"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 18 novembre 2007

Cicchitto fischiato al convegno di An

Polemico botta e risposta tra il dirigente di Forza Italia e la platea di Assisi
Il partito del Cavaliere annuncia: "In oltre 5 milioni per mandare via Prodi"

"Contro Silvio non andate da nessuna parte"

E Casini ironizza sui gazebo: "Il premier non se ne va neppure con 52 milioni di firme"


Fabrizio Cicchitto

ASSISI - Le tensioni all'interno della Cdl dopo la fallita spallata a Prodi sul passaggio della Finanziaria in Senato continuano ad avvelenare i rapporti tra alleati di centrodestra. A farne le spese oggi è stato il vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto, sommerso di fischi nel corso di un convegno di An ad Assisi per aver difeso le posizioni di Silvio Berlusconi. "Non so dove volete andare - ha detto dalla tribuna Cicchitto - Non andate da nessuna parte mettendo in moto dei piccoli plotoni di esecuzione che a nome del partito unico tirano randellate a Silvio Berlusconi".

Parole accolte da una bordata di fischi e pronunciate in risposta all'esponente di An Italo Bocchino che aveva accusa Berlusconi di aver contribuito al passaggio di Daniela Santanchè da Alleanza nazionale a La Destra di Storace. "Voi pensate davvero che Berlusconi abbia provocato la scissione di Storace?", ha chiesto ancora retoricamente Cicchitto, ottenendo in replica un coro di "Sììììììì". Una reazione che ha irritato il dirigente di Fi. "Ma che m'avete invitato a fare - ha proseguito - se dovevate fischiare e non ascoltare. Vi facevate da soli il partito unico e questo dibattito, invece di farmi venire qui. E' stato fatto un duro attacco politico e io rispondo".

In mattinata Cicchitto aveva polemizzato anche con il leader di An Gianfranco Fini per il contenuto dell'intervista concessa a Repubblica. Forza Italia, aveva sottolineato, "non accetta ultimatum, anzi li rispedisce con decisione al mittente". "Noi - aveva detto ancora - non ci muoviamo in modo provocatorio nei confronti degli alleati. Non abbiamo scatenato nessuna polemica, nessuna offensiva, e non abbiamo lanciato alcun ultimatum, ma neanche li accettiamo".

Il partito di Berlusconi resta insomma convinto della bontà della strategia adottata sino ad oggi e rivendica il successo della raccolta di firme per ottenere il ritorno alle urne. "I dati provenienti dal territorio delle ore 12 di oggi - spiega una nota diffusa dal coordinamento nazionale di Forza Italia - confermano la straordinaria, e inimmaginabile, adesione dei cittadini alla raccolta di firme contro il governo Prodi. L'obiettivo di 5 milioni di adesioni è stato ampiamente superato e il dato, seppure provvisorio, delle 12, si attesta su cinque milioni e ottocentomila".

Cifre che non impressionano affatto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "I gazebo sono senz'altro un evento democratico, ma difficilmente porteranno Prodi a dimettersi. Quando arriveranno a 52 milioni di firme, Prodi dirà: Grazie, ma io resto qui", ha ironizzato l'ex presidente della Camera. "Tutte le manifestazioni che evocano la spallata - ha proseguito Casini riferendosi al presidente del Consiglio - gli consentono di tirare avanti tranquillo".

(18 novembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/cdl11/cdl11.html

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1 commento:

Franca ha detto...

Qualcuno potrebbe spiegare a Berlusconi che le elezioni si fanno quando un Governo non ha più la maggioranza in Parlamento?