Al PRESIDENTE della REPUBBLICA On. Giorgio NAPOLITANO
Al PRESIDENTE del CONSIGLIO On. Romano PRODI
Noi sottoscritti Cittadini Italiani dichiariamo il nostro sconcerto e la nostra sorpresa indignazione per la avocazione della inchiesta "Why not" da parte della Procura Generale di Catanzaro, espropriandone la titolarieta´ delle indagini al P.M. Magistrato Dott. De Magistris.
Tuttavia prendiamo atto che la motivazione di un tale provvedimento di incompatibilita´ si basa sulla affermata necessita´ di garantire la serenita´ ed equita´ delle indagini, a fronte della circostanza che il P.M. avesse inserito tra gli indagati il Ministro di Grazia e Giustizia on. Mastella, dal quale era stato segnalato al CSM per un eventuale provvedimento disciplinare correlato alle modalita´ dell´inchiesta.
In questa prospettiva e dunque nel medesimo spirito con il quale si e´ giustificata la avocazione del caso, noi Cittadini riteniamo necessario che il Presidente del Consiglio avochi a se´, per eventualmente assegnarle ad altro ministro, le prerogative e le funzioni di Ministro Guardsasigilli, sollevando l´On. Mastella dall´incarico o chiedendone le autonome dimissioni, essendo lo stesso indagato nella inchiesta per la quale si procede nella Procura di Catanzaro.
Lo Stato infatti e´ tenuto a garantire la "pari dignita´ sociale di tutti i Cittadini senza distinzioni di (...) opinioni politiche, condizioni personali e sociali" (art 3 Cost.).
Per lo stesso articolo costituzionale la Repubblica e´ impegnata a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la liberta´ e la pari dignita´ impediscono di fatto il pieno sviluppo della personalita´umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla organizzazione politica economica e sociale del Paese".
Suonerebbe dunque come insopportabile privilegio se un Magistrato venisse sollevato dalle indagini di cui aveva titolarieta´, in virtu´ di una azione disciplinare avviata nei suoi confronti dal Ministro di Grazia e Giustizia, mentre si consentisse a quest´ultimo, pur essendo indagato per reati connessi a quelle indagini, di mantenere la propria posizione funzionale e dunque certamente tale da poter influenzare gli esiti delle indagini nei suoi personali confronti.
Chiediamo al Presidente della Repubblica, come garante della Costituzione e Presidente dell´Organo di autocontrollo della Magistratura, di vigilare sulla equita´ dei comportamenti politici e dunque di sollecitare il Presidente del Consiglio ad intervenire tempestivamente nella sostituzione del Ministro di Grazia e Giustizia, almeno quanto lo e´ stato il Procuratore Generale nell´avocazione delle indagini esautorandone l´originario titolare.
Ogni atto diverso farebbe apparire ancora una volta il ceto politico come una "casta" arroccata solo a difesa dei propri privilegi e garanzia di immunità delle proprie attivita´ illecite e pretese di assoluta impunita´.
Associazione Antimafia "Rita Atria"
Invitiamo le Associazioni che volessero sottoscrivere l'appello ad inviarci una email a: info@ritaatria.it.
I singoli cittadini che volessero apporre la propria firma, lo possono fare qui:
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