Scibona M.T.
Noi sognavamo l'uomo dolce
e una pacata tenerezza.
C'imposero rudi falconieri
che tarpando volo agli sguardi,
legavano al garante
l'estesa rete dei desideri.
Le notti eran colme di stelle
e di brucianti amori.
Nelle morbide alcove
per gli audaci guerrieri
fummo schiave e regine.
Le soglie rosate del giorno
ravvivavano sequenze d'interdizioni
e tempestosi egoismi.
Noi sognavamo l'uomo dolce
e una pacata tenerezza.
Lui sagomava strutture
e faceva carriera.
Per le case odorose e deterse
filtravano problemi irrisolti
e tensioni esistenziali.
Qualcuna più ardita
parlò di emancipazione.
Una parola che pervase
i nostri pensieri
e rumoreggiò sonora
nei gorghi stigi della mente.
Fu trucco metaforico
la somma delle promesse?
Era il tappeto volante
per la libertà.
Un sostantivo ricco e vibrante
su cui giocare la vita.
Lo inalberammo di volta in volta
come simbolo magico
di sacralità e perdizione.
Sommerse da strati di difesa,
da viaggi ignoti
e dissipanti avventure,
nei nostri territori liberati
sognammo ancora l'uomo dolce
e una pacata tenerezza.
Siena, 1985
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da "L'amore imperfetto"
Ed. HELICON 2003
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Titolo: L'UOMO DOLCE
Speaker: Lambardi Paola
3 commenti:
Stupendi versi Elena, grazie di averceli fatti leggere. Laura
Morgan, non disturbi affatto. Puoi anche utilizzare l'indirizzo e-mail che trovi in alto a destra ("suggerimenti" ti dirotta lì), ma in ogni caso... l'importante è che tieni al corrente i bloggers delle tue iniziative. Il modo... non conta.
Buon lavoro!!! E continueremo a seguirti...
A proposito dei versi:
"Bisogna diventare duri come il diamante, senza perdere la propria tenerezza"
Comandante Ernesto "Che" Guevara.
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