"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 21 novembre 2007

Welfare, il Prc rompe sui lavori usuranti

Segretario di Prc Giordano

Un nuovo vertice di maggioranza e governo sul welfare si terrà a Montecitorio mercoledì pomeriggio. All'incontro ci saranno i capigruppo dell'Unione; per l'esecutivo dovrebbero essere presenti il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, e del Lavoro, Cesare Damiano.

A un passo dall'accordo Rifondazione rompe le trattative in maggioranza sul Welfare martedì sera. Il Prc decide infatti che manterrà gli emendamenti presentati per modificare l'articolo 1 per la parte relativa ai lavori usuranti e l'articolo 11 sul tempo determinato e si riserva di valutare il proprio voto su questi articoli, in assenza di modifiche in commissione Lavoro della Camera. Il voto a Palazzo Madama, in commissione Lavoro, è ripreso mercoledì mattina alle 9, si inizia però a votare gli emendamenti sugli articoli accantonati del ddl sul Welfare. E il ddl sarà all'esame dell'Aula soltanto da lunedì. Tempi per una ricucitura dunque ci sarebbero, dal momento che il relatore al proveddimento Emilio Del Bono (Partito Democratico) ha assicurato che «entro questa notte si chiude l'esame con l'accordo di tutti»: è quanto ha spiegato Del Bono prima dell'avvio dei lavori della Commissione sugli articoli accantonati del disegno di legge.

«Sono fiducioso che si troverà un'intesa», dice il presidente del Consiglio Romano Prodi a proposito del protocollo sul welfare all'esame della Camera. Tuttavia, Augusto Rocchi di Rifondazione nella notte ha abbandonato i lavori della riunione di maggioranza che doveva servire a sciogliere questi nodi, oltre a quello relativo all'abrogazione del lavoro a chiamata. Sui lavori usuranti Rocchi ha ribadito la necessità di introdurre le norme di dettaglio, al posto della delega, e di togliere il riferimento alla legge. Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato le due questioni irrisolte riguardano il diritto di precedenza sui contratti a tempo determinato e la ricomprensione del lavoro interinale nel calcolo dei 36 mesi.


Pubblicato il: 21.11.07
Modificato il: 21.11.07 alle ore 16.52

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=70773

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1 commento:

Franca ha detto...

Stavolta speriamo di mantenere la posizione