La guerra è madre di tutte le cose. Divagazioni semiserie di un cuore irriducibilmente anarchico
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
venerdì 21 settembre 2007
Manifestazione del 20 ottobre: G. Chiesa e...
MANCANO IDEE E CORAGGIO A SINISTRA DI PAPERINO
di Giulietto Chiesa, dal Manifesto del 20-9-07
Andrò alla manifestazione del 20 e invito a partecipare tutti quelli che la pensano come me, e dintorni. Ci vado per tanti motivi, il primo dei quali è la mia solidarietà con i lavoratori metalmeccanici. E la necessità di rimettere il lavoro al centro dell'attenzione non solo della sinistra ma dell'intera, io credo maggioritaria, opinione pubblica democratica del paese.
Ci andrò, il 20, a maggior ragione dopo il Vaffanculo Day. Perché penso che, se la giusta spallata che Beppe Grillo ha dato alla classe politica italiana dovesse «finire male» (come molti commentatori e membri dell'oligarchia, che non aspettano altro, si affannano a profetizzare) la responsabilità primaria sarebbe della parte della classe politica che ancora non è interamente soggiogata alle esigenze dei poteri forti.
Parlo della sinistra che io chiamo istituzionale (in polemica con il termine «radicale» che le è stato ingiustamente affibbiato) e che si colloca, almeno spiritualmente, «a sinistra di Paperino» (non so chi abbia inventato questa espressione, ma la trovo azzeccata), cioè del Partito democratico. E' ad essa che spetta di dare risposte, visto che gran parte dei seguaci di Grillo sono - come risulta dai sondaggi, ai quali credo - di sinistra, mentre un'altra parte, non meno grande, è fatta di gente (giovane) che non è di sinistra perché non l'ha mai incontrata in vita sua, non la conosce e l'accomuna al resto della classe politica nel suo disprezzo.
Andrò alla manifestazione del 20 perché penso che sia nell'interesse del paese. Perché un governo che continua a mettere al centro della sua azione essenzialmente la crescita del prodotto interno lordo non è in grado di fare fronte ai tremendi compiti che si delineano sul vicino orizzonte. Tra questi, prioritaria, è la questione del clima e quella, ad essa correlata, dell'energia.
Abbiamo di fronte una manciata di anni per affrontare (non dico risolvere) questioni che riguardano la vita dei nostri figli e siamo soffocati da un'ignoranza generalizzata. Nessuno (anche nei media, nella tv pubblica) sembra preoccupato del fatto che lo stesso, ahimé realistico, obiettivo (europeo) di contenere la crescita della temperatura del pianeta entro i 2 gradi centigradi significherà comunque catastrofi immense e grande dolore umano. Chi pensa che riguarderà soltanto i poveri del pianeta, si sbaglia: anche noi ne saremo investiti, e, in massa, siamo impreparati.
Una classe politica (e io direi anche imprenditoriale) così stupida non merita di essere trattata meglio di quanto abbia fatto Beppe Grillo, ma una risposta energica e meditata deve seguire la spallata. Vogliamo lasciare a Grillo l'onere di formularla? Mi aspettavo e mi aspetto dai partiti della «cosa rossa» qualche cosa di più degli attuali balbettii. Al Parlamento europeo ho voluto dare forza a Sinistra democratica, aderendo alla sua frazione europea come indipendente. Ma da Roma non è arrivata nessuna idea fino ad ora. Non vedo ampiezza di vedute, respiro; non vedo segnali che abbiano capito, a sinistra di Paperino, che bisogna rinnovare forme organizzative e metodi di analisi della società.
Non stupisce in verità, perché anche loro hanno «perduto il contatto» con la gente. Altrimenti non avrebbero perduto mesi a discutere con Angius e Boselli. E, quando ho proposto di costruire una Fondazione, di creare una vera «maniglia» di massa, per studiare insieme, partiti e movimenti, dove sta andando il pianeta, per trovare insieme le risposte, tutto si è fermato.
Il 20 significa dare una spallata anche a questo impressionante immobilismo, che è un sintomo anch'esso del fatto che non solo la classe politica oligarchica non ha in testa null'altro che la deriva neoliberista, ma anche che a sinistra di Paperino mancano idee e coraggio. E che, se continua così, Paperino potrà svolgere il compito che i poteri forti gli hanno assegnato, cioè di farla finita con la democrazia liberale e con la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.
Andrò il 20 alla manifestazione perché voglio gridare forte contro la guerra che sta per cominciare contro l'Iran, e contro la base di Vicenza, e contro le spese militari in aumento, e contro la follia suicida delle oligarchie belliche americana e europea.
Andrò alla manifestazione del 20 ottobre anche perché penso che, se c'è una via per salvare la sinistra, la democrazia, il paese, è quella di costringere il sistema mediatico a dire la verità sullo stato del mondo. Dico costringere sapendo quello che dico. Neanche il migliore dei governi potrà infatti prendere, negli anni a venire, le decisioni dolorose che s'imporranno (di nuovo sul clima, sull'acqua, sull'energia, sulla vita organizzata delle nostre città) senza un minimo di consenso. E milioni di cittadini ignari del pericolo non potranno darglielo, educati come sono a essere consumatori compulsivi. Se la televisione non glielo spiegherà, con tutta la crudezza necessaria, non potranno né sapere, né capire. E allora, sinistra istituzionale, come puoi pensare di fare fronte, e di non essere travolta tu stessa, senza porre sul tappeto la questione di una informazione e comunicazione democratica? Dovresti saperlo, sinistra istituzionale, che Paperino andrà oltre la lottizzazione, privatizzerà anche la tv pubblica, ci elargirà una finta informazione buonista e bugiarda come quella di Gianni Riotta e di Clemente Mimun, di Bruno Vespa e della coorte dei pennivendoli che ne hanno seguito l'esempio.
Andrò in piazza il 20 perché abbiamo poco tempo.
http://www.giuliettochiesa.it/
E voi ci andate? Io... non lo so. Intendiamoci: con il cuore sono già lì... ma ho parecchi problemi da risolvere. Non di sola logistica: se vinco il secondo premio della sottoscrizione a premi di Liberafesta, la parte economica è quasi risolta... quasi, perché poi devo decidere se portarci la Testarossa - che, in quanto quasi-giovane, è più interessata di quanto potrebbe sembrare all'evoluzione del mondo del lavoro e, di suo, è entusiasta all'idea... ma perderebbe un giorno di scuola. Non si parla di strumentalizzarla: impossibile. Ha le sue idee e non ci si schioda: sembra quasi mia figlia!
Però ho un altro problema, quello solo mio. Si tratta di salute e c'è poco che io possa fare.
Ma state tranquilli: se anche non riuscissimo ad esserci, io e la "cotanta pargola", mia sorella (se ha il coraggio di mantenere...!) innalzerà un cartello con la scritta "elena è qui"!!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Uh! E perché non "Elena è viva e lotta insieme a noi" ? Sù, sù: coraggio: ti sto sparaflasciando energia a gogò, vedrai che qualcosa arriva.
Analisi condivisibile.
Problemi logistici per essere presente alla manifestazione, tanti
Completamente d'accordo con il fare la manifestazione ,anche se non potrò parteciparvi.
Senza distinguo e senza falsa modestia ho riportato ad uno per dire agli altri tre ,che mi va pure maledettamente bene di fomentare ogni iniziativa che la sinistra istituzionale (bravo Giulietto ,peccato di non averti potuto conoscere di persona, quando erevamo entrambi nel Cantiere con Occhetto,Novelli,Veltri,Falomi e gli altri)in culo a Berluskaz e a chi vorrebbe ridurci a un piccolo gruppo di nostalgici,per chiamarci radicali.
Condivido ,condivido e fomento le diversità!
Accipicchia se le fomento.
suerte
Val(anonmo suo malgrado, faccio un vaffagoogle)
Posta un commento