Arrestato un trentino 55enne dopo un'indagine via web
L'uomo è finito in carcere per reati comessi nel sudest asiatico. Gli agenti della polizia postale gli hanno trovato in casa immagini che lo ritraevano mentre pagava prestazioni sessuali a bambine tra i 12 e i 16 anni. Soddisfazione per l'arresto è stata espressa dal ministro Bindi
Trento, 18 settembre 2007
E' accusato di aver commesso atti sessuali con ragazzine tailandesi e cambogiane di età compresa tra i 12 ed i 16 anni. Per questo è finito in manette Franco De Barba 55 anni, dipendente del Servizio Antincendi della Provincia di Trento. L'uomo era già stato sospeso dal servizio in via cautelativa nel marzo scorso, quando le indagini della polizia postale erano risalite fino a lui. De Barba era stato arrestato per aver scaricato dal computer dell'ufficio materiale pedopornografico e averlo scambiato con altri utenti della rete.
Le indagini hanno portato al sequestro, nella sua abitazione, di centinaia di file contenuti nel suo computer e di un migliaio tra cd rom, dvd: tutto materiale fotografico e video a carattere pedopornografico. Dalle analisi su foto e filmati sarebbero state trovate immagini che ritraggono l'indagato con giovanissime prostitute in Thailandia, Cambogia, Vietnam e Laos. Le date riportate sui video sono state confrontate con quelle sul passaporto dell'uomo e sarebbe emersa la coincidenza tra i suoi soggiorni nei vari paesi del Sudest asiatico. Inoltre in alcune foto l'uomo sarebbe ritratto mentre consegna dei soldi alle ragazzine, per ciascuna delle quali viene indicata anche l'età, che in alcuni casi è di appena 12 anni. De Barba, che da marzo si trovava agli arresti domiciliari presso un convento, è ora stato trasferito in carcere a Verona, in una sezione riservata a detenuti per reati sessuali.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla Procura di Trento, che gli contesta i reati di prostituzione minorile, pornografia minorile e atti sessuali con minorenni. Le indagini sono condotte dalla Polizia postale del capoluogo trentino e coordinate dal pm Alessandra Liverani.
L'arresto di un uomo per reati di turismo pedo-pornografico ''è un segnale molto importante. Documenta l' efficienza della polizia Postale e la determinazione della procura di Trento che ha svolto una indagine complessa con metodologie moderne. E' un messaggio chiaro e forte a tutti coloro, purtroppo in un numero crescente, che approfittano in modo turpe della doppia fragilità dei bambini più poveri della terra''. Lo afferma il ministro delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi. ''L'incriminazione e l'arresto - ricorda il ministro - sono stati possibili grazie alla norma, introdotta nell'agosto 1998, che consente di punire in Italia anche i reati commessi all'estero dai cittadini italiani. Nel Consiglio d'Europa la delegazione italiana ha insistito molto per inserire una norma analoga nella Convenzione contro l'abuso sessuale e lo sfruttamento sessuale di minori, che sarà firmata il prossimo 22 ottobre a Lanzarote. Il nostro contributo ha permesso di allargare la sfera di punibilità e soprattutto consentirà di combattere in maniera uniforme l'odioso fenomeno del turismo sessuale. Tutti bambini vanno aiutati a crescere sani e sereni e non possono essere sfruttati in alcun modo; ma soprattutto vanno tutelati e difesi quei bambini che vivono in paesi che non hanno una legislazione che li protegge''.
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1 commento:
Per questo tipo di reati io proporrei di far scontare la pena nelle carceri dei paesi interessati.
Forse dopo un "sano" soggiorno nelle carcere cambogiane o tailandesi, questi "signori" abbandonerebbero questi "vizietti"
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