"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 30 novembre 2007

Il Cavaliere: 'Trattiamo, poi al voto'

Il sindaco: 'No, prima tutte le riforme'

E sulle minacce di Bin Laden Berlusconi rimarca: "Ho ricevuto la solidarietà di Veltroni, ma Prodi non ha chiamato. Spero non l'abbia fatto con Bin Laden..."


silvio berlusconi e walter veltroni Roma, 30 novembre 2007 - Si è concluso dopo un'ora e venti circa l'incontro tra il segretario del Pd, Walter Veltroni ed il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Si svolgeranno ora due conferenze stampa a Montecitorio, quella del Cavaliere nella sala Colletti di Forza Italia, mentre Veltroni la terrà subito dopo nella sala stampa.

LA CONFERENZA STAMPA DEL CAVALIERE

E' stato Berlusconi il primo a uscire davanti ai cronisti per l'inevitabile conferenza stampa: "Ho ribadito la mia disponibilità al confronto per andare alle elezioni il prima possibile, come chiede la maggioranza degli italiani", ha detto.

Quindi "disponibilità immediata a discutere sulla legge elettorale", ma non sulle altre riforme chieste da Veltroni. Quanto al modello di legge elettorale, Berlusconi riferisce: "Concordiamo su diversi punti sul modello proposto da Veltroni, il proporzionale con lo sbarramento, una sola scheda".

Quanto all'ipotesi di Governissimo, Berlusconi ricorda: "La notte stessa delle elezioni avevo fatto l'offerta di una grossa coalizione, ma la sinistra si è appropriata di tutte le istituzioni. Ora dopo un anno e mezzo di cattivo governo non mi sentirei di esporci al rischio di condividere scelte".

"Abbiamo parlato anche le minacce di Bin Laden: mi è stata espressa la piena solidarietà. Non ho ricevuto telefonate dal presidente del Consiglio, non vorrei che avesse telefonato a Bin Laden..."

E la data delle elezioni? "Non l'abbiamo messa come pregiudiziale perché riguarda il presidente della Repubblica. Ma dentro di noi, una volta messa a punto una legge elettorale, pensiamo sia opportuno sciogliere le camere e andare a nuove elezioni". Quanto poi al vezzo di parlare al plurale chiosa: "Ho una grande opinione di me stesso, uso il plurale maiestatis..."

Referendum? "Non è stata evocata la possibilità, a dimostrazione della volontà di riuscire a trovare un accordo".

E i partitini? "Credo che il sistema proporzionale possa essere una risposta anche per questii partiti".

E le riforme costituzionali? Berlusconi esprime "dissenso" perché "non ci sono i tempi".

E QUELLA DI VELTRONI

"Questo incontro, salutato come eccezionale, deve essere la normalità in democrazia". E' così che Walter Veltroni inizia la sua chiacchierata con i giornalisti dopo il summit con Berlusconi.

"Berlusconi si è detto disponibile a varare la misura presentata da Franceschini sull'impossibilità di formare in parlamento gruppi diversi da quelli che si sono presentati alle elezioni".

"Sulla fine del bicameralismo - aggiunge il sindaco di Roma - c'è una sostanziale convergenza. A divergere sono essenzialmente i tempi: io penso che fare la riforma elettorale senza le riforme costituzionali sia lasciare il lavoro a metà. Sono appuntamenti non rinviabili, ne va della competitività e della possibilità di decidere della politica italiana. Inutile fare una legge elettorale che non abbia come suo corrispettivo il fatto che ci sia una sola camera che dà la fiducia".

"Qui voglio dire che mai come oggi è nella disponibilità delle forze politiche italiane dare al nostro paese regole che gli permettano di crescere. Il nostro spirito è di rispetto e dialogo verso tutte le forze politiche, indipendentemente dalla grandezza. Queste settimane - conclude il leader del Pd - hanno introdotto qualcosa di molto importante: la fine di un clima di contrapposizione ideologica e di odio. Per questo il Pd può dirsi soddisfatto di quello che è successo in Italia nell'ultimo mese".

"In 12 mesi possiamo dare al Paese regole certe e nuove: la nascita del Pd ha aiutato e giovato a questo"

IN CAMPO ANCHE LETTA

Solo una volta Silvio Berlusconi e Gianni Letta hanno rischiato quasi di incrinare il proprio rapporto di amicizia. Fu, spiega chi allora lavorava con entrambi, quando l'ex direttore del 'Tempo' si oppose, insieme a Fedele Confalonieri, all'ingresso in politica del Cavaliere.

Del resto Berlusconi ha ricordato in più occasione che all'epoca ci fu un'aspra discussione in 'famiglia'. Da quel momento, però, il 'binomiò è andato avanti, senza sosta e senza ostacoli. Quando si tratta di affrontare momenti delicati l'ex premier si serve del suo braccio destro. E anche oggi Berlusconi al suo fianco, spiegano fonti parlamentari azzurre, dovrebbe avere proprio il suo ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Nessun capogruppo al seguito, nè Renato Schifani nè Elio Vito faranno parte della partita. E nessun 'tecnico'. Gianfranco Fini ha portato Italo Bocchino e Vincenzo Nespoli, Pier Ferdinando Casini invece è arrivato al faccia a faccia con Veltroni e Franceschini in compagnia di Cesa e Buttiglione, della delegazione leghista facevano parte Roberto Calderoli, Roberto Maroni e Andrea Gibelli.

Per Forza Italia, invece, a parlare di legge elettorale con i rappresentanti del Pd dovrebbero essere solo Silvio Berlusconi e Gianni Letta. Non è ancora esclusa in realtà la presenza di Paolo Bonaiuti, l'altro suo 'uomo ombrà, ma in questi giorni è chiaro che il grande 'tessitorè è stato lui, tanto che le cronache politiche parlano di incontri e colloqui quotidiani con Goffredo Bettini, il plenipotenziario di Walter Veltroni.

"L'incontro - spiegano fonti parlamentari azzurre - è stato preparato da tempo e non potrebbe non essere così...". Del resto tutti si ricordano che prima dell'apertura al dialogo fatta da Silvio Berlusconi dopo lo 'show' di San Babila, era stato proprio Letta a rilanciare, in una conversazione contenuta in un libro e pubblicata dal 'Corrierè, la stagione delle riforme.

IL CAVALIERE AI GAZEBO

Domani Silvio Berlusconi sarà a Palermo per visitare alcuni gazebo della città, presso i quali sarà possibile firmare le pre-adesioni al Partito del Popolo della Libertà e scegliere il nome del nuovo soggetto politico.
Prima tappa al gazebo di piazza Politeama, alle 11. Alle 15, invece, l'ex premier visiterà alcuni gazebo a Bari.

fonte: http://qn.quotidiano.net/2007/11/30/50055-faccia_faccia_durato_minuti.shtml

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1 commento:

Franca ha detto...

Speriamo che non siano prove di inciucio