"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 25 novembre 2007

Weblin, un avatar di tre centimetri si affaccia e chiacchiera su internet



Da una software house tedesca un programma che permette di fare community in relazione ai siti che si stanno visitando

Persone che amano le auto, si ritrovano sulle pagine di motori
Donne incinte su quelle dedicate alla gravidanza. E così via

di LAURA TROJA





ROMA - Prendi ad esempio una pagina internet. Questa in cui ti trovi adesso può andare benissimo. Ora immaginala uguale, ma con un omino alto 3 centimetri in piedi sulla barra degli strumenti. Sei tu. O meglio, il tuo doppio: la traccia virtuale, ma non per questo meno visibile, del tuo corpo davanti al pc. Dice agli altri utenti della rete che sei lì, stai consultando quel sito. Il programma che ti permette di farlo è gratis e si chiama Weblin. Ora immagina che altri utenti che hanno Weblin stiano navigando sullo stesso sito. Tu li vedi, loro ti vedono. Uno decide di parlare, compare la tipica nuvola dei fumetti: "Ciao a tutti c'è qualcuno che parla italiano qui?"...

Ecco cos'è Weblin. Inventato da un'equipe tedesca, il programma offre a tutti la possibilità di avere un proprio "avatar": quello che nella religione indù è il corpo in cui si incarna un dio, quello che nelle saghe fantasy è l'incarnazione fisica di esseri celesti. Oggi, dopo il boom mediatico di Second Life, tutti hanno imparato che "avatar" è l'immagine virtuale che rappresenta l'utente e dà un corpo alla sua presenza in internet. Ma le analogie si fermano qui: "In quel caso si tratta di un sistema chiuso - spiega Hendrik Harbeck, community manager a Weblin - che si usa per indossare un secondo ruolo, un secondo Io e entrare in un secondo mondo. Attraverso Weblin, invece, l'intera Rete sta a nostra disposizione". E poi, ora che l'interesse per il pianeta virtuale di Second Life (e per le sue implicazioni filosofiche "estetizzanti") sembra si stia spegnendo, Weblin nel suo piccolo si rivela uno strumento pratico e semplice, che offre un "doppio" a chiunque stia navigando in internet. Un software: niente di più, niente di meno, come il Word serve a scrivere, l'Excel a fare i conti o il Photoshop a trattare le immagini.

Camminano, sbadigliano, salutano. Gli avatar di Weblin "vivono" dentro lo schermo del Pc, in basso, sulla barra degli strumenti. Comunicano tra loro aprendo finestre di chat (private, se si clicca solo su un avatar in particolare) o scrivendo dentro ai "baloon" bianchi, come fossero fumetti. Ma niente a che vedere con le chat di Msn Messanger o di Skype. La differenza c'è e non è da poco, come chiarisce Hendrik: "Per altri programmi di comunicazione l'utente ha solo numeri e nomi da scambiare con gli amici o da dare a un nuovo contatto. Con Weblin la possibilità di contattare altri avatar c'è in ogni pagina web. Persone che amano le auto, si incontreranno sui siti di auto. Donne incinte si possono incontrare su pagine dedicate ai consigli per la gravidanza. Chi ha una passione per Vivaldi...". Gli esempi sono infiniti. Perché infiniti sono gli interessi di chi naviga e i luoghi dove può incontrare altri avatar. Per caso, o per appuntamento: ad agosto, per esempio, c'è stato un raduno di utenti Weblin sul sito tedesco Dogforum.net. La maggior parte dei partecipanti aveva scelto come avatar la foto del proprio cane.

Per iniziare ci vuole poco: basta collegarsi a www.weblin.com (da pochi giorni il sito è consultabile anche in italiano), scaricare e installare il programma (il software pesa 370 KB, sul disco rigido occupa circa 9 MB), e poi iscriversi alla Community. Scegli un nickname, un avatar tra quelli proposti (umano, animale, del mondo fantasy) oppure ne crei uno tutto tuo (rispettando le dimensioni richieste), dai il tuo indirizzo email e una password. Da questo momento, appena aprirai una finestra sulla rete, automaticamente comparirà il tuo avatar. Con te girerà per il web. Se sei su Repubblica.it, e contemporaneamente stai consultando la posta elettronica su gmail, il tuo alter ego è visibile su tutte e due le pagine. Chi nel mondo in quell'istante sta leggendo Repubblica.it o la posta su gmail, ti vede e può parlarti. In che lingua, sta a voi concordarlo. Ci sono molti tedeschi, pochi italiani ancora, ma pian piano il passaparola su Weblin sta raggiungendo utenti di tutto il pianeta: decine di migliaia, in questo momento.

L'obiettivo di Weblin è che queste decine diventino centinaia. La società tedesca è piccola (il team è composto da una ventina di persone) ma agguerrita. La sede è ad Amburgo, il progetto nasce però nel 1996, all'Università di Ulm. La fase Beta (quella provvisoria, di sperimentazione) si è conclusa a marzo 2007. Weblin conta su finanziamenti statali e investitori privati. In futuro vivrà di pubblicità, ma non solo: "Abbiamo convenzioni speciali con le aziende che possono usare Weblin come supporto alla loro presenza su Internet e per presentazioni", spiega Hendrik Harbek. Un esempio italiano è la Lancia: a giugno ha organizzato una conferenza stampa sul suo sito. I giornalisti, per partecipare e fare domande, dovevano essere visibili con il loro avatar.

Le aziende come Lancia che decidono di diventare partner di Weblin hanno un link sull'Homepage che permette di iscriversi alla community. Il vantaggio è doppio: Weblin acquista nuovi spazi per farsi conoscere; le aziende guadagnano in visibilità perché chi si iscrive attraverso quel link sarà "sponsorizzato" dal loro logo: riceverà un avatar accompagnato da un simbolo - il termine esatto è community button - con il marchio della Lancia, o di Msn Messanger. Oppure si può fare una convenzione speciale (è il caso della Ibm), che permette ai dipendenti di un'azienda di usare Weblin come sistema di comunicazione interno: la convenzione "incolla" sugli avatar dei dipendenti un bollino che rappresenta l'azienda. Gli utenti lo porteranno con sé, gratuitamente, in giro per il web. Buona navigazione.

(27 agosto 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scienza_e_tecnologia/software/weblin/weblin.html

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