"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 23 ottobre 2007

Appello sul caso De Magistris




Al PRESIDENTE della REPUBBLICA On. Giorgio NAPOLITANO

Al PRESIDENTE del CONSIGLIO On. Romano PRODI


Noi sottoscritti Cittadini Italiani dichiariamo il nostro sconcerto e la nostra sorpresa indignazione per la avocazione della inchiesta "Why not" da parte della Procura Generale di Catanzaro, espropriandone la titolarieta´ delle indagini al P.M. Magistrato Dott. De Magistris.


Tuttavia prendiamo atto che la motivazione di un tale provvedimento di incompatibilita´ si basa sulla affermata necessita´ di garantire la serenita´ ed equita´ delle indagini, a fronte della circostanza che il P.M. avesse inserito tra gli indagati il Ministro di Grazia e Giustizia on. Mastella, dal quale era stato segnalato al CSM per un eventuale provvedimento disciplinare correlato alle modalita´ dell´inchiesta.


In questa prospettiva e dunque nel medesimo spirito con il quale si e´ giustificata la avocazione del caso, noi Cittadini riteniamo necessario che il Presidente del Consiglio avochi a se´, per eventualmente assegnarle ad altro ministro, le prerogative e le funzioni di Ministro Guardsasigilli, sollevando l´On. Mastella dall´incarico o chiedendone le autonome dimissioni, essendo lo stesso indagato nella inchiesta per la quale si procede nella Procura di Catanzaro.


Lo Stato infatti e´ tenuto a garantire la "pari dignita´ sociale di tutti i Cittadini senza distinzioni di (...) opinioni politiche, condizioni personali e sociali" (art 3 Cost.).


Per lo stesso articolo costituzionale la Repubblica e´ impegnata a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la liberta´ e la pari dignita´ impediscono di fatto il pieno sviluppo della personalita´umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavoratori alla organizzazione politica economica e sociale del Paese".


Suonerebbe dunque come insopportabile privilegio se un Magistrato venisse sollevato dalle indagini di cui aveva titolarieta´, in virtu´ di una azione disciplinare avviata nei suoi confronti dal Ministro di Grazia e Giustizia, mentre si consentisse a quest´ultimo, pur essendo indagato per reati connessi a quelle indagini, di mantenere la propria posizione funzionale e dunque certamente tale da poter influenzare gli esiti delle indagini nei suoi personali confronti.


Chiediamo al Presidente della Repubblica, come garante della Costituzione e Presidente dell´Organo di autocontrollo della Magistratura, di vigilare sulla equita´ dei comportamenti politici e dunque di sollecitare il Presidente del Consiglio ad intervenire tempestivamente nella sostituzione del Ministro di Grazia e Giustizia, almeno quanto lo e´ stato il Procuratore Generale nell´avocazione delle indagini esautorandone l´originario titolare.


Ogni atto diverso farebbe apparire ancora una volta il ceto politico come una "casta" arroccata solo a difesa dei propri privilegi e garanzia di immunità delle proprie attivita´ illecite e pretese di assoluta impunita´.


Associazione Antimafia "Rita Atria"


Invitiamo le Associazioni che volessero sottoscrivere l'appello ad inviarci una email a: info@ritaatria.it.


I singoli cittadini che volessero apporre la propria firma, lo possono fare qui:



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