"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 7 ottobre 2007

Cromosoma in laboratorio: la vita non è più un miracolo (?)


POSSIAMO SPERARE SOLO UNA COSA.
CHE SIA UNA BUFALA
...



Craig Venter ancora una volta stupisce il mondo. In un'intervista rilasciata al quotidiano britannico Guardian, il biologo-imprenditore americano afferma di aver creato il primo cromosoma artificiale. La notizia dovrebbe essere ufficializzata lunedì prossimo nel corso del congresso annuale del suo istituto scientifico di San Diego in California.

Venter non è nuovo a questi annunci a sorpresa. Nel 2001, ad esempio, la sua compagnia, la Celera Genomics, annunciò di aver decodificato il genoma umano battendo sul tempo il Progetto Genoma Umano, un gruppo che riuniva scienziati da tutto il mondo.

Oggi Venter afferma di aver "costruito" in laboratorio un cromosoma, la base della vita. Il cromosoma è quel filamento di Dna impacchettato in una struttura proteica che si trova nel nucleo delle cellule e che porta su di sé l'informazione genetica di ogni organismo, i suoi caratteri ereditari, ovvero le istruzioni che gli permettono di diventare ciò che è. Nei laboratori di Venter, un'équipe di 20 scienziati capeggiati dal premio Nobel Hamilton Smith sarebbe riuscita nell'impresa partendo da un cromosoma esistente, quello del batterio Mycoplasma genitalium. Questo batterio, che vive nelle cellule dei genitali dei primati, è una delle forme di vita più piccole che si conoscano ed ha un unico cromosoma. Ebbene, proprio questo cromosoma è stato preso dagli scienziati di Venter, "spogliato" di un quinto delle sue caratteristiche genetiche e quindi "ricostruito" con sostanze di sintesi fino a farne un filamento lungo 381 geni.

Il cromosoma, battezzato Mycoplasma laboratorium, è stato poi inserito nella cellula vivente di un batterio. I ricercatori sperano così che, in un secondo momento, il cromosoma prenda il controllo dello sviluppo di questa cellula, creando così una nuova forma di vita. Questa tecnica è stata già sperimentata con successo, del resto, dallo stesso gruppo di ricerca. In quel caso, però, ad essere inserito nella cellula di un batterio era il genoma naturale proveniente da un altro batterio esistente in natura con il risultato di modificare la specie di origine della cellula. Oggi, Venter ci prova con un Dna parzialmente artificiale, ma si è detto "convinto al 100%" che l'esperimento riuscirà.

L'annuncio è destinato naturalmente ad aprire una controversia sulle applicazioni della ricerca e sui suoi risvolti etici. Venter ha dichiarato al Guardian che ci troviamo di fronte a «un passo filosofico cruciale per la storia della nostra specie: passiamo dalla lettura del codice genetico alla capacità di scriverlo. Questo ci dà la capacità ipotetica di fare cose mai contemplate in precedenza». E già parla di possibili applicazioni: batteri in grado di catturare e distruggere l'anidride carbonica in eccesso, risolvendo così il problema del riscaldamento globale, oppure carburanti fatti esclusivamente di zucchero.

Ma, sullo stesso Guardian, Pat Mooney, direttore dell'organizzazione canadese di bioetica Etc Group, si mostra perplesso e parla di una «sfida gigantesca», gravida di rischi per i popoli e i governi.


Pubblicato il: 06.10.07
Modificato il: 07.10.07 alle ore 12.13

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=69436

...

8 commenti:

damiano ha detto...

Io penso invece che sia un traguardo per l'umanità.
Non ho paura se verrà il giorno in cui ci saranno programmatori che creeranno nuovi uomini, nuove creature...
Abbiamo tutto da guadagnare da queste scoperte.

Anonimo ha detto...

Che si sbrigassero, caro dmonax, appena uscirà il sw l'acquisterò per costruirmi una "nuova creatura" che riscaldi. Oppure l'acquisterò su ebay.

;-))

by Mat

Equo ha detto...

Come sempre il problema non sono le scoperte, ma l'uso che l'Uomo ne farà.Sono affascinato dalle potenzialità della "vita artificiale" (batteri che distruggono la plastica,"riparano il buco nell'ozono", guariscono il parkinson, l'alzheimer, ecc.)e, nello stesso tempo, spaventato e pessimista: il primo uso dell'energia atomica non sono state centrali, ma bombe... e questo è più o meno avvenuto per ogni scoperta rivoluzionaria. Con i "geni artificiali" potremo avere malattie che uccidono solo i Cinesi, o i rossi di capelli...alimenti che sterilizzano chi li ingerisce o (non è impensabile) che trasformano in "zombi" operai e contadini, così che non rompano più le scatole.
Sono, ovviamente, favorevole al progresso scientifico, ma sento l'urgente bisogno di una morale etica che lo guidi. E, questa, nessuno la sta producendo in laboratorio...

Anonimo ha detto...

Bella Equo... nessuno la sta producendo e nessuno potrà farlo mai.
L'unicità dell'individuo è assoluta. :)

damiano ha detto...

È vero...

Ma il problema non è etico.
Io non ho paura se l'uomo gioca a fare Dio perché è peccato... non mi fermo a problemi morali.

Però comprendo la preoccupazione dell'uso militare e politico che potrebbero fare le oligarchie spietate che ci governano...

Estirpiamo queste oligarchie finanziarie combattendo il signoraggio e non avremo nulla da temere.

Tutti i problemi ricadono in quelli economici... di chi detiene il vero potere...

ciao

Anonimo ha detto...

dmonax, ho letto il post che questo blog ha dedicato al signoraggio (argomento da te sollecitato) e condivido la tua indignazione e la voglia di abbattere questo sistema economico... e non sei l'unico.
Solo che il nostro "nemico" è su più fronti compreso quello morale ed etico.

P.S.: non è peccato giocare a fare Dio... è disubbidienza. Ma il problema non è Dio/non Dio. Anche un'ateo riconosce la sacralità della vita e comunque nessuno mai riuscirà a "creare", al massimo riuscirà a "generare".

Franca ha detto...

L'uomo che si sostituisce alla natura? Speriamo che il prodotto non sia difettoso

Equo ha detto...

Speriamo che sia l'Uomo a non essere difettoso, Franca! :-))