"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 14 marzo 2007

I libri che scompaiono in libreria














E' morto il libro. Viva il libro!


Repubblica di oggi pubblica un appassionato articolo di Francesco Merlo, sui libri e sulle librerie da supermercato, contenitori di cultura che cultura ne offrono sempre meno: si espongono titoli e si allestiscono vetrine che strizzano l'occhiolino al lettore medio, preoccupati più di spingere il titolo meglio reclamizzato e, quindi, più facilmente veicolo di vendita e sempre maggiori incassi.. Perlopiù libri da intrattenimento balneare (che ha il diritto di esistere, per carità), sexy-horror, presunte rivelazioni sconvolgenti sulla varie mogli e figli di Gesù e correlati (Giuda, rivoluzionario ribelle..che altro poteva fare se non "tradire"? Gesù era così "molliccio"..), catastrofi a go-go. E chi più ne ha più ne metta.
E aggiunge: "Purtroppo nelle grandi librerie italiane veniamo aggrediti da un'infinità di titoli imposti da quell'industria delle patacche che è organizzata scientificamente dagli editori, i quali contano sulle recensioni degli amici degli amici, su quelle prose ben descritte da un famoso aforisma di Flaiano: quando si recensisce un libro di un'amico è doveroso paragonarlo ad Hegel".
Ma il buon Merlo da un paio d'anni ha una sua ricetta personale per ovviare all'inconveniente. Grazie al passa-parola (di cui ci fa partecipi), compra solo più attraverso Internet, e, nello specifico, si appoggia al sito http://www.maremagnum.com/






dove si possono trovare i titoli (italiani, e non solo) più impensabili, nominalmente introvabili o esauriti.
Si tratta di un sito organizzato dal simpatico libraio milanese Sergio Malavasi, 52 anni, figlio d'arte, che, grazie al lavoro suo e di sette impiegati, raccoglie i cataloghi di cinquecento librerie minori, trecento italiane e duecento straniere, con oltre quattro milioni di titoli italiani antichi e moderni, pagamento con carta di credito o contrassegno, spedizione a casa entro tre giorni, un servizio di Desiderata e un occhio speciale per le biblioteche..






Ancora Merlo: "Si tratta alla fine di un passaparola polemico, perché è vero che manca il contatto fisico con il libro, lo sfogliarlo, l'annusarlo, il tenerlo in mano, ma questo Maremagnum conserva e propone un grande archivio storico (una specie di bibiliografia delle bibliografie), e smentisce molte profezie di sventura a proposito di Internet, a riprova che anche in Italia è dal testo che si parte ed è al testo che si torna. Qui è il testo che da autorevolezza al sito. Altro che abolire e seppellire il libro, che rimane manualità, tessitura, struttura aperta, carta che canta, nero su bianco, una fisicità che anche la virtualità può ben servire".
Che altro dire? Diamogli un'occhiata..

mauro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi spiace, vi leggo per caso, e mi trovo subito a metter mano alla "penna" per comunicarvi il mio disappunto... ho letto l'articolo di Merlo e l'unica cosa che mi sono chiesto è se con i publiredazionali si possa ormai arrivare anche alle prime pagine dei principali quotidiani italiani. Maremagnum mi è anche simpatico, ma di qui a far passare un marchettone del genere, mascherato di recupero romantico/eroico della "vera cultura"... ah no, vi chiamate "SOLLEVIAMOCI", beh, io mi sollevo e dico: "svegliatevi", basta scagliarsi contro i grandi invasori capitalisti della cultura (mondadori, feltrinelli, ecc.) per poter fare pubblicità gratuita (gratuita?) ad un amico di famiglia e venire anche ripresi come condottieri?
Beh, per chi non lo sapesse, bol e ibs, rispettivamente di mondadori e di messaggerie, danno abbondantemente la paga a maremagnum, con buona pace dei romanticoni. Prima di inforcare le lance dei principi, guardiamo ai fatti... e se non li conosciamo, ai giornalisti dovremmo chiedere di comunicarceli o di manipolarli a loro piacimento?
Grazie per l'attenzione, perdonate l'accorato sfogo, a presto,

Gerardo Loi
Un lettore (spero) attento

elena ha detto...

Caro Gerardo, leggo con piacere il tuo commento, che tu giustamente chiami sfogo.. Può darsi che abbiamo peccato, in questo caso, di faciloneria dando ampio credito a Merlo. Che il giornalista in questione sia implicato (e impicciato) "nelle nascoste cose" di Maremagnum non ci è dato saperlo. Quello di cui ti diamo atto è che sia bol che ibs fanno un ottimo servizio. Alla feltrinelli noi ci andiamo regolarmente (di solito in piazza Duomo a Milano), ed Elena si è servita, e si serve, di bol di tanto in tanto.. Come vedi non abbiamo alcuna prevenzione, nè vogliamo sposare cause, perse o meno che siano. Vero è che le librerie in generale (e penso alla provincia italiana), vuoi per sopravvivenza vuoi per praticità, curano il libro sopratutto dall'aspetto "commerciale". Io, Mauro, in particolare mi sento paladino delle piccole case editrici che magari producono poche cose, e alcune (non tutte ovviamente) sono veramente ottime.
Comunque ne parliamo da profani, e non da addetti. Per cui se abbiamo peccato in faciloneria chiediamo scusa a te ed a tutti i nostri lettori. D'altronde, il bello del blog è proprio questo: poter dialogare, in un confronto aperto e costruttivo.
Ci aspettiamo di sentirti ancora.
mauro