasigilli Clemente Mastella "per la sua iniziativa di richiesta di allontanamento per incompatibilità ambientale del giudice De Magistris dalla procura di Catanzaro. Voglio ringraziarlo pubblicamente - scrive Borsellino - perché mi ero ormai convinto che a seguito delle campagne di delegittimazione e di aggressioni di ogni tipo nei confronti della magistratura la gente si fosse ormai assuefatta all'arroganza ed all'impunità dei politici e avesse accettato come normale ed ineluttabile questo stato di cose. Ora invece la reazione provocata da questa iniziativa nell'opinione pubblica, nella gente comune, reazione che sta provocando in tutta Italia raccolte di firme e mobilitazioni spontanee, soprattutto di giovani, a sostegno del magistrato perche' possa continuare il suo lavoro senza intimidazioni e interferenze esterne, mi ha fatto rinascere la speranza che le cose possano ancora cambiare".
Borsellino ricorda la lettere che insieme a Sonia Alfano ha inviato al capo dello Stato per chiedergli "che tuteli, come è suo compito, l'indipendenza della magistratura raccomandando al Csm, di cui è il presidente, di rigettare la richiesta del ministro. E chiedergli invece di occuparsi di altri, e ben più gravi problemi della giustizia, come il caso della Procura di Caltanissetta, dove sono concentrate le indagini sui fatti più gravi della nostra storia recente, quali l'indagine sui mandanti esterni nella strage di Via D'Amelio e l'indagine sulla sparizione dell'agenda rossa di Paolo, che viene, dal 12 luglio 2006, lasciata senza una guida ed affidata ad un reggente".
Il fratello di Paolo Borsellino auspica inoltre "che il sig. Ministro prenda spontaneamente atto della situazione di incompatibilità ambientale che si è creata tra la sua persona e la maggioranza degli italiani e voglia attuare il suo proposito di dimettersi, proposito piu' volte minacciato, ma finora solo a scopo di ricatto nei confronti della maggioranza di governo". Secondo il mittente, Mastella dovrebbe addirittura essere "grato al giudice De Magistris che con le sue indagini potra' dimostrare l'onesta' del sig. Ministro fornendogli una patente di onesta' certificata che avrebbe per questo piu' valore delle sue affermazioni che, agli occhi dell'opinione pubblica, non possono che essere di parte e quindi non obiettive se non addirittura sospette".
Al "sig. Ministro", infine, Borsellino fa presente che "l'isolamento di un giudice o di un investigatore è stato sempre il primo passo per additarlo alla vendetta della camorra e della mafia e chi da inizio e determina questo stato di cose non ha minori responsabilità, almeno morali, di chi ne decide l'eliminazione o preme il pulsante di un timer. Si ricordi però che la gente non sopporterebbe che la storia si ripeta".
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1 commento:
Il ministro Mastella e gli sgherri manzoniani.
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