FIRENZE (12 novembre) - Sono state ritrovate negli archivi della Biblioteca nazionale di Firenze sei lettere inviate a Niccolò Machiavelli dagli ufficiali della Repubblica e da alcuni comandanti dell'esercito fiorentino. La scoperta ha gettato nuova luce sulle cause della caduta della Repubblica fiorentina, nell'agosto del 1512. Dalle missive emergerebbe, infatti, che l'incapacità politica di prendere rapide decisioni da parte delle istituzioni della città, nonostante gli avvertimenti dati dagli ufficiali del contado, dei quali Machiavelli si fece probabilmente tramite, fu la causa principale della
sconfitta fiorentina durante l'assedio di Prato, causata dalle truppe spagnole appoggiate dai Medici in esilio. Il governo fiorentino pare che seguisse proprio la politica del «godere il beneficio del tempo», tanto criticata nelle opere machiavelliche, e di attendere il più possibile lo sviluppo degli
avvenimenti che portò il capoluogo toscano a ritornare sotto il potere dei Medici.
Del ritrovamento delle sei lettere, spedite tra luglio e agosto 1512, ne ha dato notizia la rivista Filologia e critica (Salerno editrice), con un saggio di Andrea Guidi, dottorando di ricerca dell'Istituto di Studi Umanistici di Firenze. Tali testi sono rilevanti soprattutto perché rappresentano la prova del sistema informativo costruito attorno a sé da Machiavelli che, soprattutto negli ultimi anni della sua carriera alla Cancelleria della Repubblica fiorentina, gli aveva consentito di raccordare tutte le voci che arrivavano dalle truppe in campo e da quelle stanziate nel territorio sotto il controllo di Firenze.
Questo tipo di canale parallelo di notizie che funzionava accanto e a quello ufficiale delle magistrature si rafforzò con la formazione della nuova milizia d'Ordinanza, ideata e gestita in prima persona proprio da Niccolò Machiavelli, dal 1506. Si legge nelle lettere che, già il 4 di luglio, uno membro dell'esercito aveva avvisato personalmente lo scrittore delle voci che giungevano da Bologna, circa i propositi del Papa di reintegrare i Medici a Firenze. La fonte gli aveva anche suggerito di dire al gonfaloniere di rafforzare la guardia di "Firenzuola".
Soltanto il 21 di agosto, però, molte settimane più tardi, il segretario fiorentino fu inviato a organizzare la difesa. Machiavelli spiegò tramite alcune lettere al commissario generale Pierfrancesco Tosinghi la strategia militare da adottare.
«Nelle lettere semi-ufficiali rinvenute - ha spiegato il ricercatore Andrea Guidi - sono documentati eventi cruciali per il successivo pensiero di Niccolò Machiavelli, che furono anche ricordati come esempi nei suoi Discorsi, al fine di dimostrare gli elementi rilevanti della sua dottrina militare e politica».
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