martedì, 23 ottobre 2007
BAGHDAD (Reuters) - L'Iraq chiuderà gli uffici dei ribelli curdi del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) e impedirà loro di proseguire le attività sul territorio iracheno. Lo ha annunciato oggi il primo ministro irakeno Nuri al-Maliki.
"Il Pkk è un'organizzazione terroristica ed abbiamo preso la decisione di chiudere i loro uffici ed impedire loro di operare sul suolo iracheno. Lavoreremo anche per limitare le sue attività terroristiche che stanno minacciando Iraq e Turchia", si legge in una dichiarazione dell'ufficio di Maliki.
Oggi da Londra il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha affermato che le truppe turche possono entrare nella zona settentrionale dell'Iraq alla ricerca di ribelli curdi "in qualsiasi momento" secondo i termini del mandato parlamentare che ha approvato la missione, ha dichiarato oggi il primo ministro turco Tayyip Erdogan.
La settimana scorsa il parlamento di Ankara ha dato l'autorizzazione per incursioni nel nord dell'Iraq da parte delle truppe turche, ma il governo di Erdogan ha lasciato intendere di voler concedere più tempo alla diplomazia.
fonte: http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-10-23T155202Z_01_BON355988_RTRIDST_0_OITTP-IRAQ-CURDI.XML
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BAGHDAD (Reuters) - L'Iraq chiuderà gli uffici dei ribelli curdi del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) e impedirà loro di proseguire le attività sul territorio iracheno. Lo ha annunciato oggi il primo ministro irakeno Nuri al-Maliki.
"Il Pkk è un'organizzazione terroristica ed abbiamo preso la decisione di chiudere i loro uffici ed impedire loro di operare sul suolo iracheno. Lavoreremo anche per limitare le sue attività terroristiche che stanno minacciando Iraq e Turchia", si legge in una dichiarazione dell'ufficio di Maliki.
Oggi da Londra il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha affermato che le truppe turche possono entrare nella zona settentrionale dell'Iraq alla ricerca di ribelli curdi "in qualsiasi momento" secondo i termini del mandato parlamentare che ha approvato la missione, ha dichiarato oggi il primo ministro turco Tayyip Erdogan.
La settimana scorsa il parlamento di Ankara ha dato l'autorizzazione per incursioni nel nord dell'Iraq da parte delle truppe turche, ma il governo di Erdogan ha lasciato intendere di voler concedere più tempo alla diplomazia.
fonte: http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-10-23T155202Z_01_BON355988_RTRIDST_0_OITTP-IRAQ-CURDI.XML
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Curdi, un popolo dimenticato
Nel 1991, finito il conflitto del Golfo, si è consumata la tragedia del popolo curdo. Due milioni di curdi incalzati dalI'esercito, dagli aerei e dagli elicotteri di Saddam Hussein fuggivano dall'Iraq con auto, camion, carri trascinati da buoi o asini e soprattutto a piedi. È stata una ecatombe, morivano almeno mille persone al giorno, in maggioranza vecchi e bambini. Ma non era la prima volta.
Fino a quel momento pochi conoscevano le sofferenze e la tragedia di questo popolo che da secoli non ha pace. Pochi sanno però che se oggi i curdi vengono perseguitati e sterminati, gran parte delle responsabilità ricadono sulle potenze vincitrici della prima guerra mondiale che hanno badato ai loro interessi a spese del popolo curdo.
Nel 1920 il Trattato di Sèvres aveva concesso ai curdi l'autonomia e una patria. Tre anni dopo, a Losanna, gli alleati rinnegano il precedente impegno di Sèvres e lasciano i curdi sotto la giurisdizione di quattro paesi: Turchia, Iran, Iraq e Siria. Da allora la storia dei curdi è un susseguirsi di genocidi e deportazioni. In questo secolo il dramma si è ripetuto almeno una decina di volte.
Ma c'è un altro dramma non meno crudele: i curdi non hanno diritto di dare un nome ai loro figli, di parlare nella loro lingua, di scrivere in curdo, di avere un giornale. Molti sono stati arrestati perché trovati in possesso di libri in curdo o di dischi di musica curda. Quella dei curdi è una storia che ha dell'incredibile per il comportamento delle nazioni e degli organismi internazionali ed ancor piú per la politica crudele che hanno svolto e svolgono Turchia, Iraq, Iran e Siria.
per approfondire:
La storia dei Curdi e del Kurdistan (di Mirella Floris, rubrica di geopolitica)
IL LIBRO
I curdi. Il dramma di un popolo dimenticato
Autore: Froio Felice
Editore: Mursia (Gruppo Editoriale)
Data di Pubblicazione: 1991
Collana: Fatti, testimonianze, reportage
ISBN: 8842510408
ISBN-13: 9788842510406
Autore: Froio Felice
Editore: Mursia (Gruppo Editoriale)
Data di Pubblicazione: 1991
Collana: Fatti, testimonianze, reportage
ISBN: 8842510408
ISBN-13: 9788842510406
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4 commenti:
""Il Pkk è un'organizzazione terroristica ed abbiamo preso la decisione di chiudere i loro uffici ed impedire loro di operare sul suolo iracheno. Lavoreremo anche per limitare le sue attività terroristiche che stanno minacciando Iraq e Turchia", si legge in una dichiarazione dell'ufficio di Maliki."
Ok, allora è certo che li hanno definiti terroristi... come pensavo. Quindi preparo già la valigia.
Quando poi tutt'intorno gli si darà addosso, allora e solo allora, andrò su Saturno... il più lontano possibile dalla terra... perchè?
Perchè non accetto che su un pianeta intero spadroneggino i bulli tra milioni di uomini mediocri. Brutta cosa, meglio andar via.
Edgar il detto "quando un uomo con la pistola incontra un altro col fucile....il primo è un uomo morto"
non è solo una battuta.
Consolati pensando che il mondo va avanti da sempre così.
Vedi i curdi hanno la possibilità di comportarsi come gli arabi, che ci stanno invadendo poco a poco e tra 100 anni sono ca...i dei nostri nipoti. Vedi se anzichè fare i terroristi facessero figli potrebbero dominare iraq, iran, turchia e siria tra 200 anni.
Mat
Allora da noi possiamo considerare la Lega un'organizzazione terroristica!
franca,
una organizzazione è terroristica solo se semina terrore e morte come lotta politica.
Mat
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