"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 9 marzo 2007

GABO COMPIE 80 ANNI

Rendiamo omaggio a un grande scrittore attraverso la penna di Frida Roy.
Grazie Gabo per le emozioni che ci hai regalato!

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Anniversari

Il grande scrittore colombiano festeggia il suo compleanno, a 60 anni dal suo esordio e a 40 dal suo capolavoro, "Cent'anni di solitudine"




C'è già chi ha definito il 2007 l' "anno di Gabriel Garcia Marquez" non solo perché oggi lo scrittore colombiano compie 80 anni, ma anche perché segna i 60 anni del suo primo racconto (La Tercera resignacion), i 40 dalla pubblicazione di "Cent'Anni di Solitudine", ed i 25 dal Premio Nobel per la letteratura.

La Colombia è da tempo in fermento per rendere omaggio ad uno dei suoi figli più illustri che, insieme al grande pittore Botero, ha raggiunto quell'universalità propria alle menti e agli animi più sensibili e vicini al genere umano. E anche per questo che il compleanno di don Gabriel è atteso in America latina, in Italia e nel mondo come un evento eccezionale. Una eccezionalità simile a quella che il continente sudamericano ha riconosciuto nell'agosto scorso a Fidel Castro, di cui Gabo è coetaneo e amico personale, quando ne ha festeggiato l'anniversario di nascita. Ritiratosi da tempo dalla vita mondana e dal dibattito letterario, Garcia Marquez conserva un basso profilo, dopo aver superato con qualche difficoltà un cancro che forse ne ha fiaccato lo spirito e che lo ha spinto a dichiarare nel 2006, due anni dopo dopo la pubblicazione di "Memoria delle mie puttane tristi", di "non avere più ispirazione".

Amareggiato per questa situazione, ha commentato al riguardo: "Non auguro a nessuno il successo. Perché è un po' quello che succede agli alpinisti, che si ammazzano per arrivare in vetta e quando la raggiungono, che fanno? Scendono, o cercano di scendere con la maggiore dignità possibile". E come lo scorso anno ha deluso gli abitanti della sua città natale, Aracataca, che lo aspettavano per festeggiare il suo 79/o compleanno, Gabo non ha partecipato venerdì scorso alla inaugurazione a Cartagena de Indias, la sua città, del 47/o Festival del cinema, che contempla un monumentale omaggio alla relazione fra la sua figura e il grande schermo.


Così tutti si chiedono se interverrà, sempre a Cartagena (26-29 marzo), al 4/o Congresso della lingua spagnola, in cui la Real Academia gli vorrebbe consegnare la lussuosa edizione commemorativa di Cent'Anni di Solitudine, che in quattro decenni é stata tradotta in 35 lingue, vendendo oltre 30 milioni di copie. Di recente, un gruppo di 125 intellettuali incaricato di selezionare le opere letterarie immortali di tutti i tempi ha assegnato la Palma d'oro ad Anna Karenina di Leon Tolstoi, ed ha collocato la saga di Macondo e della famiglia Buendia al 20/o posto. Padre indiscusso del Realismo magico, Garcia Marquez ha elevato alla massima espressione uno stile di raccontare storie fantastiche, non come favole, ma come parte del mondo reale.

"Macondo - ha osservato - più che un luogo del mondo, è uno stato d'animo. Il difficile non era allora passare dallo scenario di un villaggio a quello di una città, ma passare dall'uno all'altro senza che si notasse il mutamento di nostalgie". Ed i critici sono d'accordo sul fatto che la pubblicazione di "Cent'anni di solitudine" segnò l'ufficializzazione del boom della letteratura latinoamericana che nel 1962 aveva offerto "La morte di Artemio Cruz" del messicano Carlos Fuentes e l'anno successivo "La Città ed i cani" del peruviano Mario Vargas Llosa e "Rayuela" dell'argentino Julio Cortazar. Successivamente, dalla fervida immaginazione di Gabo sono nati altri romanzi ("Cronaca di una Morte annunciata", "L'Amore ai tempi del colera" e "Dell'amore e di altri demoni") che ne hanno assicurato l'immortalità letteraria.

Frida Roy, 06 marzo 2007
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1 commento:

ska ha detto...

Sono la prima del blog a fare gli auguri a Gabo?

GABO, TI AMO!!!!!!
SEI IL PIU' GRANDE SCRITTORE VIVENTE E UNO DEI PIU' GRANDI IN ASSOLUTO!

Io chiudo gli occhi e vivo a Macondo.
Non solo "Cent'anni di solitudine", ma anche "L'autunno del patriarca", "Cronaca di uan morte annunciata", "12 racconti raminghi", "Nessuno scrive al colonnello", "La mala ora", hanno segnato per sempre il mio immaginario. Voglio vivere in un paese assolato e polveroso, dormire dentro una zanzariera...i galli da battagli...beh, quelli poverini, però. Mi fai sognare.
La vorrei perdere io, l'ispirazione, dopo 60 anni di sogni regalati al mondo... e poi: non dovevi morire due anni fa? Hai sgamato pure tu il trucchetto di fregare la morte andando ripetendo che è il tuo ultimo anno, eh?
Ma poi cos'è la morte, per quelli come te che sono destinati a vivere per sempre nell'unico modo che conta!