"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 18 settembre 2007

Fassino: "Stop all'aumento delle indennità"

FASSINATE
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Ai 322 senatori, a fine agosto, i 200 euro netti mensili di "adeguamento inflattivo"
Si tratta di un scatto automatico. I deputati invece hanno bloccato l'aumento


Bertinotti: "Alla Camera l'abbiamo già fatto"

Il Presidente di Montecitorio: "Ma lo guarda il suo stipendio?". A Grillo: "Sei in ritardo"
Marini: "Abbiamo applicato la legge. Se non va bene, cambiamola".



Piero Fassino


ROMA - "Stop automatico"
all'aumento dell'indennità dei parlamentari. Lo chiede il segretario dei Ds Piero Fassino ai Presidenti di Senato e Camera. Il leader della Quercia interviene sulla complessa questione del taglio dei costi della politica. Se nei dibattiti e in conferenza stampa, infatti, i politici promettono tagli e misure, nella realtà succede che nelle busta paga dei senatori ci sono da agosto 200 euro netti in più. Moltiplicati per otto: gli arretrati dell'anno.

Si tratta dell'adeguamento automatico dello stipendio del parlamentare ai costi della vita. Un aumento previsto dalla legge. E però mentre i 630 deputati hanno deciso di congelare l'aumento, i 322 senatori lo hanno incassato. In busta paga c'erano 1.600 euro netti per coprire gli otto mesi arretrati. L'aumento delle indennità dei senatori è stato comunque decurtato del 30% come previsto dalla Finanziaria.

In realtà la Camera ha già provveduto al congelamento sollecitato da Fassino. Tanto che l'aumento non è arrivato nella busta paga dei deputati. "Gli aumenti previsti dalla legge per l'anno in corso non sono stati erogati perchè li abbiamo congelati" replica in tempo quasi reale il presidente Fausto Bertinotti. Che poi bacchetta il deputato diessino: "Ma lui non lo guarda il suo stipendio'". Bertinotti infatti spiega che l'aumento previsto dalla legge come automatico, perchè legato alla dinamica retributiva dei magistrati, è stato già sospeso per i parlamentari membri della Camera dei deputati. Poi un messaggio a Grillo: "Visto? Il comico è in ritardo. La politica è già intervenuta".

Fassino precisa più tardi che la sua lettera era finalizzata "ad evitare ogni altro automatismo" e a sollecitare "nuove norme sugli stipendi dei parlamentari ispirate da rigore, sobrietà e trasparenza".

Chi deve rispondere, quindi, è il Senato, i cui inquilini hanno invece già tutti intascato l'aumento. Lo fa nel pomeriggio il presidente Marini direttamente dal microfono dell'aula mentre alcuni senatori gli chiedono di annullare la propria indennità: "Abbiamo applicato una legge (del 1965 ndr), se non va bene cambiamola". Il fatto è che mentre i questori della Camera si sono accorti per tempo che ci sarebbe stato lo scatto di adeguamento e per tempo lo hanno congelato, al Senato sono stati più "lenti", tanto da impedire il congelamento e far intascare ai senatori i 200 euro netti in più al mese a partire del gennaio 2007.

Sul tema interviene il ministro Antonio Di Pietro che dice, anzi ripete: "Dopo la Finanziaria, il governo deve tagliare ministri e sottosegretari". Ma per tutto il giorno è polemica sull'intervento del segretario ds con il centro destra che lo accusa di "aver fatto un intervento strumentale che cavalca il populismo di Grillo". C'è un botta e risposta duro tra il segretario della Quercia e Ronconi (Udc) che lo accusa di "facile demagogia": "Non ne imbrocca mezza. La Camera è già intervenuta, il Senato no, non poteva chiederlo alla moglie senatrice?". L'ufficio stampa di Fassino replica e attacca: "Maleducato".

Nella lettera indirizzata a Franco Marini e a Fausto Bertinotti, Fassino chiede di "congelare immediatamente tutte le forme di incremento automatico dei trattamenti economici dei parlamentari e l'attivazione delle procedure per portare rapidamente all'esame del Parlamento nuove norme ispirate a rigore, sobrietà e trasparenza".

Per il segretario diessino è in gioco "la credibilità di chi riveste incarichi pubblici". Tutto ciò, infatti, continua Fassino, che "appare privilegio, disparità di trattamento, condizione di favore non può che irritare i cittadini e ridurre la loro fiducia nelle istituzioni e nella politica". Nello specifico, poi, i 200 euro netti mensili in più in busta paga, appaiono ai cittadini ancora più "incomprensibili" perché le indennità di un parlamentare sono "sufficientemente cospicue da non necessitare di tutele automatiche". Inoltre, il fatto che l'aumento sia previsto dalla legge, "radica ancora di più nei cittadini il dubbio che i parlamentari, quando legiferano per sé, siano assai meno rigorosi di quanto dovrebbero".

(18 settembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/sprechi-politica/sprechi-politica/sprechi-politica.html

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6 commenti:

Anonimo ha detto...

si tagliano 200 euro???? che notizia, finalmente diminuirà il debito pubblico.

Sono curioso di capire una cosa: che significa congelare?? Vuoi vedere che da veri furbi anzichè abolire l'aumento, lo incasseranno fra pochi mesi??

Val ha detto...

Alè compagno(?)Piero avanti con le mode del momento e la contemporeneità anzichè il "pane".
Evviva l'opporutunismo ....se paga!
ma va la va.
Suerte Val

Riccardo ha detto...

Sul mio blog è già pronta la vignetta ad hoc!

http://salmo69.blogspot.com/

Ciao!

Val ha detto...

Bella vignetta Riccardo...e chissà che sotto sotto non piaccia a loro, oltre alla mia seconda filosofia di vita ,pure la mia prima?
Intanto non gli costa nulla... del loro
:O)
Suerte
Val

Val ha detto...

Bella vignetta Riccardo...e chissà che sotto sotto non piaccia a loro, oltre alla mia seconda filosofia di vita ,pure la mia prima?
Intanto non gli costa nulla... del loro
:O)
Suerte
Val

Franca ha detto...

Strano che Fassino non si sia accorto che l'aumento era stato congelato.
Forse era troppo occupato a cercare di accaparrarsi una poltrona da ministro prima della nascita del Pd e della perdita della poltrona da segretario dei DS