"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 21 novembre 2007

Intercettazioni, querele e inchieste

Per il consigliere Nieri nessun patto tra Biscione e tv di Stato, ma solo normali consultazioni
Rizzo Nervo, del cda di viale Mazzini: "Dopo le rivelazioni di Repubblica i dirigenti si devono dimettere"

Veltroni: "Calpestato il servizio pubblico"

La Commissione parlamentare di vigilanza: "L'indagine farà chiarezza"
Il ministro delle Comunicazioni Gentiloni: "Affiora un clima collusivo"


Lo studio del Tg5


ROMA -
Querele, inchieste, reazioni politiche durissime e richieste di dimissioni. Sta provocando un vero e proprio terremoto la pubblicazione su Repubblica di oggi delle intercettazioni del "patto" tra Rai e Mediaset nel trattare informazione politica e altri grandi eventi. Mediaset annuncia querele, la Rai un'inchiesta interna, mentre il centrosinistra, con Walter Veltroni, parla di "fatto gravissimo" e di un "servizio pubblico umiliato".

Chi invece cerca di smentire tutto è Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset: "Siamo alle stupidaggini, che Rai e Mediaset si facciano concorrenza è sotto gli occhi di tutti 72 ore al giorno. Detto questo, è evidente che, come accade nei giornali, i direttori si chiamino, si consultino". Ma in viale Mazzini, la questione viene presa molto sul serio ed è già partita un'inchiesta interna. E si muove anche il governo. "C'è un clima collusivo - dice il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni - All'ombra del duopolio affiora un clima collusivo che non mi pare edificante per il servizio pubblico e per la sua autonomia". Mentre il membro del Cda Rai Nino Rizzo Nervo si spinge a chiedere le dimissioni dei dirigenti e dei giornalisti Rai coinvolti nelle intercettazioni telefoniche.

Sul fronte Mediaset, invece, arriva l'annuncio di azioni giudiziarie sporte per intercettazioni illecite. "Come al solito - dice Gina Neri - vengono fuori intercettazioni che non c'entrano niente con l'indagine principale", quella della vicenda Hdc, la società dell'ex sondaggista Crespi. "Quando ci sono notizie come la morte del Papa o le elezioni amministrative - continua il consigliere di amministrazione - è normale che ci sia una consultazione. Penso che i De Bortoli, i Mauro si sentano ogni qualvolta ce ne sia bisogno. Tanto rumore per nulla".

Una versione minimalista, quella fornita da Mediaset, che non convince la Direzione generale della Rai, che con un comunicato ha reso noto di aver già aperto un'indagine interna, annunciando l'intenzione di costituirsi come parte lesa. Una scelta che ha trovato l'approvazione del presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai Mario Landolfi che chiede però "di evitare strumentalizzazioni politiche".

(21 novembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/media-rai/media-querela/media-querela.html

...

1 commento:

Franca ha detto...

E c'è ancora chi dice che Berlusconi non controlla tutta la televisione!