"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 9 novembre 2007

Senato: Mastella fa tremare l'Unione, assenze Cdl la salvano





Roma, 9 nov (Velino) - È stato un avvio con un doppio colpo di scena e un provvisorio lieto fine per la maggioranza quello che si è verificato stamani a Palazzo Madama, dove in aula è ripreso l'esame della legge Finanziaria. Alla base degli imprevisti, il repentino dietro-front del Guardasigilli Clemente Mastella sulla norma della Finanziaria, inserita dalla commissione Bilancio nei giorni scorsi, che prevede la riduzione a 12 dei ministri e e la compagine governativa tra ministri, viceministri e sottosegretari non potrà superare il tetto di 60 componenti, a partire dal prossimo governo. Una norma sulla quale, inaspettatamente, in apertura di seduta Mastella ha annunciato un voto contrario suscitando le vive proteste di chi, all'interno della maggioranza, si era speso maggiormente per tale modifica, salvo poi riallinearsi con gli alleati proprio al momento del voto. "E' assurdo - aveva affermato in aula Mastella - discutere in Finanziaria la struttura del governo. E' anticostituzionale". Pur riconoscendo che "la struttura del governo di cui faccio parte ha una quantità esagerata di ministri e sottosegretari, E' una questione politica che il governo deve affrontare in rapporto con il proprio elettorato ed è per questo che votero' contro, mentre sarei disponibile a votare un ordine del giorno di indirizzo politico". Il ministro si era poi appellato "ai senatori e all'ex-ulivista Fisichella per chiedere sostegno".

Prima di entrare in aula, Mastella aveva inoltre attaccato, conversando coi cronisti "la demagogia di un noto anchorman televisivo che ci dice ogni giorno cosa dobbiamo fare, e che guadagna un miliardo e mezzo di euro", riferendosi con tutta evidenza a Michele Santoro. Ma il voto dell'articolo 8 bis, che conteneva le norme in questione, ha fatto poi registrare il ripensamento del ministro, che ha avallato le modifiche assieme agli altri due senatori del suo partito, determinando un'approvazione con 160 voti a favore e 155 contro. "L'ho fatto per confermare lo spirito di coalizione - ha spiegato il ministro - pur esprimendo il mio dissenso. Qualcuno avrebbe detto che Mastella è attaccato alle poltrone, ma a me non me ne frega niente. Quanto alla sorte del governo Prodi, Mastella ha osservato che "non ho mai pensato che ci fossero delle spallate, penso che Prodi mangerà il panettone e mi auguro che mangi anche la colomba" ma aggiunge che "a gennaio, però, si deve aprire una nuova fase".

In precedenza, la votazione di un ordine del giorno del leghista Roberto Calderoli, che prevedeva il taglio dei ministri a partire dal 2008, era stata bocciata con 152 voti contrari, due astenuti e 150 voti a favore, suscitando così le proteste degli esponenti del Carroccio, i quali hanno denunciato, attraverso una nota, le numerose assenza tra i banchi dell'Udc, che a loro avviso "hanno salvato il governo Prodi". I senatori cui si riferiva la Lega erano Buttiglione, Mannino, De Poli e Poli, più l'esponente della Dca Mauro Cutrufo. Pronta la replica dei centristi, che si sono espressi prima con lo stesso Buttiglione, che in aula aveva tacciato di astensionismo anche il capogruppo leghista Castelli, poi con il segretario Lorenzo Cesa, che ha difeso i suoi da Montecitorio, affermando che "c'era una riunione da me di tre senatori che sono arrivati con un minuto di ritardo, per cui la Lega pensi a se stessa. Non con coerenza stiamo da un anno e mezzo battagliando per mandare a casa questo governo. Lo stiamo facendo nelle sedi opportune, non abbiamo mai annunciato spallate, ma stiamo facendo battaglie dentro il Parlamento. Continueremo a farle finche' il governo Prodi non cade. Questo e' l'obiettivo dell'Udc".

(baz)

fonte: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=443581

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1 commento:

Franca ha detto...

Mastella: di tutto di più