GLI AMICI DEL COMITATO DI LOTTA CI INVIANO IL COMUNICATO STAMPA CHE PUBBLICHIAMO E INVITIAMO TUTTI VOI A LEGGERE.
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COMUNICATO STAMPA
COMITATO DI LOTTA DEI CONTADINI E DEI PASTORI SARDI ESECUTATI
ALTRAGRICOLTURA SARDEGNA
SOCCORSO CONTADINO SARDEGNA
http://www.sovranitalimentare.net/
http://www.soccorsocontadino.eu/
mail: sardegna@altragricoltura.net
contatti tel.
Riccardo Piras 3477971120
Giorgio Matta 3396824488
Gianni Fabbris 3351336977
!!!!Continuate ad inviare le lettere a Soru e i messaggi di solidarietà al comitato di lotta!!!!
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Riccardo Piras è stato chiaro ieri nella Conferenza stampa tenuta nella Sala Riunioni dei Gruppi Consiliari del Comune di Roma: "Non trasformateci in cinquantamila delinquenti. Nessuno di noi uscirà dalle nostre terre". Così, sono bastate le parole del Sindaco di Decimoputzu, Gianfranco Sabiucciu, a dare conto a tutti della novità della mobilitazione in corso che dalla sala consigliare del suo comune occupato si sta allargando a tutta la Regione: "non è la prima volta che siamo investiti dalle mobilitazioni ma questa volta la situazione è drammatica, la determinazione dei contadini è tanta, la forza del consenso che sta incontrando in Sardegna e fuori è la vera svolta che sta restituendo fiducia e speranza".
Fabbris e Malannino sono stati chiari: non ci accontenteremo di pacche sulle spalle o di comunicati stampa di solidarietà, meno che mai se vengono da coloro che sono chiamati a dare le risposte. Era stato annunciato da tempo un incontro, che si sarebbe dovuto tenere ieri, fra l´Assessore Regionale Foddis e il Sottosegretario Boco che, in realtà non si è tenuto, senza che sia stata data una motivazione convincente dei passi che si stanno assumendo, se si stanno assumendo. Di fronte allo sciopero della fame di persone che stanno mettendo a rischio la propria salute, alla forza ed alla qualità democratica della mobilitazione ed alla partecipazione di tanti, la politica deve essere all´altezza dei suoi compiti e dei suoi doveri. Dopo quindici anni di discussioni in stanze chiuse che non hanno prodotto alcuna soluzione, è arrivato il momento degli atti trasparenti e dell´assunzione delle responsabilità. Il Comitato ha chiesto un tavolo di confronto e lavoro fra governo, regione Sardegna e parti sociali in cui confrontarsi sulle misure e le soluzioni.
Non ci aspettiamo niente di meno dal Governo Nazionale e da quello Regionale Sardo. Questo, del resto, è il messaggio forte che viene dalla mobilitazione dei contadini e dei pastori sardi e dai tantissimi alleati che da tutt´Italia stanno rispondendo con la solidarietà e l´impegno a sostenere le loro istanza di riscatto e dignità. A questo messaggio ieri hanno risposto positivamente le forze parlamentari. Direttamente presenti alla conferenza stampa il presidente della Commissione Agricoltura della Camera On.le Marco Lion (Verdi), i Senatori Fedele Sanciu (Democrazia Cristiana per le Autonomie) e Piergiorgio Massidda (Forza Italia) hanno espresso il loro sostegno alla richiesta del comitato di un provvedimento sulla finanziaria che blocchi immediatamente le aste in corso in Sardegna per il tempo necessario ad individuare le proposte di soluzione. Così il Senatore Sodano (Presidente Commissione ambiente - PRC Sin. Europea), il Senatore Marcora (capogruppo dell´Ulivo alla Commissione Agricoltura del Senato), l´On.le Amalia Schirru (Ulivo), il Senatore Mariano Delogu (AN) e l´On.le Paoletto Fadda (Ulivo) avevano fatto arrivare le loro adesioni e il loro sostegno alla proposta.
Si è arrivati così, oggi, a presentare un emendamento sulla finanziaria al Senato, firmato da tutti i capogruppo alla Commissione Agricoltura, che raccoglie le proposte del Comitato e che, dispone il blocco di tutte le procedure esecutive in Sardegna fino al luglio 2008 (destinando una copertura di 5 milioni di Euro per i costi) e istituendo una Commissione di 3 esperti che, nel frattempo, studi il problema e avanzi le proposte.
"Adesso aspettiamo di vederne l´approvazione al Senato ed alla Camera e, sopratutto, di sapere la posizione di Governo Nazionale e Regione". Se l´emendamento sarà approvato la mobilitazione dei contadini e dei pastori Sardi, grazie anche alla pressione dei loro alleati, avrà conquistato tempo sottraendolo al ricatto degli esecutori delle vendite all´asta e degli speculatori pronti a sottrarre loro le terre. La mobilitazione si sta già attrezzando per raggiungere l´obiettivo pieno: rilanciare la dignità di chi lavora la terra in Sardegna e di tutti i cittadini/consumatori.
Il comitato sta producendo un appello nazionale a tenere alta la mobilitazione e sta preparando l´avvio di una campagna di denuncia internazionale insieme ad un percorso di coinvolgimento dei tanti e tante che in questi giorni, oltre che esprimere la loro solidarietà inviando lettere a Soru, chiedono di sapere come, concretamente, possono contribuire a risolvere un problema che "non ci fa onore".
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IN ALLEGATO AL COMUNICATO
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VENDITE ALL'ASTA: "FERMATELE"
Ultimatum dei contadini a Governo e Regione
Il comitato degli agricoltori chiede un emendamento sulla Finanziaria che blocchi le vendite all'asta delle aziende agricole pignorate e minaccia lotta dura. Disponibilità di FI, An, Verdi.
Unione Sarda - Dal nostro inviato Lucio Sainas
Roma. Blocco immediato delle vendite all'asta delle aziende agricole e apertura di un tavolo di trattativa con Governo e Regione. Altrimenti sarà lotta dura. Ha il sapore di un ultimatum la proposta lanciata ieri a Roma dal Comitato di Lotta dei contadini e dei Pastori. Una sfida disperata, rivolta al mondo politico, dopo una mobilitazione che dura da circa vent'anni, quando una legge (n.44 del 1988) fece scendere sui campi dell'Isola una pioggia di 60 miliardi di lire, sotto forma di finanziamenti per l'ammodernamento delle aziende agricole. Quattro anni dopo, la comunità europea, considerò qui fondi aiuti di Stato, in grado di alterare la libera concorrenza e aprì una procedura di infrazione.
Una mazzata micidiale per le aziende sarde, che avrebbero dovuto restituire i finanziamenti mentre già stentavano a sopravvivere, strangolate dai termini di scadenza dei mutui imposti dalle banche. Da qui il periodico esplodere di clamorose manifestazioni (chi ricorda via Roma, a Cagliari, tapezzata da una coltre di ortaggi?) espressione anche di un malessere profondo, strutturale, del comparto.
Qualche settimana fa il fuoco della contestazione è ripartito da Decimoputzu, (4100 abitanti) paese un tempo all'avanguardia nelle produzioni in serra, oggi cimitero di imprese: oltre cento sono all'asta su un totale di seicento. L'economia, basata soprattutto sull'agricoltura, è in ginocchio "Una tragedia sociale - ha detto ieri il sindaco Gianfranco Sabiucciu- la gente viene in comune a chiedermi anche piccole somme, pur di tirare avanti. E io mi vergogno a darle"
Dalla rabbia è nato un Comitato di lotta, espressione di un'emergenza che investirebbe 7000 aziende agropastorali sarde, con un'esposizione verso le banche, secondo Sabiucciu, di 350 milioni di Euro (ma in realtà nessuno conosce l'ammontare esatto della cifra). Per attirare l'attenzione di un'opinione pubblica distratta, il Comitato ha organizzato manifestazioni clamorose, come lo sciopero della fame di cinque agricoltori. Intanto la protesta si estendeva. Dopo la volta del Comune di Decimoputzu è stata la volta di Masainas nel Sulcis, quindi del Medio Campidano.
Accanto ai contadini in lotta c'è Altragricoltura, movimento nato a Genova durante il G8, che aderisce alla rete mondiale di "Via Campesina". Anche gli altri sindacati combattono la guerra dei debiti agricoli ma in autonomia. "Non condividono il nostro percorso innovativo - ha detto Riccardo Piras, portavoce del Comitato - Solo l'Unione Agricoltori è con noi"
Finora, però, la mobilitazione non ha dato i frutti sperati. Sotto accusa la Regione che "non ha saputo governare il processo dell'agricoltura sarda - ha aggiunto Piras - ma non può risolvere il nostro problema da sola". Sarebbe necessaria un'azione di concerto col Governo, ma proprio l'altro ieri è saltato il tanto atteso incontro fra l'Assessore regionale Foddis e il Ministro De Castro. Immediata la decisione di inasprire la vertenza, sollecitando la solidarietà di forze politiche e sindacali sarde. Ma ieri, nella Sala dei gruppi consiliari del Comune di Roma (ospiti di Rifondazione Comunista) si sono presentati solo i Senatori Forza Italia Piergiorgio Massidda e Fedele Sanciu, il Verde Marco Lion, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il Sindaco di Decimoputzu Gianfranco Sabiucciu, il Presidente di Altragricoltura Tano Malannino e il coordinatore Gianni Fabbris, Giorgio Matta coordinatore del Soccorso Contadino Sardegna. "Avevamo invitato tutti, andremo avanti lo stesso" ha precisato Piras.
Le assenze non hanno quindi scoraggiato il Comitato che ha lanciato la sua proposta di ultimatum. Con una promessa. "Ci sono oltre 5000 aziende pignorate, la Sardegna sta vivendo un dramma sociale che riguara 50.000 persone - se non lo si affronta fra qualche tempo potremmo avere 50.000 delinquenti. Gente disperata".
Quindi l'invito alle forze politiche illustrato da Fabbris a "presentare immediatamente un emendamento sulla Finanziaria (con una copertura di 10-12 milioni di Euro) che blocchi le vendite all'asta in Sardegna. Subito dopo, apertura di un Tavolo con Governo, Regione, Banche e parti sociali che studi una strategia da attuare in sede europea.. Se il tavolo non sarà istituito entro la prossima settimana, partirà la mobilitazione. Perchè siamo ragionevoli ma sappiamo anche organizzare una protesta dura"".
Massidda, Sanciu e Lion hanno subito espresso la disponibilità dei rispettivi partiti ha presentare l'emendamento. Massidda ha anche contestato "l'inerzia e gli sprechi dell'Assessorato all'Agricoltura, che dopo aver commissionato uno studio, sul tema dei debiti delle aziende agricole e normativa europea (costato 20000 euro) a un pool di avvocati, lo ha tenuto in un cassetto".
In serata, il Senatore Mariano Delogu, coordinatore regionale di Alleanza Nazionale, che non ha potuto partecipare alla manifestazione di ieri mattina, ha fatto sapere che anche il suo gruppo presenterà l'emendamento alla Finanziaria richiesto dal Comitato. L'Avvocato Delogu ha inoltre chiesto l'elenco delle aziende a rischio immediato di vendita all'asta, rendendosi disponibile a intervenire per ottenere delle proroghe".
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