"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 1 marzo 2007

IL SACRIFICIO DEL CHE


CHI HA TRADITO CHE GUEVARA?

Il 2007 vede cadere l’anniversario, esattamente il quarantennale, della morte del Che. Si prevedono una fiumana di manifestazioni, più o meno ben fatte, più o meno pro (ma ci saranno anche molte voci che si leveranno contro.. ovvio).

Lo spunto per parlarne lo prendiamo da un libro-Dvd della Rizzoli in uscita in questi giorni: SACRIFICIO, chi ha tradito Che Guevara?

Un film straordinario, uscito nel 2001 (!), fino ad oggi del tutto ignorato in Italia. Nato dalla cocciuta idea di un giovane e serio autore italo-svedese, Erik Gandini, che dopo aver avuto le porte chiuse in faccia dalla nostra Televisione, si è ritrovato il sì di quella svedese a soli due giorni dalla sua proposta.. Quando si dice l’efficienza.

Ma la straordinarietà del film sta nella sua accurata, e assolutamente obiettiva, ricostruzione dei fatti inerenti la cattura e l’uccisione da parte dell’agente della Cia Felix Rodrìguez. Per realizzarlo c’è voluto un anno di lavoro, di spostamenti tra Svezia, Francia, Cuba, Miami e America Latina.








Rodrìguez e il Che nell'ultima foto da vivo


La domanda da cui sono partiti Gandini e Saleh (co-autore del film) è: chi informò l’esercito boliviano della presenza del Che tra la primavera e l’autunno del 1967 nella giungla boliviana?

Per quarant’anni il Giuda è stato indicato in Ciro Bustos, un artista argentino unitosi ai rivoluzionari, che, insieme con il filosofo Regis Debray (spacciatosi per giornalista), venne arrestato in uno dei tanti rastrellamenti e la cui presenza aveva fatto sospettare che il capo dei rivoluzionari si trovava lì. La prova del suo tradimento è sempre risieduta nel fatto che avesse disegnato per i controrivoluzionari i ritratti dei famosi ricercati. Però in questo film viene dimostrato come questi disegni siano stati fatti solo 20 giorni dopo l’arresto del Che e che, prima di lui, aveva “parlato” Debray..

Processati e condannati a trent’anni, Bustos e Debray vennero scarcerati tre anni dopo e si rifugiarono in Cile. Il francese fu accolto da eroe da Salvador Allende e da tutta la sinistra europea, Bustos con la nomea del traditore..

Oggi Debray cinicamente fa spallucce:

“Sono passati tanti anni, non ricordo più nulla”.

E noi?

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Dettagli del libro

  • Titolo: Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara? Con DVD
  • Autori: Gandini Erik, Saleh Tarik
  • Editore: Rizzoli
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: 24/7
  • ISBN: 8817015288
  • Pagine: 139
  • Prezzo: € 19.50
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Foto inedite provenienti dal giornale argentino El-Clarin
(Sono stato in dubbio fino all'ultimo se metterle o meno, ma penso sia giusto affrontare anche la cruda "immagine" della sua morte. Se ho sbagliato, perdonatemi. mauro)











































































Ojos abiertos.
Primer plano del revolucionario argentino ya muerto.
Tiene los ojos abiertos. ¿Por qué?


10 commenti:

Equo ha detto...

Il giudizio dello stesso Che su Debrai era che fosse una "lenguas largas" e, in certi ambienti, si è sempre saputo che il Francese aveva, quanto meno, parlato del disegno continentale della Rivoluzione che, partendo dalla Bolivia, avrebbe dovuto estendersi ad altri Paesi dell'America Latina, suscitando un forte interesse preoccupato della CIA. Non aggiungo altro. Le immagini mi hanno turbato: l'anno in cui non siamo stati da nessuna parte...ero anch'io...da nessuna parte. In ogni caso Hasta la Victoria siempre, Comandante.

Val ha detto...

e la presencia!
Como y mas que un mito.

Anonimo ha detto...

Il Che ammazzato, il Che tradito, il Che mitizzato, il Che inflazionato, il Che stampato sulle magliette del mercato... Il Che. Hasta Siempre Comandante

Aprendimos a quererte desde la històrica donde el sol de tu bravura le puso cerco a la muerte.
Aquì se queda la clara la entrañable transparencia de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.
Tu mano gloriosa y fuerte sobre la historia dispara cuando todo Santa Clara
se despierta para verte.
Aquì se queda la clara la entrañable transparencia de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.
Vienes quemando la brisa con soles de primavera para plantar la bandera
con la luz de tu sonrisa.
Aquì se queda la clara la entrañable transparencia de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.
Tu amor revolucionario te conduce a nueva empresa donde esperan la firmeza
de tu brazo libertario.
Aquì se queda la clara la entrañable transparencia de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.
Seguiremos adelante como junto a ti seguimos y con Fidel te decimos
Hasta siempre, Comandante!
Aquì se queda la clara la entrañable transparencia de tu querida presencia
Comandante Che Guevara.

Equo ha detto...

El aparecido, di Victor Jara

Abre sendas por los cerros,
deja su huella en el viento,
el águila le da el vuelo
y lo cobija el silencio.
Nunca se quejó del frío,
nunca se quejó del sueño;
el pobre siente su paso
y lo sigue como un ciego
Córrele, córrele, córrela
por aquí, por allí, por allá,
córrele, córrele, córrela
córrele, que te van a matar!
Su cabeza es rematada
por cuervos con garras de oro,
cómo lo ha crucificado
la furia del poderoso!
Hijo de la rebeldía,
lo siguen veinte y más veinte;
porque regala su vida
ellos le quieren dar muerte
Córrele, córrele, córrela,
por aquí, por allí, por allá,
córrele, córrele, córrela,
córrele, que te van a matar!

Anonimo ha detto...

Caro Mauro, dobbiamo ringraziare quelli come te, che contribuiscono a tenere vivi gli stimoli all'informazione nella gente, per richiamare alla memoria le gesta di grandi condottieri come il “CHE”, che non devono assolutamente essere dimenticati.

Anzi ritengo sia il caso di continuare a riproporre spesso e volentieri queste figure che hanno fatto la storia ed hanno lottato per sostenere le rivendicazioni proletarie.

Purtroppo la demagogia attuale delle forze in campo, oltre a non far nulla per attuare riforme all’altezza di un governo di sinistra, sta facendo di tutto per far dimenticare o addirittura cancellare questi grandi miti legati alle lotte di popolo, tramite i media e le TV spazzatura, fuorvianti e distruttivi.

Lo svuotamento delle menti ormai è galoppante e l’interesse dei cittadini per la vita “politica” e gli interessi del paese si sta affievolendo ogni giorno che passa.

L’unico rimedio, è tenersi aggiornati e credere in una svolta politica che porti ad un cambiamento.

Hasta la Victoria siempre, Comandante.
Mario

Anonimo ha detto...

"Lo svuotamento delle menti ormai è galoppante.."

Come hai ragione, Mario.
Noi, nel nostro piccolo, ci impegniamo a mantenere viva questa "memoria", affinché continui a fruttificare in noi e ci aiuti a diventare sempre più maturi e consapevoli.
"Hasta Siempre, Comandante"

mauro

elena ha detto...

Bentornato Mario!
Nel post "proposta" troverai qualcosa per te... : siamo realisti, esigiamo l'impossibile!
Hasta siempre...

Equo ha detto...

Scusate l'invadenza, ma non ho resistito. Forse qualcuno non conosce il testo di questa canzone di sergio Enrigo...

Era mezzogiorno e prigioniero
Aspettavi che si fermasse il mondo
Fuori c’era il sole e caldi odori
E parole antiche di soldati
Forse vedevi la tua gente
Cuba viva sotto il sole
La sierra che ti ha visto vincitore
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò

Era mezzogiorno in piena notte
E gli uomini di buona volontà
Tutti si guardarono negli occhi
Poi ognuno andò per la sua strada
Era troppo tardi per partire,
Troppo tardi per morire
Siamo troppo grassi comandante!
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò

Era mezzogiorno e tu non c’eri
Un bambino piangeva nel silenzio
Fuori c’era il sole e caldi odori
E parole antiche di soldati
Oggi ti ricorda la tua gente
Cuba viva sotto il sole
La sierra che ti ha visto vincitore
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò.
................................

Siamo troppo grassi?

elena ha detto...

Equo, grazie per il contributo, altro che scusarti per l'invadenza! Non la conoscevo, questa canzone...
Era un po' che mi ronzava in testa l'idea che le commemorazioni fini a sé stesse non servono a niente... ma ho s-postato le mie riflessioni nel post "proposta". Va benissimo anche qui, comunque (il mio è solo un invito ad andare a leggere e contribuire di là...)
Quanto alla domanda finale... ci vedo due risposte, almeno per quello che riguarda me.
1) sì, sono stata troppo grassa. Mi sono crogiolata nel benessere, ho chiuso gli occhi e la coscienza per troppo tempo.
2) non lo voglio essere più. Ho già iniziato una bella dieta (ma proprio nel senso etimologico di "stile di vita", non di quella roba per modelle pubblicitarie) e mi sto preparando a riprendere il cammino. Certo, fumo, c'ho l'artrite, son vecchierella... ciò rallenterà la marcia... ma CI VOGLIO ESSERE. Perché è ora di passare dalle parole ai fatti. Dobbiamo, devo, cambiare. Per continuare a guardarmi allo specchio (!) e non sputarmi addosso e per un mondo come lo voglio e non solo come lo sogno.
PS: volevo riportare il testo di una canzone della Berté, ma non regge il confronto con la tua... se guardi in "PROPOSTA" ne trovi però una di Guccini... :)
Suerte

Anonimo ha detto...

grazie equo.. la tua "invadenza" è sempre gradita;
davvero toccante il testo della canzone di Endrigo, che non conoscevo, no.. anche se non mi stupisce perché Endrigo, secondo me, è una persona che, non solo nella sua dimensione artistica, andrebbe riscoperta. Era uno "strano", se capisci cosa intendo.. Io l'ho conosciuto meglio, tanti anni fa, quando un amico (vero) come regalo di nozze mi ha preparato una cassetta di un suo album pressoché introvabile: La vita, amico, è l'arte dell'incontro (parole di Ungaretti, che non a caso vi recita in questo album).
Quanto all'ingrasso: sì, siamo ingrassati tutti, direi, chi più chi meno.. abbiamo messo pancia nel cervello, prima che altrove, e trasciniamo la nostra vita lamentandoci per dolori che noi stessi ci procuriamo..
Questo ci insegna il Che: ad essere costantemente "rigorosi", se vogliamo marciare sui sentieri impervi della vita. Rigorosi nel corpo come nella mente..
mauro